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Atf 10.11.2014
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Nazioni Unite, gas refrigeranti: Centro Studi Galileo incaricato di formare i tecnici frigoristi nel mondo per la riduzione dei gas ad effetto serra

Le Nazioni Unite incaricano il Centro Studi Galileo e il suo direttore tecnico, Marco Buoni, di formare i tecnici del freddo nei paesi in via di sviluppo per ridurre i gas ad effetto serra in atmosfera.
Il Centro Studi Galileo (CSG), con la coordinazione del suo direttore tecnico, Marco Buoni, è stato incaricato dalle Nazioni Unite di agevolare la transizione dai vecchi gas refrigeranti HCFC ai refrigeranti di nuova generazione, naturali e sintetici, nei paesi in via di sviluppo.

Tale incarico consisterà nella formazione e preparazione tecnica, nell’informazione e sensibilizzazione degli operatori tecnici del freddo di tutto il mondo per la riduzione dei gas serra emessi nell’atmosfera e l’utilizzo consapevole dei nuovi gas refrigeranti “amici dell’ambiente”, come anidride carbonica e ammoniaca.

Come emerso in un Convegno organizzato a Dubai dalle Nazioni Unite, fondamentale sarà in futuro la conoscenza delle tecnologie che utilizzano i nuovi gas naturali, che si caratterizzano per un minore potenziale di riscaldamento globale o GWP, non solo da parte dei costruttori di macchinari alimentati a F-gas, quanto soprattutto da parte dei tecnici della manutenzione di impianti di refrigerazione e aria condizionata, affidati alla fine della catena produttiva agli utilizzatori finali, ovvero, i cittadini.

In questo senso, il CSG, tramite il suo direttore tecnico Marco Buoni e gli altri docenti esperti, avrà il compito di formare i tecnici frigoristi in Sud Europa, Africa e Arabia, attraverso una serie di esami teorici e pratici somministrati ai rappresentanti RAC di questi paesi. Gli esperti certificati che supereranno i test saranno poi tenuti a condividere le conoscenze e competenze acquisite con i propri colleghi e a promuovere l’adozione delle competenze minime richieste.

L’Europa, già da molti anni impegnata attivamente sul fronte della riduzione dei gas serra con risultati lodevoli, come l’abolizione dei refrigeranti idroclorofluorocarburi (HCFC) dal 2015, potrà dunque segnare la strada ai paesi in via di sviluppo, anche in vista della Conferenza sul Clima COP2 che si terrà a Parigi il prossimo anno, il cui contenuto è stato anticipato durante Ecomondo 2014.

Nonostante i paesi in via di sviluppo si stiano allineando all’Europa nell’eliminazione degli HCFC, come l’R22, ad esempio, responsabile di forte inquinamento ambientale, e nell’adozione di tecnologie più sostenibili, tuttavia persisterebbero qui difficoltà maggiori rispetto a quelle riscontrate nel vecchio continente, sia per ragioni climatiche che di adeguamento alle alternative proposte e di disponibilità di personale in loco competente e esperto.

Le zone con climi caldi e molto caldi, come ad esempio i paesi africani, quelli del Medioriente e del sud Europa, hanno necessità maggiori rispetto all’Europa del nord in quanto a refrigerazione e condizionamento dell’aria, rendendo quindi la loro dipendenza dai gas refrigeranti con alto GWP ancora più marcata.

I gas serra rilasciati nell’atmosfera non sono mai stati così alti da 800 mila anni a questa parte, esclusivamente a causa dell’attività antropica: è necessaria dunque un’inversione di rotta radicale per evitare l’irreversibilità dei cambiamenti climatici che, nell’arco di 2-3 anni, potrebbe far aumentare la temperatura di quei 2°C considerati fatali.

Ecco che allora riveste un’importanza fondamentale l’attività che il CSG, assieme ai suoi tecnici, sta portando avanti da diversi anni a questa parte, ora anche con il patrocinio delle Nazioni Unite: promuovere corsi di formazione e informazione di tecnici e aziende sui nuovi gas refrigeranti con competenze necessarie per garantire il massimo comfort, la sicurezza e l’affidabilità degli impianti di refrigerazione e condizionamento in Europa e nel resto del mondo, sia per il cliente finale che per l’installatore, il manutentore e il produttore.
 

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