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19.02.2013
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Le rinnovabili costeranno duecento miliardi di euro nei prossimi vent’anni

Una ricerca di Assoelettrica stima che il picco di spesa si avrà nel 2016, con 12,5 mld di euro di incentivi pari a 200 euro per ogni cittadino italiano
Assoelettrica, l’associazione nazionale delle Imprese Elettriche di Confindustria, ha stimato che nei prossimi vent’anni gli incentivi destinati alle fonti rinnovabili elettriche in Italia saranno pari a 200 miliardi di euro.
 
Secondo l’elaborazione fornita dall’associazione e basata sui dati dell’Aeeg e del Gse, il picco di spesa si avrà nel 2016 quando verranno superati i 12,5 mld di euro di incentivi, pari a circa 200 euro a cittadino.



 
Secondo Assoelettrica, infatti, di questo passo la spesa graverà sulle bollette elettriche degli utenti e, considerando che le utenze domestiche sono il 22% della domanda di energia in Italia, la gran parte degli incentivi finirà per gravare sulle aziende e sulle PMI: ''Dunque - rileva l’associazione - se solo un quarto del costo degli incentivi peserà direttamente nella bolletta elettrica delle famiglie, i rimanenti tre quarti si rifletteranno però in buona parte in un aumento nel costo di prodotti e servizi che le stesse famiglie acquisteranno''.
 
Assoelettrica, che rappresenta circa 120 aziende elettriche pari al 90% dell’energia elettrica prodotta in Italia, ricorda che ad oggi vengono incentivate le fonti di produzione energetica rinnovabile come l’eolico, il fotovoltaico, l’idroelettrico e la geotermia, oltre all’energia proveniente da biomasse, bioliquidi e dalla combustione dei rifiuti.
Il fotovoltaico viene incentivato grazie al Quinto Conto Energia, prossimo al raggiungimento del tetto massimo di incentivi pubblici consentiti pari a 6,7 mld di euro, mentre le altre fonti rinnovabili fino al 2012 sono state incentivate tramite certificati verdi o tariffa onnicomprensiva che può essere monitorata grazie ai contatori presenti sul sito del Gse.
 
Gli incentivi alle rinnovabili dal 2013
Da gennaio invece l’importo degli incentivi viene diversificato in base alla fonte, fino a cinque classi di potenza, con una nuova tariffa al posto dei certificati verdi che si aggiunge alla remunerazione ottenuta dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dall’impianto.
 
Il meccanismo delle aste e dei registri limita inoltre l’accesso agli incentivi da parte delle rinnovabili elettriche, che non possono superare i 5,8 miliardi di euro annui.
A questi incentivi si devono aggiungere anche quelli CIP6, attualmente in via di esaurimento e che scompariranno entro il 2020: Il CIP6 è una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi adottata nel 1992 con cui sono stati stabiliti incentivi per l'energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e altre fonti pulite.