Speciale 99
Legionella, le direttive del Ministero della Salute
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Cudicio Maurizio
La normativa e le nuove linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionella negli impianti
Come già evidenziato in precedenza, nel 2015 in Italia, sono state emanate le linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
La prevenzione della Legionella si basa essenzialmente:
Ovviamente, progettazione corretta e manutenzione adeguata, non annullano completamente dal rischio che possano svilupparsi agenti patogeni, ma sicuramente riducono in modo drastico la probabilità che avvenga una contaminazione batterica grave.
Le reti di distribuzione dell’acqua fredda sanitaria mantengono un rischio di colonizzazione e crescita batterica pressoché trascurabile, purché la temperatura dell’acqua stessa non superi i 20°C.
Copie AS-BUILT della rete idrica devono accompagnare la presentazione del progetto edilizio e restare a disposizione del proprietario/gestore/amministratore della struttura per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e per eventuali richieste dei soggetti titolati ad eseguire controlli. Ogni eventuale modifica dell’impianto, seppure possa sembrare limitata, deve essere seguita dall’aggiornamento degli elaborati AS-BUILT.
Negli impianti idrico sanitari è possibile ridurre il rischio di colonizzazione e crescita batterica garantendo il mantenimento della temperatura di distribuzione dell’acqua al di sopra di 50°C. È però evidente che tale soluzione stride con tutti i principali concetti di riduzione del consumo energetico, anche se in alcuni casi specifici, come può avvenire nel settore ospedaliero, diventa una soluzione indispensabile. Nell’ottica dei costi complessivi di uso e manutenzione dell’impianto, infatti, questa soluzione risulta essere economicamente vantaggiosa rispetto ad interventi di manutenzione periodica, che potrebbero causare anche disservizi nelle attività di erogazione del servizio assistenziale.
Ovviamente, per garantire il mantenimento della temperatura specificata, è necessario che l’impianto sia dotato di rete di ricircolo opportunamente dimensionata.
Negli impianti con rete di ricircolo, l’acqua calda sanitaria deve essere mantenuta alle seguenti temperature:
È evidente che tali condizioni richiedono la predisposizione di opportune soluzioni tecniche che garantiscano all’utilizzatore di non incorrere in rischi di ustioni, come per esempio miscelatori termostatici o valvole motorizzate, da collocare quanto più vicino possibile al terminale di erogazione, con distanza in ogni caso inferiore a due metri.
Nel caso di impianti ove sia previsto un solo punto di miscela per il controllo della temperatura di erogazione a servizio di molteplici rubinetti o docce, in attesa di una modifica dell’impianto che garantisca un punto di miscelazione per ciascun erogatore, è necessario assicurare che esse vengano frequentemente flussate le singole unità.
Qualora le temperature di sicurezza non potessero essere rispettate a causa di problemi tecnici, verrebbe richiesta l’adozione di sistemi di disinfezione alternativi, al fine di compensare tale mancanza ed ovviare all’impossibilità di controllare il rischio proliferazione batterica con il ricorso a temperature al di fuori dell’intervallo di sviluppo delle Legionelle.
La prevenzione della Legionella si basa essenzialmente:
- Su una corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici, con particolare attenzione agli impianti ove vi è la necessità o di riscaldare l’acqua, o il riscaldamento avviene a seguito di cicli impiantistici particolari, con successiva nebulizzazione;
- Sull’adozione di misure specifiche preventive, partendo dalle attività manutentive fino ad arrivare all’intera disinfezione degli impianti, proprio con l’intento di contrastare la proliferazione e diffusione del batterio negli impianti a rischio.
Ovviamente, progettazione corretta e manutenzione adeguata, non annullano completamente dal rischio che possano svilupparsi agenti patogeni, ma sicuramente riducono in modo drastico la probabilità che avvenga una contaminazione batterica grave.
DETTAGLI COSTRUTTIVI IMPIANTO IDRICO SANITARIO |
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Prevenzione della legionella negli impianti idrico sanitari
Le linee guida per la prevenzione della legionella prescrivono che nelle strutture di nuova edificazione e in quelle soggette a ristrutturazione totale, le reti dell’impianto idrico sanitario debbano rispettare i seguenti parametri.Le reti di distribuzione dell’acqua fredda sanitaria mantengono un rischio di colonizzazione e crescita batterica pressoché trascurabile, purché la temperatura dell’acqua stessa non superi i 20°C.
Copie AS-BUILT della rete idrica devono accompagnare la presentazione del progetto edilizio e restare a disposizione del proprietario/gestore/amministratore della struttura per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e per eventuali richieste dei soggetti titolati ad eseguire controlli. Ogni eventuale modifica dell’impianto, seppure possa sembrare limitata, deve essere seguita dall’aggiornamento degli elaborati AS-BUILT.
Negli impianti idrico sanitari è possibile ridurre il rischio di colonizzazione e crescita batterica garantendo il mantenimento della temperatura di distribuzione dell’acqua al di sopra di 50°C. È però evidente che tale soluzione stride con tutti i principali concetti di riduzione del consumo energetico, anche se in alcuni casi specifici, come può avvenire nel settore ospedaliero, diventa una soluzione indispensabile. Nell’ottica dei costi complessivi di uso e manutenzione dell’impianto, infatti, questa soluzione risulta essere economicamente vantaggiosa rispetto ad interventi di manutenzione periodica, che potrebbero causare anche disservizi nelle attività di erogazione del servizio assistenziale.
Ovviamente, per garantire il mantenimento della temperatura specificata, è necessario che l’impianto sia dotato di rete di ricircolo opportunamente dimensionata.
Negli impianti con rete di ricircolo, l’acqua calda sanitaria deve essere mantenuta alle seguenti temperature:
- T ≥ 60°C nei serbatoi di accumulo;
- T ≥ 50°C alla base di ciascuna colonna di ricircolo.
È evidente che tali condizioni richiedono la predisposizione di opportune soluzioni tecniche che garantiscano all’utilizzatore di non incorrere in rischi di ustioni, come per esempio miscelatori termostatici o valvole motorizzate, da collocare quanto più vicino possibile al terminale di erogazione, con distanza in ogni caso inferiore a due metri.
Nel caso di impianti ove sia previsto un solo punto di miscela per il controllo della temperatura di erogazione a servizio di molteplici rubinetti o docce, in attesa di una modifica dell’impianto che garantisca un punto di miscelazione per ciascun erogatore, è necessario assicurare che esse vengano frequentemente flussate le singole unità.
Qualora le temperature di sicurezza non potessero essere rispettate a causa di problemi tecnici, verrebbe richiesta l’adozione di sistemi di disinfezione alternativi, al fine di compensare tale mancanza ed ovviare all’impossibilità di controllare il rischio proliferazione batterica con il ricorso a temperature al di fuori dell’intervallo di sviluppo delle Legionelle.
Prevenzione della legionella negli impianti aeraulici e di condizionamento
L’impianto aeraulico è costituito da numerosi elementi che richiedono particolari e specifiche attenzioni per evitare, appunto, la proliferazione del batterio della legionella.DETTAGLI COSTRUTTIVI IMPIANTO AERAULICO | |
PRESE ARIA ESTERNA |
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FILTRI |
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UMIDIFICAZIONE |
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BATTERIE |
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SILENZIATORI |
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CANALIZZAZIONI | Ai fini di una buona manutenzione delle condotte dell’aria occorre progettare, costruire ed installare i sistemi aeraulici tenendo presente le seguenti esigenze manutentive:
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In questo Speciale
Legionella: contagio, incubazione, sintomi e terapia
La legionella è un batterio che si diffonde facilmente negli ambienti in presenza di acqua...