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06.07.2016
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Meccanica: ottimi risultati dall’export con un + 2%, ma positivo anche il mercato italiano

Meccanica italiana: forte l'export, in crescita del +2% nel 2015 rispetto al 2014, ma in grande ripresa anche il mercato interno.
Secondo i dati dell’ufficio studi ANIMA, il 2015 ha fatto registrare un andamento decisamente positivo per quanto riguarda le esportazioni nel comparto della meccanica, ma incoraggianti sono anche i risultati del mercato nazionale.
 
L’industria meccanica ha registrato, nel 2015, un +2% rispetto all’anno precedente e per il 2016 è previsto un ulteriore +1.6%, pari a 26.3 MLD di euro.
 
Stando ai dati Istat, nel 2015 l’Asia ha fatto registrare una richiesta di prodotti italiani pari a +10% rispetto al 2014, ma prima destinazione dell’export restano gli USA con un +14% di richieste di prodotti Made in Italy. Il risultato è difficilmente ripetibile nei prossimi anni; il fatturato, infatti, è passato da 1.5 MLD del 2011 a 2.7 MLD nel 2015.
 
Al secondo posto, come mercato di riferimento per le nostre esportazioni, c’è la Germania che, tra il 2011 e il 2014, ha registrato un leggero calo recuperato poi nel 2015 con un + 9% rispetto all’anno precedente.
 
La terza posizione è della Francia, che negli ultimi 5 anni ha ridotto il valore complessivo del nostro export da 2,3 MLD di euro a poco più di 2,1 MLD di euro.
 
Il Regno Unito è il quarto paese di destinazione dell’export della meccanica italiana, con esportazioni pari a 1,2 MLD di euro, anche se la possibilità di dazi doganali e barriere all’ingresso, come conseguenza del voto di Brexit, hanno già messo in guardia le imprese italiane. 
 
Infine, per quanto riguarda l’Asia e i Paesi Extra UE, sono da notare l’Arabia Saudita e la Russia, legate entrambe al prezzo del petrolio e all’instabilità politica del Medio Oriente, che quindi dopo anni di andamento positivo del nostro mercato delle esportazioni, potrebbero far registrare un brusco calo. 
 
L’industria meccanica non fa altro che confermare i cambiamenti geopolitici mondiali: bisogna essere pronti a considerare l’imprevedibilità di fattori legati alla politica e al contesto internazionale, piuttosto che basarsi solo sulla capacità commerciale delle imprese.
 
Eccetto, quindi, Russia e Medio Oriente, l’export nel comparto della meccanica ha fatto registrare nel 2015 dati più che positivi.

Nei grafici seguenti, la classifica degli Stati in cui i prodotti italiani vengono più esportati.

 
 
Incoraggianti, però, sono anche i segnali che arrivano dal mercato nazionale, che invece negli ultimi anni aveva fatto registrare un trend decisamente negativo.
 
Alberto Caprari, presidente ANIMA, ha affermato che dopo anni di produzione dedicata all’export, finalmente anche dal mercato italiano dell’industria meccanica arrivano segnali positivi.
  
ANIMA riferisce che le tecnologie per la logistica e movimentazione delle merci sono quelle che hanno registrato la crescita migliore con un +5,1%. A seguire tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari (+3,2%); tecnologie e prodotti per l’industria (+2%); tecnologie e prodotti per l’edilizia (+3,4%); macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente (+1,6%).
 
In leggero calo, a causa principalmente del prezzo del petrolio e della situazione geopolitica in Medio Oriente e nord Africa, il comparto di macchine e impianti per la produzione dell’energia e per l’industria chimica, petrolifera e montaggi industriali, unico comparto a registrare un -0,4%.
 
I segnali sono incoraggianti e, viste le difficoltà per arrivare fino a questo punto, ora è importante trovare tutte le soluzioni possibili per far sì che il settore continui con questo trend positivo.
 
Caprari afferma che ora non si può rischiare di tornare indietro. C’è bisogno del supporto del Governo con fondi per l’industria 4.0 specifici per le aziende italiane, che in meccanica sono leader nel mondo, da destinare alla diffusione di strumenti necessari per la ripresa del settore.
  
Caprari aggiunge, infine, che la nuova Presidenza di Confindustria, con i suoi nuovi obiettivi, fa ben sperare in questo senso. Obiettivo del comparto è sì quello di spingere verso una crescita sempre maggiore della meccanica, ma anche quello di promuovere la manifattura Made in Italy.