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Manutenzione caldaia e servizi post-contatore: CNA chiede giustizia per le piccole imprese
La protesta di CNA Installazione Impianti: è necessario tutelare le piccole imprese del settore impiantistico, svantaggiate dalla potenza dei monopolisti del settore dell'energia soprattutto per quanto riguarda le attività post-contatore.
Gli artigiani e le piccole-medie imprese impiantistiche vanno tutelate dai monopolisti del settore dell’energia che stanno invadendo i media con le loro offerte per la manutenzione della caldaia e altri servizi di assistenza.
Questa la richiesta avanzata da CNA Installazione Impianti, preoccupata per le piccole aziende del settore che vengono inevitabilmente penalizzate da questi soggetti che lavorano in una situazione di monopolio, che offrono ai clienti non solo la possibilità di godere di un servizio indispensabile, ma anche di poterne dilazionare il pagamento nel tempo tramite addebito in bolletta grazie al fornitore. La concorrenza, a questi livelli, diventa impossibile per le aziende che non possono beneficiare di questi vantaggi competitivi.
Anche il mercato dei servizi post-contatore risulta fortemente penalizzato da questa situazione. Gli operatori che gestiscono i monopoli tecnici, infatti, possiedono anche conoscenze derivanti dall’attività svolta in concessione che utilizzano per operare nelle attività a valle della filiera energetica, penalizzando le piccole imprese concorrenti.
Nonostante il processo di liberalizzazione dei mercati energetici, il problema delle attività post-contatore svolte da ex monopolisti continua a persistere. Il processo, infatti, ha coinvolto la liberalizzazione delle fasi a monte (importazione e produzione) e a valle (vendita), e un regime di concessione, e quindi di monopolio, delle fasi intermedie, che includono il trasporto e la gestione delle reti.
Guido Pesaro, responsabile CNA Installazione Impianti, ha affermato: “Se la politica volesse iniziare ad aprire gli occhi di fronte al problema, si accorgerebbe che quel che ha sostanzialmente impedito lo sviluppo della concorrenza nei mercati energetici è la mancata attuazione di un’effettiva separazione tra i soggetti che svolgono contestualmente più attività della filiera energetica. A nostro avviso i principi della libera concorrenza a cui questi ex monopolisti dicono di ispirarsi sono violati a causa della chiara posizione dominante detenuta dagli operatori energetici che sfruttano tale condizione anche nelle attività che non fanno parte del core business delle aziende, quali quelle post-contatore. È a questo punto indifferibile una azione comune da parte di tutte le associazioni della filiera impiantistica per far valere, a Roma come a Bruxelles, le ragioni delle piccole imprese del settore”.
Questa la richiesta avanzata da CNA Installazione Impianti, preoccupata per le piccole aziende del settore che vengono inevitabilmente penalizzate da questi soggetti che lavorano in una situazione di monopolio, che offrono ai clienti non solo la possibilità di godere di un servizio indispensabile, ma anche di poterne dilazionare il pagamento nel tempo tramite addebito in bolletta grazie al fornitore. La concorrenza, a questi livelli, diventa impossibile per le aziende che non possono beneficiare di questi vantaggi competitivi.
Anche il mercato dei servizi post-contatore risulta fortemente penalizzato da questa situazione. Gli operatori che gestiscono i monopoli tecnici, infatti, possiedono anche conoscenze derivanti dall’attività svolta in concessione che utilizzano per operare nelle attività a valle della filiera energetica, penalizzando le piccole imprese concorrenti.
Nonostante il processo di liberalizzazione dei mercati energetici, il problema delle attività post-contatore svolte da ex monopolisti continua a persistere. Il processo, infatti, ha coinvolto la liberalizzazione delle fasi a monte (importazione e produzione) e a valle (vendita), e un regime di concessione, e quindi di monopolio, delle fasi intermedie, che includono il trasporto e la gestione delle reti.
