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Installazione impianti: settore in crescita nonostante la crisi
È stato presentato lo scorso 23 Giugno il “1° Rapporto sul mercato dell’installazione degli impianti in Italia”: crescita prevista tra il 4 e il 5% fino al 2020.
È stato presentato lo scorso Martedì 23 Giugno il “1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia”, l’analisi congiunturale che per la prima volta considera tutta la filiera dell’impiantistica.
Dal Rapporto, elaborato dal CRESME per la CNA, emerge che il settore dell’impiantistica vale un terzo del totale del settore delle costruzioni, con 188 mila imprese, 760 mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione. Ma non è tutto: si prevede una crescita compresa tra il 4 e il 5% del settore nei prossimi anni, fino al 2020, grazie alla spinta all’innovazione e alla qualità della manutenzione. In particolare, per il 2015, il CRESME prospetta una crescita dell’1,6%.
Il comparto dell’installazione impianti dimostra una miglior tenuta dal punto di vista economico, rispetto agli altri comparti, in termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi.
Dal punto di vista dell’occupazione, ad esempio, tra il 2008 e il 2012 gli operatori del settore installazione impianti sono diminuiti da 556 mila a 507 mila, ovvero del 9%, contro il 28% del settore delle costruzioni.
Per quanto riguarda altri fattori, invece, considerando sempre il periodo 2008-2012, il settore dell’installazione impianti ha visto diminuire il proprio fatturato del 2,4%; gli investimenti del 3,7% e le ore lavorate del 4,6%; mentre i salari e il costo del personale hanno subito una crescita, rispettivamente, del 5,8 e del 7,5%.
Le stesse cifre diventano più sostanziose, invece, se si osserva il settore delle costruzioni: calo del fatturato del 35%; calo degli investimenti del 60%; le ore lavorate sono diminuite del 31%; i salari e il costo del personale sono diminuiti del 20%.
Questo a dimostrazione della rilevanza sostanziale del settore dell’impiantistica all’interno del più ampio settore delle costruzioni, sia dal punto di vista quantitativo, che dal punto di vista qualitativo.
Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, ha dichiarato: “È un settore che, al pari di altri, ha certamente subito la crisi, ma in qualche modo è stato anche capace di gestirla grazie all’evoluzione che in questi ultimi anni hanno avuto determinati segmenti di mercato, quello delle energie rinnovabili innanzitutto, ed alla sostanziale tenuta di quello delle ristrutturazioni”.
Il Presidente, inoltre, ha affermato: “Eco bonus e sconti fiscali per le ristrutturazioni edili, conto energia, conto termico hanno consentito al settore di limitare le perdite. È ora opportuna una rivisitazione complessiva degli incentivi portandoli ad un quadro unitario, rendendoli strutturali, con procedure semplificate e soprattutto in grado di dare maggiori certezze a tutti gli attori che sono coinvolti in questa filiera”.
Perché il settore degli impianti continui a crescere all’interno del settore delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio esistente e innovazione tecnologica dovranno essere fattori chiave, da sfruttare all’interno del mercato.
Inoltre, ha concluso Battipaglia: “È necessaria una crescita del livello di conoscenza e un necessario, continuo aggiornamento culturale in maniera da vincere la sfida della sempre maggiore qualificazione del tessuto imprenditoriale del settore. Non sono più rinviabili una razionalizzazione e semplificazione della selva di norme che regolamentano il settore che porti alla realizzazione di un testo unico degli impianti ed una più complessiva revisione DM 37/08 con una contestuale riforma dei requisiti di abilitazione dei responsabili tecnici che puntino sulla formazione continua degli operatori”.
Dal Rapporto, elaborato dal CRESME per la CNA, emerge che il settore dell’impiantistica vale un terzo del totale del settore delle costruzioni, con 188 mila imprese, 760 mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione. Ma non è tutto: si prevede una crescita compresa tra il 4 e il 5% del settore nei prossimi anni, fino al 2020, grazie alla spinta all’innovazione e alla qualità della manutenzione. In particolare, per il 2015, il CRESME prospetta una crescita dell’1,6%.
Il comparto dell’installazione impianti dimostra una miglior tenuta dal punto di vista economico, rispetto agli altri comparti, in termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi.
Dal punto di vista dell’occupazione, ad esempio, tra il 2008 e il 2012 gli operatori del settore installazione impianti sono diminuiti da 556 mila a 507 mila, ovvero del 9%, contro il 28% del settore delle costruzioni.
Per quanto riguarda altri fattori, invece, considerando sempre il periodo 2008-2012, il settore dell’installazione impianti ha visto diminuire il proprio fatturato del 2,4%; gli investimenti del 3,7% e le ore lavorate del 4,6%; mentre i salari e il costo del personale hanno subito una crescita, rispettivamente, del 5,8 e del 7,5%.
Le stesse cifre diventano più sostanziose, invece, se si osserva il settore delle costruzioni: calo del fatturato del 35%; calo degli investimenti del 60%; le ore lavorate sono diminuite del 31%; i salari e il costo del personale sono diminuiti del 20%.
Questo a dimostrazione della rilevanza sostanziale del settore dell’impiantistica all’interno del più ampio settore delle costruzioni, sia dal punto di vista quantitativo, che dal punto di vista qualitativo.
Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, ha dichiarato: “È un settore che, al pari di altri, ha certamente subito la crisi, ma in qualche modo è stato anche capace di gestirla grazie all’evoluzione che in questi ultimi anni hanno avuto determinati segmenti di mercato, quello delle energie rinnovabili innanzitutto, ed alla sostanziale tenuta di quello delle ristrutturazioni”.
Il Presidente, inoltre, ha affermato: “Eco bonus e sconti fiscali per le ristrutturazioni edili, conto energia, conto termico hanno consentito al settore di limitare le perdite. È ora opportuna una rivisitazione complessiva degli incentivi portandoli ad un quadro unitario, rendendoli strutturali, con procedure semplificate e soprattutto in grado di dare maggiori certezze a tutti gli attori che sono coinvolti in questa filiera”.
Perché il settore degli impianti continui a crescere all’interno del settore delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio esistente e innovazione tecnologica dovranno essere fattori chiave, da sfruttare all’interno del mercato.
Inoltre, ha concluso Battipaglia: “È necessaria una crescita del livello di conoscenza e un necessario, continuo aggiornamento culturale in maniera da vincere la sfida della sempre maggiore qualificazione del tessuto imprenditoriale del settore. Non sono più rinviabili una razionalizzazione e semplificazione della selva di norme che regolamentano il settore che porti alla realizzazione di un testo unico degli impianti ed una più complessiva revisione DM 37/08 con una contestuale riforma dei requisiti di abilitazione dei responsabili tecnici che puntino sulla formazione continua degli operatori”.
