Focus Efficienza Energetica

19.12.2014

Per assolvere l’obbligo di termoregolazione si spenderanno in media 1.200 euro

Il Sole 24 Ore riporta una simulazione delle spese che graveranno sulle famiglie italiane per assolvere l'obbligo di termoregolazione entro il 31 dicembre 2016: una stangata da circa 1.200 euro.
La direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ha imposto anche all’Italia l'obbligo di adottare sistemi di contabilizzazione del calore e termoregolazione per gli impianti di riscaldamento centralizzati.

Quello che la direttiva non prevedeva è che, con l’arrivo della crisi e la riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore potrebbe essere una vera stangata, anche se ci si aspetta una riduzione dei costi dovuta all’aumento della richiesta di questi prodotti.

L’obbligo di termoregolazione per gli edifici con riscaldamento centralizzato si assolve in due semplici mosse:

▪ Attraverso l’installazione di apposite valvole termostatiche, dei dispositivi regolatori della temperatura nelle diverse stanze dell’abitazione, applicate ai termosifoni;
▪ Attraverso l’installazione di dispositivi di contabilizzazione del calore, per il contenimento dei consumi e il risparmio energetico.

Il Sole 24 ore ha riportato i risultati di una simulazione di Sif Italia relativa alle spese che l’obbligo di efficientamento energetico di un appartamento medio avrà sul bilancio familiare degli italiani.

Per un appartamento di 80mq, provvisto di sei caloriferi, si scopre così che:

o Per la sola installazione delle valvole termostatiche, ogni famiglia italiana dovrà sborsare circa € 1.100, inclusi i costi per l’adeguamento dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile;

o I costi di adeguamento delle tabelle di ripartizione incideranno notevolmente sulle spese condominiali, in quanto ripartiti proporzionalmente alle letture dei contatori di calore. Ciò significherà che, a perderci, saranno soprattutto gli appartamenti situati in posizioni svantaggiate dell'edificio, come quelli alle estremità scoperte, quelli rivolti verso spazi non riscaldati o quelli circondati da appartamenti sfitti;

o Il comportamento degli italiani, figli di cattive abitudini: se, come indicato anche da una Guida ENEA contro il caro-bolletta, i cittadini imparassero a ridurre la temperatura ambiente da 21° C a 20° C, si taglierebbe circa il 7% della spesa di riscaldamento annuale, pari a circa 84 €, come previsto anche dal Dpr 412/93; oppure, basterebbe coprire gli spifferi, chiudere il riscaldamento quando le finestre sono aperte o aggiornare gli impianti di casa.

Applicata al settore dell’impiantistica, l’efficienza energetica ha significato, per l’Italia, una serie di manovre volte ad efficientare il parco sistemi esistente: detrazioni fiscali per sostituire la vecchia caldaia con una nuova, nuovi modelli di libretto di impianto e relativi rapporti di efficienza energetica, catasti telematici per la registrazione degli impianti termici, termostati intelligenti.

Si è partiti dal nuovo modello di libretto caldaia e relativo rapporto di efficienza energetica, obbligatorio dallo scorso 15 ottobre 2014. Se prima della loro introduzione, si pagavano in media tra gli 80 e i 100 euro all’anno per il controllo caldaia, oggi invece, per la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente, si arriverà a spendere in media circa 200 euro a famiglia per il controllo della stessa.

In un secondo tempo, le Regioni italiane hanno cominciato a dotarsi di catasti informatici per raccogliere le informazioni relative agli impianti termici presenti sul territorio, come il CIT in Piemonte o il CRITER in Emilia-Romagna. Ma anche questo sistema sta dando non pochi problemi, soprattutto ai manutentori, che sembrano non disporre di tutte le informazioni obbligatorie richieste al momento del completamento dei form.

Infine, ci si mettono pure le sanzioni a complicare la vita degli italiani: per i cittadini e gli oltre 180.000 impianti termici centralizzati che non assolveranno l’obbligo di termoregolazione o non registreranno il proprio impianto al Catasto termico regionale entro il 31 dicembre 2016, comprese le regioni virtuose di Lombardia e Piemonte, in anticipo sui tempi, sono previste multe fino a € 2.500 e € 3.000 rispettivamente.