Focus Efficienza Energetica

01.08.2025

Investimenti strategici essenziali per il successo della transizione energetica in Europa

Il nuovo rapporto IRENA-UE indica la necessità di investimenti per 1.000 miliardi l’anno per rendere la transizione energetica europea sicura, sostenibile e competitiva.

Un nuovo rapporto di IRENA, realizzato in collaborazione con la Commissione Europea, sottolinea l’importanza di una strategia di investimenti mirata per garantire il successo della transizione energetica dell’UE.

Tra gli obiettivi principali: espandere le fonti rinnovabili, modernizzare le infrastrutture e rafforzare il quadro istituzionale. Entro il 2030 le rinnovabili dovranno rappresentare il 70% della produzione elettrica europea, per poi salire al 90% entro il 2050.

Per raggiungere questi traguardi, serviranno investimenti per circa 5600 miliardi di euro entro metà secolo, pari a 220 miliardi di euro all’anno, ovvero il doppio degli attuali livelli di spesa. 

Le sfide della transizione energetica europea

Secondo il Regional Energy Transition Outlook, l’UE deve accelerare la propria strategia per costruire un sistema energetico più resiliente e sostenibile. Tra le priorità: lo sviluppo delle infrastrutture per l’energia pulita, l’elettrificazione alimentata da fonti rinnovabili e il rafforzamento delle capacità istituzionali per una pianificazione integrata e monitorata.

L’obiettivo è ambizioso: aumentare la capacità rinnovabile installata fino a 122 GW all’anno entro il 2050, con una produzione elettrica da fonti rinnovabili che raggiunga il 70% già nel 2030 e sfiori il 90% nel 2050.

Il rapporto IRENA evidenzia come molti Stati membri siano ancora in ritardo e come la mancata integrazione delle politiche rischi di compromettere i risultati. Accelerare questa transizione è fondamentale non solo per ridurre le emissioni, ma anche per contenere i costi energetici, proteggere la competitività industriale e tutelare i cittadini europei.

Quanto investire e quali benefici attendersi

Per raggiungere gli obiettivi fissati, saranno necessari circa 5600 miliardi di euro di investimenti cumulati entro il 2050, equivalenti a quasi l’80% del PIL tedesco attuale. Questo significa destinare ogni anno circa 220 miliardi di euro al solo settore elettrico, il doppio rispetto agli investimenti odierni.

Considerando l’intero sistema energetico europeo, la cifra complessiva si avvicina a 1000 miliardi di euro l’anno, pari a circa il 6% del PIL dell’UE del 2024. Tuttavia, i benefici economici sono considerevoli: maggiore stabilità dei prezzi, minore dipendenza dalle fonti fossili e crescita economica sostenibile.

IRENA stima che l’economia dell’UE potrebbe registrare una crescita aggiuntiva del 2% annuo fino al 2050, con circa 8 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore energetico già entro il prossimo decennio.

Dan Jørgensen, Commissario europeo per l’Energia, ha definito questo rapporto “una bussola strategica” che supporterà gli obiettivi del piano d’azione europeo per l’energia accessibile e sostenibile, dimostrando che transizione verde e competitività possono andare di pari passo.