Speciale 61
Sistemi di accumulo per fotovoltaico
Intervista

L’accumulo conviene perché aumenta l’autoconsumo fino al 90%

Dott. Boschello, in che modo un impianto fotovoltaico con accumulo diventa più conveniente rispetto ad un impianto “classico” con scambio sul posto?

«Un impianto con accumulo riesce ad aumentare di molto il risparmio in bolletta.
Rispetto infatti ad un impianto classico con scambio sul posto, l’autoconsumo dell’energia prodotta annualmente, può aumentare anche fino al 90% (rispetto all’autoconsumo di un impianto classico che è mediamente attorno al 30%). Quindi, in termini economici, quello che risparmio è maggiore del beneficio ottenuto dalla vendita dell’energia in regime di scambio sul posto».


Quanto incide sul costo totale dell’impianto la presenza dell’accumulo?

«Può incidere da un 40% a un 60% circa, a seconda dell’autonomia e della tecnologia scelta».


Qual è il grado di indipendenza che si può raggiungere con i vostri sistemi?

«Si può arrivare fino ad un 90% di autonomia, ma molto dipende dalle abitudini di consumo del cliente, quindi il dato è molto soggettivo».


Avete qualche dato sul ritorno dell’investimento, diciamo per un impianto domestico da pochi kW?

«Sulla base delle analisi finanziarie che proponiamo ai nostri clienti, ci risulta un dato che va mediamente dai 6 agli 8 anni, anche se molto limitativo parlare di ritorno dell’investimento, preferiamo parlare di risparmio energetico e riduzione dei costi energetici della famiglia».


Ci spiega perché l’autoconsumo conviene più dello scambio sul posto?

«Mediamente ci risulta che una famiglia compri l’energia tra i 0,24 e 0,30 €/kWh, mentre un controvalore tipico in scambio sul posto è attorno agli 0,16 €/kWh. Quindi, installando un sistema di accumulo, ogni kWh risparmiato ha un valore di 0,24 – 0,30 kWh, se lo cedessi invece in rete verrebbe pagato circa 0,16 € kWh. La differenza è di circa 0,14 €/kWh che sono quindi tutti risparmiati».


Quella dell’accumulo di energia sarà sicuramente una delle sfide più importanti del futuro, non solo per gli impianti fotovoltaici, ma anche per molti altri settori, al momento però la tecnologia utilizzata è sostanzialmente quella delle “vecchie” batterie. Quali sviluppi prevedete per il futuro?

«Per il futuro prevediamo che la sfida maggiore nel campo degli accumulatori verterà nell’offrire prodotti che abbiano una lunga vita attesa a costi via via inferiori, mentre tra i fornitori di inverter l’aumento dell’efficienza e la gestione intelligente della riserva energetica e dei carichi».


Al di là di quanto riportato sulle schede tecniche e di laboratorio, quanto effettivamente dura un pannello fotovoltaico e quali sono gli elementi che contribuiscono al suo deterioramento?

«Mediamente si può dire che un pannello fotovoltaico di buona qualità può durare ben oltre i dati riportati nelle schede tecniche. Noi infatti garantiamo un rendimento non inferiore all’80% fino al 25° anno. Questo significa che il pannello durerà ben oltre, anche se con un fisiologico calo di prestazioni. I materiali più deperibili non sono le celle ma i film plastici che inglobano le celle stesse. Molta attenzione deve essere posta secondo noi sulla qualità del fissaggio meccanico del modulo alla struttura, per evitare sollecitazioni esterne troppo gravi».


I vostri pannelli vengono prodotti in Italia?

«I nostri pannelli “made in EU” vengono prodotti in Germania, presso la nostra sede produttiva a Berlino.
I nostri pannelli extraeuropei “made in UAE” vengono prodotti a Fujairah, nella nostra nuova sede produttiva negli Emirati Arabi».


Da dove arriva il materiale che utilizzate per produrre le celle fotovoltaiche?

«SOLON si avvale di fornitori di prima scelta severamente selezionati.
Il bacino di fornitori che garantisce l’approvvigionamento dei materiali per produrre le celle fotovoltaiche è di origine asiatica, ma anche europea, in particolare tedesca.
Noi stessi siamo verticalmente integrati in quanto parte del gruppo Microsol Int., che è un produttore di celle fotovoltaiche».