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Investimenti in costruzioni -1,3% nel 2015, ma nel 2016 potrebbe verificarsi un’inversione di tendenza
Il Rapporto ANCE Congiuntura di Febbraio 2016 evidenzia come il 2016 potrebbe rappresentare l'anno della svolta negli investimenti in costruzioni. Dopo tanti anni di calo, si avvicina l'inversione di tendenza.
Se l’economia italiana è tornata a crescere seppur lievemente nel 2015, sostenuta soprattutto dai consumi privati e dal riavvio degli investimenti in capitale produttivo, altrettanto non si può dire degli investimenti in costruzioni, il cui segno, l’anno scorso, era ancora negativo.
L’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha infatti stimato che nel 2015 gli investimenti in costruzioni siano calati dell’1,3%, dato comunque in rallentamento rispetto a quanto registrato negli anni precedenti (-7% del2013 e -5,2% nel 2014).
Una flessione più ridotta, dunque, rispetto agli anni precedenti, dovuta soprattutto alla proroga degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico (Leggi qui la Mini-Guida alle Detrazioni Fiscali 2016) e un incremento della domanda per quanto riguarda le opere pubbliche (i bandi di gara sono aumentati sia nel 2014, che nel 2015).
Vediamo ora alcuni dati riportati nel Rapporto ANCE Congiuntura di Febbraio 2016.
Da Gennaio a Novembre 2015, l’indice ISTAT della produzione nelle costruzioni ha evidenziato un calo tendenziale del 2%, valore che rallenta rispetto al -6,9% registrato nel 2014 e al -10,6% registrato nel 2013. Il primo dato positivo dopo quattro anni di cali mensili tendenziali consecutivi si rileva, invece, a Novembre 2015, quando è stato registrato un aumento della produzione nelle costruzioni del 3,8%, rispetto allo stesso mese del 2014.
Per quanto riguarda i permessi di costruire, invece, nel primo semestre del 2015 è stata rilevata una flessione del 10,7% per le nuove abitazioni, flessione comunque più ridotta rispetto al -34,9% del 2013 e al -11,8% registrato nel 2014. Non solo questo trend è fortemente negativo già da almeno un decennio, ma il dato estremamente negativo registrato nel 2014 (solo 54mila abitazioni concesse, con una flessione dell’82,3%) corrisponde a uno dei livelli più bassi mai raggiunti nel nostro Paese, equiparabile ai dati rilevati nel 1936 (escludendo il periodo della Seconda Guerra Mondiale).
Il rapporto sottolinea, inoltre, come il settore delle costruzioni abbia perso il 34,8% degli investimenti tra il 2008 e il 2015. Dati negativi per la nuova edilizia abitativa, per l’edilizia non residenziale privata e per le costruzioni non residenziali pubbliche; in controtendenza, invece, il comparto degli immobili residenziali, che ha rappresentato ben il 36,3% degli investimenti in costruzioni, molto probabilmente anche grazie al mantenimento degli incentivi per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica.
Dopo tanti aspetti negativi, però, l’ANCE mette in luce anche qualche dato positivo: il 2016 potrebbe rappresentare l’anno della svolta per il settore delle costruzioni, con una previsione di crescita dell’1% negli investimenti in costruzioni. Finalmente un’inversione di tendenza dopo un trend negativo che dura dal 2008, e che potrebbe essere sostenuta dal settore della riqualificazione, dal cambio di segno delle opere pubbliche e da un’attenuazione della caduta dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa e nel non residenziale privato.
Il Rapporto ANCE Congiuntura di Febbraio 2016 è disponibile, gratuitamente, in allegato a questo focus.
L’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha infatti stimato che nel 2015 gli investimenti in costruzioni siano calati dell’1,3%, dato comunque in rallentamento rispetto a quanto registrato negli anni precedenti (-7% del2013 e -5,2% nel 2014).
Una flessione più ridotta, dunque, rispetto agli anni precedenti, dovuta soprattutto alla proroga degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico (Leggi qui la Mini-Guida alle Detrazioni Fiscali 2016) e un incremento della domanda per quanto riguarda le opere pubbliche (i bandi di gara sono aumentati sia nel 2014, che nel 2015).
Vediamo ora alcuni dati riportati nel Rapporto ANCE Congiuntura di Febbraio 2016.
Da Gennaio a Novembre 2015, l’indice ISTAT della produzione nelle costruzioni ha evidenziato un calo tendenziale del 2%, valore che rallenta rispetto al -6,9% registrato nel 2014 e al -10,6% registrato nel 2013. Il primo dato positivo dopo quattro anni di cali mensili tendenziali consecutivi si rileva, invece, a Novembre 2015, quando è stato registrato un aumento della produzione nelle costruzioni del 3,8%, rispetto allo stesso mese del 2014.
Per quanto riguarda i permessi di costruire, invece, nel primo semestre del 2015 è stata rilevata una flessione del 10,7% per le nuove abitazioni, flessione comunque più ridotta rispetto al -34,9% del 2013 e al -11,8% registrato nel 2014. Non solo questo trend è fortemente negativo già da almeno un decennio, ma il dato estremamente negativo registrato nel 2014 (solo 54mila abitazioni concesse, con una flessione dell’82,3%) corrisponde a uno dei livelli più bassi mai raggiunti nel nostro Paese, equiparabile ai dati rilevati nel 1936 (escludendo il periodo della Seconda Guerra Mondiale).
Il rapporto sottolinea, inoltre, come il settore delle costruzioni abbia perso il 34,8% degli investimenti tra il 2008 e il 2015. Dati negativi per la nuova edilizia abitativa, per l’edilizia non residenziale privata e per le costruzioni non residenziali pubbliche; in controtendenza, invece, il comparto degli immobili residenziali, che ha rappresentato ben il 36,3% degli investimenti in costruzioni, molto probabilmente anche grazie al mantenimento degli incentivi per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica.
Dopo tanti aspetti negativi, però, l’ANCE mette in luce anche qualche dato positivo: il 2016 potrebbe rappresentare l’anno della svolta per il settore delle costruzioni, con una previsione di crescita dell’1% negli investimenti in costruzioni. Finalmente un’inversione di tendenza dopo un trend negativo che dura dal 2008, e che potrebbe essere sostenuta dal settore della riqualificazione, dal cambio di segno delle opere pubbliche e da un’attenuazione della caduta dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa e nel non residenziale privato.
Il Rapporto ANCE Congiuntura di Febbraio 2016 è disponibile, gratuitamente, in allegato a questo focus.
