Le Ultime Tecnologie del Freddo e del Condizionamento. Considerazioni sul convegno internazionale di Milano.
Il XIV Convegno Europeo su “Le Ultime Tecnologie del Freddo e del Condizionamento”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da vari Ministeri (Ministro dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, della Salute, Ministero degli Affari Esteri), si è svolto nei giorni 9-10-11 giugno a livello mondiale con la partecipazione dei maggiori enti ed associazioni mondiali oltre che della Commissione Europea che coordina i problemi ambientali e delle Nazioni Unite UNEP. Hanno pertanto partecipato Istituzioni, Organismi governativi e non, Università, Industrie, Centri di Ricerca ed anche utilizzatori finali, quali supermercati.
Gli argomenti oggetto di discussione sono stati il giorno 9 giugno le pompe di calore e le energie rinnovabili applicate alla refrigerazione e al condizionamento; i giorni 10 e 11 giugno sono state trattate le ultime tecnologie nella refrigerazione e nel condizionamento.
Punto di partenza è stata l’importanza delle nuove tecnologie per ridurre il consumo energetico e proteggere l’ambiente. Secondo Didier Coulomb dell’Istituto Internazionale del Freddo la scelta di un refrigerante deve essere legata ad una soluzione di efficienza energetica.
Concorda con quanto detto sopra e spiega nel suo discorso Marco Buoni, Vice Presidente Area: “I membri dell’Area sono, all’interno del mercato della refrigerazione, condizionamento e pompe di calore, gli operatori più indicati quanto a neutralità al fine di fornire i consigli in qualità di esperti riguardo all’utilizzo del migliore refrigerante nella data applicazione. Ad esempio, l’anidride carbonica è un buon refrigerante per il clima dei paesi nordici ed i supermercati, ma non sono molto usati in Italia, Portogallo e Spagna”.
Egli ha inoltre affermato ”le competenze del personale devono essere rivolte anche ai refrigeranti naturali e non solo agli HFCs; per esempio l’Inghilterra sta provando ad attuare un rapido passaggio dagli HFC all’anidride carbonica in considerazione della pressione politica, ma il settore non è ancora pronto e non ha ancora personale abbastanza competente per installare e mantenere questi impianti in sicurezza ed efficienza”.
“Sia oggi sia sempre più nel prossimo futuro saremo spinti dalla legislazione affinché gli impianti vengano sottoposti rigorosamente a controlli perdite ed a verifiche periodichedell’efficienza energetica”, ha asserito Guy Hundy della Emerson.
Nel convegno sono intervenuti rappresentanti di 23 paesi provenienti dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti, la Corea del Sud, il Giappone, lo Sri Lanka, l’India, in totale erano quasi 200 i presenti al 10-11 giugno, mentre sommando i partecipanti alla giornata introduttiva del 9 arriviamo a oltre 300.
Secondo Roberto Camporese del Consiglio Nazionale delle Ricerche l’ambiente siamo noi e ciò che desideriamo e sentiamo attorno a noi. Per cui i paesi nordici sono più sensibili alla protezione dell’ambiente, altri meno. In conclusione dobbiamo considerare con maggior rispetto l’ambiente in quanto è il luogo in cui dovremo vivere noi e le generazioni future. Le partnership in questo ambito sono importanti ed infatti sono state presenti al convegno industrie, compagnie ed utenti finali.
Il futuro della tecnologia consisterà nella visione dell’impianto come un tutt’uno, ha poi affermato Susan Roaf dell’Università di Edimburgo, ed anche qui la partnership nella formazione e competenza è fondamentale in questo nuovo tipo di visione d’insieme dell’impianto, come somma di prodotti, controlli, installazione e competenze.
La certificazione per migliorare le competenze dei tecnici è molto importante. Molti relatori, inclusa la Commissione Europea, hanno espresso il loro disappunto per la mancata implementazione italiana della certificazione del personale, in quanto questo provoca una distorsione del mercato europeo. (Didier Coulomb dell’IIR, Louis Lucas del CNF, Lucia Antonini della Commissione Europea, Andrea Voigt dell’EPEE, Marco Buoni dell’AREA, Susan Roaf dell’Heriot-Watt University).
Difatti la commissione europea ha espresso che “Action has been taken” azioni nei confronti dell´Italia, che è uno degli Stati peggio messi a questo riguardo, sono state prese. L´Italia deve assolutamente procedere all’implementazione.
Inoltre Lucia Antonini continua dicendo che se ad oggi i tecnici italiani vogliono ottenere la certificazione possono prenderla in un altro stato membro, questo si può fare, ma questa non è una soluzione a lungo termine, ma solo fino a quando si aspetterà la certificazione italiana. La Commissione Europea ha anche aggiunto che il futuro della regolamentazione 842/06 potrebbe consistere nel fare fronte ad una riduzione graduale degli HFC sotto il Protocollo di Montreal.
“Il mercato è rappresentato da tutti noi, gli utenti finali”, dice Mr. Shende della sezione ambientale delle Nazioni Unite, che conclude pensando al nuovo viaggio che la nostra industria deve intraprendere: “Io ripenso a quanto una volta disse il Mahatma Gandhi: ciò in cui credete diventano i Vostri pensieri; i Vostri pensieri diventano le Vostre parole; le Vostre parole diventano le Vostre azioni; le Vostre azioni diventano le Vostre abitudini; le Vostre abitudini diventano i Vostri valori; i Vostri valori diventano il Vostro destino. Il destino dell’industria della refrigerazione e dell’aria condizionata è di cominciare a mettere le basi che portano allo sviluppo sostenibile con particolare attenzione all’ambiente ed alla creazione di nuovi lavori verdi all´interno della Green Economy. L’industria del freddo e del condizionamento sta cominciando un nuovo viaggio che porta a nuove sfide. Ma lungo il percorso ci sono eccezionali opportunità da cogliere.”Tali opportunità saranno presto parte del nostro sistema di valori.

A cura di:
Centro Studi Galileo
