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Installazione impianti FER: nello standard formativo manca il riferimento ai Responsabili Tecnici
I Responsabili Tecnici devono potersi formare e aggiornare per l'installazione degli impianti a fonti di energia rinnovabile, ma questo non è possibile perchè manca un dettaglio al riguardo nel documento sullo standard formativo licenziato dalla Conferenza delle Regioni.
Il documento sullo standard formativo degli installatori di impianti a fonti energetiche rinnovabili contiene una grave imprecisione, presente anche nel documento di Giugno 2014 e mai corretta.
Il documento, licenziato lo scorso 22 Dicembre 2016 dalla Conferenza delle Regioni, continua infatti a non menzionare l’abilitazione a Responsabile Tecnico conseguita tramite un periodo di attività lavorativa, come specificato alla lettera d) dell’articolo 4, DM 37/08.
Il riferimento a tale abilitazione dovrebbe essere presente nel capitolo iniziale dello standard formativo, quando ci si riferisce alle abilitazioni necessarie agli installatori per operare su impianti FER, ma non c’è.
Nel terzo e quinto paragrafo infatti, come riportato dalla CNA, si legge: “L’articolo 15 (del D.lgs 28/2011), individuando i requisiti tecnico-professionali dei soggetti qualificati con riferimento all’articolo 4, lettere a), b) e c) del D.M. 22 gennaio 2008 n.37….” e “Specificatamente, invece, tutti i soggetti di cui all’art. 4, lettere a), b) e c del D.M. 22 gennaio 2008 n.37 devono frequentare percorsi di aggiornamento, come meglio declinato al successivo punto 5”.
È come se l’articolo 15 non fosse mai stato aggiornato, e i Responsabili Tecnici abilitati in base al loro percorso non potessero installare impianti FER.
La CNA ricorda, inoltre, che in quest’ambito era stata condotta una battaglia dalle associazioni degli installatori nel 2013, con l’obiettivo di modificare una norma che escludeva, senza alcun motivo, i Responsabili Tecnici divenuti tali grazie alla propria esperienza professionale dalla possibilità di accedere al percorso di qualificazione e aggiornamento, per poter continuare a installare gli impianti FER.
Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, ha dichiarato: “L’intensa attività svolta nei confronti del Parlamento consentì di far approvare nel DL 63 che recepiva la Direttiva Europea sulla prestazione energetica nell'edilizia un emendamento sottoscritto da deputati di tutte le forze politiche che sanò questa discriminazione. Ma il documento delle Regioni sembra non essersi accorto di questa modifica”.
Il documento, licenziato lo scorso 22 Dicembre 2016 dalla Conferenza delle Regioni, continua infatti a non menzionare l’abilitazione a Responsabile Tecnico conseguita tramite un periodo di attività lavorativa, come specificato alla lettera d) dell’articolo 4, DM 37/08.
Il riferimento a tale abilitazione dovrebbe essere presente nel capitolo iniziale dello standard formativo, quando ci si riferisce alle abilitazioni necessarie agli installatori per operare su impianti FER, ma non c’è.
Nel terzo e quinto paragrafo infatti, come riportato dalla CNA, si legge: “L’articolo 15 (del D.lgs 28/2011), individuando i requisiti tecnico-professionali dei soggetti qualificati con riferimento all’articolo 4, lettere a), b) e c) del D.M. 22 gennaio 2008 n.37….” e “Specificatamente, invece, tutti i soggetti di cui all’art. 4, lettere a), b) e c del D.M. 22 gennaio 2008 n.37 devono frequentare percorsi di aggiornamento, come meglio declinato al successivo punto 5”.
È come se l’articolo 15 non fosse mai stato aggiornato, e i Responsabili Tecnici abilitati in base al loro percorso non potessero installare impianti FER.
La CNA ricorda, inoltre, che in quest’ambito era stata condotta una battaglia dalle associazioni degli installatori nel 2013, con l’obiettivo di modificare una norma che escludeva, senza alcun motivo, i Responsabili Tecnici divenuti tali grazie alla propria esperienza professionale dalla possibilità di accedere al percorso di qualificazione e aggiornamento, per poter continuare a installare gli impianti FER.
Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, ha dichiarato: “L’intensa attività svolta nei confronti del Parlamento consentì di far approvare nel DL 63 che recepiva la Direttiva Europea sulla prestazione energetica nell'edilizia un emendamento sottoscritto da deputati di tutte le forze politiche che sanò questa discriminazione. Ma il documento delle Regioni sembra non essersi accorto di questa modifica”.
