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Pannelli fotovoltaici stampabili e organici, in Australia applicati per l’illuminazione pubblica
Energia solare ecologica e sostenibile prodotta con pannelli solari stampabili on materiale organico
Pannelli fotovoltaici organici e sottili quanto i sacchetti di patatine confezionate sono la nuova frontiera per la produzione energetica da solare, nascono in Australia e saranno a breve adottati dalla pubblica amministrazione di Sidney, che li sfrutterà per fornire l’energia per l’illuminazione pubblica.
Il Professore di Fisica dell’Università di Newcastle, il Dott. Paul Dastoor ed il suo team, che hanno a lungo lavorato alla realizzazione di questo materiale organico stampato, idoneo alla generazione di elettricità da radiazione solare, si sono detti emozionati all’idea che l’oggetto della propria ricerca arrivi oggi nel mondo reale, compiendo così un passo importante verso la sua futura commercializzazione.
“Globalmente ci sono state poche installazioni di questo prodotto, perciò la nostra conoscenza su quali siano i risultati ottenibili in un ambiente pubblico è limitata. Questa nuova installazione è un passaggio cruciale per l’accelerazione dello sviluppo e della commercializzazione di questa tecnologia. Un nuovo scenario in cui potremo testare le performance e la durabilità del prodotto in un contesto reale, che presenta delle sfide nuove” ha spiegato il Prof. Dastoor.
I pannelli fotovoltaici flessibili saranno quindi utilizzati per realizzare una struttura futuristica nuovo spazio urbano chiamato “The Canopy” nella municipalità di Lane Cove. Qui, i cittadini interagiranno direttamente con la tecnologia quando ci cammineranno a fianco nell’andare a fare shopping, al parco con i bambini o a cena nei ristoranti dell’aria. Si tratta di un modo efficace ma semplice di incentivare il dialogo e la conoscenza su quello che la produzione energetica sostenibile avrà da offrire in futuro.
“Il Governo aspira a ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi 30 anni e la comunità si è dimostrata molto coinvolta. Nel mondo ci sono numerosi gruppi che lavorano, come noi, a soluzioni energetiche sostenibili e ora, grazie alla technology investment roadmap, abbiamo la possibilità di assicurarci di investire e andare a produrre soluzioni idonee e intelligenti” ha chiarito il Prof. Dastoor.
Il fotovoltaico stampato è veloce ed economico da produrre, con un costo inferiore ai 10 dollari australiani per metro quadro; tra l’altro macchinari di scala commerciale sono capaci di produrre kilometri di materiale solare ogni giorno.
Nessun’altra tecnologia rinnovabile può essere prodotta con questa velocità, perciò per il team è prioritario pensare a soluzioni che permettano di realizzare e distribuire grandi quantitativi di materiale. Tra l’altro, a differenza dei pannelli solari tradizionali, nei quali si utilizzano grandi quantità di silicone, questi pannelli stampati possono essere ricavati per il 99% da PET, materiale che può facilmente essere riciclato.
Il basso costo, peso ridotto, elevata flessibilità e durabilità di questo materiale permettono di valutare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici stampabili per un gran numero di applicazioni inedite, come ad esempio per la realizzazione di sistemi di ricarica per auto elettriche retrattili; coperture gallegianti per piscine e dighe; ma anche vele per barche a vela, tende e persiane smart per edifici residenziali e grattacieli, coperture per serre e molto altro ancora. Stando a quanto condiviso dall’Università di Newcastle, il Professor Dastoor aspira a ricoprire quante più superfici possibile con questi pannelli fotovoltaici stampabili.
“Immagina un mondo in cui tutti hanno accesso all’elettricità e ogni superficie può generare energia pulita, sostenibile e a basso costo dal sole. È un mondo in cui io vorrei vivere” ha concluso il Prof. Dastoor nel condividere con soddisfazione il grandissimo potenziale dei pannelli fotovoltaici stampabili e organici realizzati dal suo team.
Il Professore di Fisica dell’Università di Newcastle, il Dott. Paul Dastoor ed il suo team, che hanno a lungo lavorato alla realizzazione di questo materiale organico stampato, idoneo alla generazione di elettricità da radiazione solare, si sono detti emozionati all’idea che l’oggetto della propria ricerca arrivi oggi nel mondo reale, compiendo così un passo importante verso la sua futura commercializzazione.
“Globalmente ci sono state poche installazioni di questo prodotto, perciò la nostra conoscenza su quali siano i risultati ottenibili in un ambiente pubblico è limitata. Questa nuova installazione è un passaggio cruciale per l’accelerazione dello sviluppo e della commercializzazione di questa tecnologia. Un nuovo scenario in cui potremo testare le performance e la durabilità del prodotto in un contesto reale, che presenta delle sfide nuove” ha spiegato il Prof. Dastoor.
I pannelli fotovoltaici flessibili saranno quindi utilizzati per realizzare una struttura futuristica nuovo spazio urbano chiamato “The Canopy” nella municipalità di Lane Cove. Qui, i cittadini interagiranno direttamente con la tecnologia quando ci cammineranno a fianco nell’andare a fare shopping, al parco con i bambini o a cena nei ristoranti dell’aria. Si tratta di un modo efficace ma semplice di incentivare il dialogo e la conoscenza su quello che la produzione energetica sostenibile avrà da offrire in futuro.
“Il Governo aspira a ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi 30 anni e la comunità si è dimostrata molto coinvolta. Nel mondo ci sono numerosi gruppi che lavorano, come noi, a soluzioni energetiche sostenibili e ora, grazie alla technology investment roadmap, abbiamo la possibilità di assicurarci di investire e andare a produrre soluzioni idonee e intelligenti” ha chiarito il Prof. Dastoor.
Il fotovoltaico stampato è veloce ed economico da produrre, con un costo inferiore ai 10 dollari australiani per metro quadro; tra l’altro macchinari di scala commerciale sono capaci di produrre kilometri di materiale solare ogni giorno.
Nessun’altra tecnologia rinnovabile può essere prodotta con questa velocità, perciò per il team è prioritario pensare a soluzioni che permettano di realizzare e distribuire grandi quantitativi di materiale. Tra l’altro, a differenza dei pannelli solari tradizionali, nei quali si utilizzano grandi quantità di silicone, questi pannelli stampati possono essere ricavati per il 99% da PET, materiale che può facilmente essere riciclato.
Il basso costo, peso ridotto, elevata flessibilità e durabilità di questo materiale permettono di valutare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici stampabili per un gran numero di applicazioni inedite, come ad esempio per la realizzazione di sistemi di ricarica per auto elettriche retrattili; coperture gallegianti per piscine e dighe; ma anche vele per barche a vela, tende e persiane smart per edifici residenziali e grattacieli, coperture per serre e molto altro ancora. Stando a quanto condiviso dall’Università di Newcastle, il Professor Dastoor aspira a ricoprire quante più superfici possibile con questi pannelli fotovoltaici stampabili.
“Immagina un mondo in cui tutti hanno accesso all’elettricità e ogni superficie può generare energia pulita, sostenibile e a basso costo dal sole. È un mondo in cui io vorrei vivere” ha concluso il Prof. Dastoor nel condividere con soddisfazione il grandissimo potenziale dei pannelli fotovoltaici stampabili e organici realizzati dal suo team.
