Focus Efficienza Energetica

06.06.2022

Italiani e risparmio energetico: quasi tutti disposti a consumare meno, ma solo 1 su 3 rinuncerebbe alla climatizzazione estiva

Un’indagine statistica ha evidenziato come gli italiani già compiano piccoli gesti per ridurre i consumi, ma non siano pronti a rinunciare alla climatizzazione 

La crisi energetica in atto spinge tutti ad adottare dei comportamenti più virtuosi per ridurre il proprio consumo energetico e il proprio affidamento alle fonti fossili, sempre più costose.

Changes Unipol e Ipsos hanno lavorato ad un’indagine sentendo un numero rappresentativo di cittadini italiani di età compresa tra i 16 e i 74 anni. Ben il 93% degli intervistati ha affermato di essere già attivi o intenzionati ad adottare comportamenti virtuosi per il risparmio energetico.

Questo dato più che positivo però non sembra essere pienamente confermato dall’analisi dei singoli comportamenti virtuosi che sono stati proposti ai singoli cittadini sentiti. Solo il 48% del campione ha detto di sostituire le vecchie lampadine con quelle a Led, il 52% ha confermato di scegliere elettrodomestici a basso consumo, il 54% ha detto di azionale le lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico. Il 64% degli intervistati ha affermato di non lasciar scorrere acqua inutilmente durante l’utilizzo. Comportamenti virtuosi che sono adottati da poco più della metà delle persone sentite. 

Diminuiscono ulteriormente, diventando ben meno della metà, le persone che si dicono pronte a ridurre i consumi per il comfort climatico.
Il 44% degli intervistati è disposto a ridurre la temperatura dei termosifoni in inverno, ma solo il 31% (meno di 1 su 3) è pronto a rinunciare all’utilizzo dei climatizzatori in estate.

 

Differenze geografiche e generazionali

I valori naturalmente variano da zona a zona, con Bologna come area più virtuosa (attivazione media del 48%) e Firenze come fanalino di coda: addirittura il 10% dei fiorentini sentiti hanno dichiarato di non essersi attivati in alcun modo per ottenere un risparmio energetico.

Sebbene spesso tacciati di insensibilità al tema, gli intervistati tra i 57 e i 74 anni, anche chiamati Baby Boomers, sono sembrati i più attivi, forse anche spinti da una motivazione legata al risparmio economico, oltre che energetico: su tutte le voci di comportamento analizzate hanno detto di attivarsi per una media del 53%, rispetto al 45% del campione totale.

La più elevata attenzione alla mobilità sostenibile è stata dimostrata dagli adolescenti della generazione Z (dai 16 ai 26 anni) che per il 34% hanno detto di voler ridurre il proprio uso dell’auto privata in favore di spostamenti con i mezzi pubblici, la bici o scegliendo di muoversi a piedi, mentre il totale del campione ha raggiunto una media ben inferiore, sotto al 27%. 

I giovani adulti tra i 27 e i 40 anni (Millennials) sono risultati invece i più orientati ad installare pannelli fotovoltaici, con un 30% circa dei sentiti.

 

Mobilità sostenibile: pubblico diviso tra auto ibride e 100% elettriche

Tra gli intervistati che intendono cambiare la propria auto tra 1-2 anni appare evidente una preferenza per le soluzioni sostenibili: il 58% dei sentiti sceglierebbe un’auto ibrida (37%) o elettrica (21%), mentre sono molto inferiori le percentuali di preferenza per le auto alimentate con combustibili tradizionali: diesel 14%, Gpl 11% e benzina 5%.

L’auto totalmente elettrica sembra essere un’opzione particolarmente apprezzata dagli intervistati più maturi: il 23% per la Generazione X (41-56 anni) e il 22% per la generazione dei Baby Boomers (57-74 anni).
I ragazzi più giovani, sia GenZ che Millennials, sono risultati i più propensi a dotarsi di un’auto ibrida Plug-in, rispettivamente per il 33% e il 31%, curiosamente però sono anche quelli che più apprezzano il Diesel, ben il 18% e 20% hanno dichiarato di essere interessati all’acquisto di un’auto diesel.