Focus Mercati

18.12.2020
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Nasce l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia per il raggiungimento degli obiettivi PNIEC

Venticinque aziende operanti nel mercato fotovoltaico italiano si sono unite in un’Alleanza per il fotovoltaico in Italia
Si evolve la scena nazionale del mercato fotovoltaico, che annuncia la nascita dell’Alleanza per il fotovoltaico in Italia, che unisce alcuni dei principali operatori energetici impegnati nello sviluppo di impianti di generazione di energia da fonte solare nel nostro Paese, accomunati dall’obiettivo di raggiungere i 15-20 GW entro il 2030.
 
I membri dell’alleanza, 25 aziende attive nel comparto solare, aspirano a stimolare una semplificazione normativa che permetta di superare le difficoltà evidenziate dal sistema italiano e di facilitare gli investimenti privati.

In un comunicato l’Alleanza ha spiegato che "Gli operatori energetici operanti nel settore delle rinnovabili si scontrano quotidianamente con procedure autorizzative lunghe e farraginose e un eccesso di burocrazia che ostacolano la competitività dell'Italia nel contesto europeo. Ciò determina la necessità di semplificare in tempi ragionevoli l'iter autorizzativo, superare in maniera definitiva la dicotomia tra legislazione centrale e legislazione regionale e creare valore economico e sociale nei territori interessati. L'Alleanza punta a un dialogo costruttivo con i decisori politici e con le associazioni di categoria".
 
L'agenzia dell'UE per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro ha studiato il potenziale di sviluppo economico, occupazionale e ambientale legato al tema del fotovoltaico evidenziando ottime possibilità di miglioramento.
Nel 2030 la transizione energetica dovrebbe arrivare ad incidere sul PIL italiano per lo 0,8%, poco al di sotto della media europea che si attesta sull'1,1%; questo al netto del gettito fiscale e delle royalties, senza conseguenze negative sul debito pubblico e sulle previsioni del prezzo dell'elettricità. La transizione energetica, allo stesso tempo, sembra potrà avere un grande impatto positivo sul livello occupazionale del nostro Paese, riuscendo a provocare un aumento del PIL dello 0,5%, in linea con quanto è previsto per la media europea.
  
Fonte originale: Ansa.it