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06.06.2014
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Innovazione e tecnologia al convegno AiCARR di Padova

Testo Unico sull’efficienza energetica, progettazione integrata, involucro attivo, accumulo, smart grid e pompe di calore, gli edifici del futuro al convegno AiCARR di Padova.
Come saranno gli edifici del futuro? Una panoramica interessante per rispondere a questa domanda è stata offerta ieri al convegno AiCARR di Padova dove, durante le 8 ore di relazioni sul palco di Villa Ottoboni, si sono avvicendati relatori provenienti da diversi settori, dal mondo delle aziende a quello dell’università.

Ha aperto i lavori il presidente AiCARR Livio De Santoli, che ha parlato del progetto portato avanti dall’associazione per ottenere un Testo Unico sull’efficienza energetica in edilizia: “abbiamo già pronto questo documento unico e abbiamo già fatto dei colloqui in parlamento, la legislazione italiana sulla materia è troppo complicata, deve essere semplificata”.

Durante il convegno è stata offerta una panoramica completa delle tecnologie più recenti che riguardano il sistema edificio: dall’involucro all’impianto, con alcuni esempi e casi studio davvero interessanti. Ancora una volta il Leitmotiv della giornata è stato il risparmio energetico, indispensabile ma ottenibile solo con una vera integrazione durante la fase della progettazione, come ha sottolineato Marco Castagna, dell’EURAC di Bolzano, infatti: “spesso le diverse figure professionali non si parlano, c’è bisogno di più integrazione per arrivare a target importanti sul risparmio energetico”.

La progettazione, quindi, con l’arrivo sul mercato di tecnologie sempre più performanti, ma allo stesso tempo sempre più complesse, assume un ruolo quasi organico. Come nella medicina, infatti, dove i diversi specialisti contribuiscono alla salute del paziente, nell’edilizia le diverse figure professionali dovranno sempre più dialogare per costruire edifici efficienti, confortevoli e abitabili.

A partire dall’involucro, che da passivo diventa attivo, producendo energia grazie a tecnologie come le facciate attive, integrandosi con l’impianto e diventando quindi superficie per lo scambio termico, fino ai generatori di energia termica ed elettrica, passando per la cogenerazione e gli impianti a celle combustibili, fino agli impianti radianti, la ventilazione meccanica controllata e le strategie per il raffrescamento passivo.

Immancabili naturalmente le pompe di calore, in particolare con uno studio davvero interessante presentato da Luigi Schibuola dello IUAV di Venezia, che analizza le possibilità di utilizzo di una PDC in relazione ad una Smart Grid e un impianto fotovoltaico su tetto: “le pompe di calore si inseriscono perfettamente nell’ambito delle Smart Grid. Possiamo prevedere infatti che nel prossimo futuro i prezzi dell’energia saranno dinamici, chi avrà la possibilità, oltre che di produrre e auto-consumare l’energia, di consumarla negli orari in cui è più conveniente, potrà ottenere dei risparmi importanti, fino al 50%”.

In pratica la novità sta nell’accensione e spegnimento forzato della PDC a seconda dell’andamento orario del prezzo dell’energia (o della produzione dall’impianto fotovoltaico), forzando cioè la PDC a funzionare quando conviene e utilizzando degli accumuli per soddisfare la richiesta quando i carichi sono maggiori.

Un altro aspetto fondamentale nel futuro dell’edilizia riguarda naturalmente la riqualificazione del patrimonio esistente, che risulta molto più complicata rispetto alla costruzione di nuovi edifici, ma è possibile riqualificare in Net Zero Energy Building? Se lo chiede Massimo Ghisleni, di Robur: “dovrei demolire e ricostruire da zero. Questo non sempre è possibile, soprattutto nel residenziale. Possiamo comunque fare una buona riqualificazione”.

Ma quali sono gli step da seguire? “Una diagnosi energetica accurata è fondamentale - prosegue Ghisleni - ma il vero nodo da sciogliere resta l’utente finale. Occorre fare sistema per informare gli utenti finali: ordini dei professionisti, associazioni e imprese devono lavorare assieme per fare formazione”.