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Nelle Marche una piattaforma per la ricerca e sviluppo sulla Domotica
Fondi regionali e investimenti privati saranno utilizzati per finanziare la piattaforma per l’approfondimento della ricerca e sviluppo sul settore della Domotica

La Regione Marche investe nella Domotica con una nuova piattaforma tecnologica innovativa, finalizzata alla ricerca e sviluppo come stimolo della competitività del sistema produttivo regionale.
Cuore pulsante di questa piattaforma è il programma di investimenti in ricerca e sviluppo MIRACLE, acronimo di Marche Innovation and ResearchfAcilities for Connected and sustainable Living Environments, che convoglierà investimenti per un totale di circa 8,3 milioni di euro, con un contributo della Regione di oltre 4,8 milioni di €.
Il fine di questo programma è la creazione di un laboratorio R&S in tema di domotica e tecnologie per la creazione di ambienti di vita indoor sempre più comfortevoli, sostenibili e interconnessi.
Ad investire in questo ambizioso piano di ricerca locale saranno diciassette aziende, di piccole e grandi dimensioni, unite a numerosi soggetti di ambito scientifico, tra cui Università Politecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Camerino, l’Inrca - Istituto nazionale di riposo e cura per anziani, il Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Meccano Soc.Cons.Le p.a. e la Fondazione Cluster Marche.
Le piattaforme sono oggi “un modello di sviluppo fondamentale e finalizzato a dare uno specifico supporto al territorio regionale attraverso la collaborazione e la messa a sistema dei vari protagonisti marchigiani attivi nel settore dell’innovazione - ha spiegato Manuela Bora, assessore alla Attività produttive - Promuovono grandi progetti di ricerca collaborativa di portata strategica, che rispondono a specifici fabbisogni del sistema industriale e alle esigenze delle piccole imprese più innovative, ma che non hanno mezzi por portare avanti una ricerca autonoma. Una ulteriore risposta a chi dice che le risorse europee vengono utilizzate in modo frammentario e poco efficace. La Regione replica, invece, con queste scelte concrete”.
Francesco Piazza (Politecnica delle Marche), coordinatore della piattaforma domotica “Miracle” ha spiegato che “molti prodotti classici diventeranno intelligenti, per facilitarne l’utilizzo. Questo richiede un cambiamento di passo tecnologico, padroneggiando tecnologie importanti che oggi non sono necessariamente patrimonio di tutte le nostre aziende. L’idea del laboratorio consentirà di avere a disposizione una strumentazione avanzata e competenze universitarie, per poter introdurre queste nuove tecnologie nelle aziende che ne avranno bisogno”.
La Regione Marche ha quindi scelto di specializzarsi sul fronte dell’innovazione, attivando ora due nuove piattaforme, dopo averne precedentemente creata una terza, che comprende il laboratorio di ricerca Jesi per la progettazione meccatronica integrata e incentrata sull’utente nel settore dell’Industria 4.0 .
Ma le intenzioni progettuali della Regione non finiscono qui. L’intenzione è infatti quella di realizzare una quarta piattaforma tecnologica nelle aree colpite dal sisma, per la quale a settembre scorso è stato emanato un bando che ha stanziato ulteriori 8,4 milioni di euro di contributi. I temi trattati in questo contesto di ricerca e sviluppo riguarderanno i materiali innovativi, l’ecosostenibilità e la rigenerazione di materiali (demanufacturing).
Cuore pulsante di questa piattaforma è il programma di investimenti in ricerca e sviluppo MIRACLE, acronimo di Marche Innovation and ResearchfAcilities for Connected and sustainable Living Environments, che convoglierà investimenti per un totale di circa 8,3 milioni di euro, con un contributo della Regione di oltre 4,8 milioni di €.
Il fine di questo programma è la creazione di un laboratorio R&S in tema di domotica e tecnologie per la creazione di ambienti di vita indoor sempre più comfortevoli, sostenibili e interconnessi.
Ad investire in questo ambizioso piano di ricerca locale saranno diciassette aziende, di piccole e grandi dimensioni, unite a numerosi soggetti di ambito scientifico, tra cui Università Politecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Camerino, l’Inrca - Istituto nazionale di riposo e cura per anziani, il Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Meccano Soc.Cons.Le p.a. e la Fondazione Cluster Marche.
Le piattaforme sono oggi “un modello di sviluppo fondamentale e finalizzato a dare uno specifico supporto al territorio regionale attraverso la collaborazione e la messa a sistema dei vari protagonisti marchigiani attivi nel settore dell’innovazione - ha spiegato Manuela Bora, assessore alla Attività produttive - Promuovono grandi progetti di ricerca collaborativa di portata strategica, che rispondono a specifici fabbisogni del sistema industriale e alle esigenze delle piccole imprese più innovative, ma che non hanno mezzi por portare avanti una ricerca autonoma. Una ulteriore risposta a chi dice che le risorse europee vengono utilizzate in modo frammentario e poco efficace. La Regione replica, invece, con queste scelte concrete”.
Francesco Piazza (Politecnica delle Marche), coordinatore della piattaforma domotica “Miracle” ha spiegato che “molti prodotti classici diventeranno intelligenti, per facilitarne l’utilizzo. Questo richiede un cambiamento di passo tecnologico, padroneggiando tecnologie importanti che oggi non sono necessariamente patrimonio di tutte le nostre aziende. L’idea del laboratorio consentirà di avere a disposizione una strumentazione avanzata e competenze universitarie, per poter introdurre queste nuove tecnologie nelle aziende che ne avranno bisogno”.
La Regione Marche ha quindi scelto di specializzarsi sul fronte dell’innovazione, attivando ora due nuove piattaforme, dopo averne precedentemente creata una terza, che comprende il laboratorio di ricerca Jesi per la progettazione meccatronica integrata e incentrata sull’utente nel settore dell’Industria 4.0 .
Ma le intenzioni progettuali della Regione non finiscono qui. L’intenzione è infatti quella di realizzare una quarta piattaforma tecnologica nelle aree colpite dal sisma, per la quale a settembre scorso è stato emanato un bando che ha stanziato ulteriori 8,4 milioni di euro di contributi. I temi trattati in questo contesto di ricerca e sviluppo riguarderanno i materiali innovativi, l’ecosostenibilità e la rigenerazione di materiali (demanufacturing).