Speciale 166
Raffrescamento passivo, ventilazione naturale e VMC negli ambienti domestici
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Maurizio Cudicio
Particolari tecniche costruttive per il raffrescamento passivo e la naturale ventilazione: torri del vento, muri solari massivi e muri di Trombe
Un’antica tecnica: le torri del vento
Per poter climatizzare naturalmente un edificio è possibile attingere da tecniche che arrivano da paesi estremamente caldi. È il caso delle torri del vento, una soluzione adottata fin dall’epoca dell’antica Persia, semplice ma estremamente efficace che permette di abbattere in maniera consistente le richieste di condizionamento ad impianti specifici. Il principio di funzionamento delle torri del vento è quasi banale poiché sfrutta la differenza di temperatura (e quindi di pressione) che si viene a creare in due diversi punti di un edificio, uno posto alla base e uno sulla sommità (è lo stesso principio che permette il corretto tiraggio dei normali camini).Esistono principalmente due categorie di torri del vento:
- A convenzione
- A convenzione ed evaporazione
I muri solari massivi e di Trombe
Un’altra tecnica costruttiva molto interessante è quella dei muri solari, che consente di accumulare il calore esterno e di trasferirlo all’interno e viceversa. Ne esistono due diverse tipologie:- Muri massivi
- Muri di Trombe
Entrambi sono caratterizzati da una parete in muratura o calcestruzzo verniciata di nero, vengono separati dall’esterno tramite una lastra di vetro posta a 10 cm di distanza e devono essere collocati a sud. L’elemento che li differenzia è la presenza o meno di aperture: i muri massivi sono infatti privi di finestre che sono invece presenti nei muri di Trombe.
Il principio dei muri di Trombe è molto semplice: le aperture vengono realizzate sulla parte alta e sulla parte bassa della parete e possono essere aperte o chiuse in base alle esigenze e/o alla stagione, e anche la vetrata presenta delle aperture che vengono sfruttate solamente nei mesi estivi.
Nel periodo estivo le aperture del muro vengono chiuse per evitare che l’aria interna si riscaldi e raggiunga la temperatura di quella esterna, mentre vengono aperte quelle della vetrata per consentire all’aria di circolare nell’intercapedine. Al contrario, durante la notte le aperture del muro restano aperte per consentire all’aria interna di circolare all’interno dell’intercapedine e così di raffreddarsi a contatto con la vetrata, mentre quelle esterne devono essere chiuse.
Nel periodo invernale le aperture del muro devono essere aperte durante il giorno perché in questo modo l’aria fredda interna che si accumula in prossimità del pavimento viene “aspirata” nell’intercapedine, dove si riscalda a contatto con la parete scura, e poi rientra nell’ambiente attraverso l’apertura superiore del muro. Durante la notte invece, le aperture del muro devono rimanere chiuse per evitare che l’aria interna entri in contatto con la vetrata, in quanto ha una temperatura inferiore che quindi la raffredderebbe, ed è per questo motivo nei mesi invernali le aperture esterne devono rimanere sempre chiuse.
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