Focus Enti e Associazioni
Questo articolo ha più di 3 anni
Ingegneri: disoccupazione in aumento e salari troppo bassi
Una ricerca del CNI elabora i dati nazionali del 2012: occupazione in calo del 27% rispetto al 2011, salari più bassi del 50% rispetto a Francia e Gran Bretagna.
La crisi colpisce anche gli ingegneri, che nel 2012 hanno visto aumentare il proprio tasso di disoccupazione fino a toccare il livello massimo mai raggiunto negli ultimi anni: oltre il 4%, una percentuale che arriva però fino al 10% tra i neolaureati in cerca di prima occupazione. Lo sancisce una ricerca presentata nei giorni scorsi dal CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) ed elaborata su base nazionale.
La domanda di ingegneri da parte delle aziende italiane nel 2012 risulta in calo del 27%: dalle 21mila assunzioni del 2011 si passa infatti a circa 15mila nel 2012, il numero più basso registrato negli ultimi 7 anni.
Anche quella che sembrava la categoria meno esposta alle conseguenze della crisi subisce quindi gli effetti della recessione, in particolare nel settore delle costruzioni ormai agonizzante da diversi anni. Nel 2012 il rapporto tra posti di lavoro e ingegneri laureati presenta per la prima volta un difetto di 16mila unità, ovvero ci sarebbero 16mila ingegneri in più rispetto alla domanda di posti di lavoro da parte delle aziende e anche nel nord-ovest, dove solitamente la domanda era più alta rispetto all’offerta, si riscontra per la prima volta un “esubero” di 3000 unità.
Non stupisce quindi che sia in aumento il numero di ingegneri che decide di migrare all’estero, alla ricerca di opportunità e retribuzioni migliori: in Francia e Gran Bretagna, tanto per citare due esempi, le retribuzioni medie per questa categoria risultano circa il doppio di quelle italiane. Ma anche nei paesi come la Spagna, dove il reddito degli ingegneri è simile a quello italiano, grazie ad una tassazione minore il guadagno netto risulta maggiore. Il risultato di questa disparità è quindi che, tra i laureati nel 2007, uno su dieci lavora in un paese straniero, un numero incredibile, ma destinato ad aumentare ancora nei prossimi anni.

In allegato (PDF) la ricerca del CNI.
La domanda di ingegneri da parte delle aziende italiane nel 2012 risulta in calo del 27%: dalle 21mila assunzioni del 2011 si passa infatti a circa 15mila nel 2012, il numero più basso registrato negli ultimi 7 anni.
Anche quella che sembrava la categoria meno esposta alle conseguenze della crisi subisce quindi gli effetti della recessione, in particolare nel settore delle costruzioni ormai agonizzante da diversi anni. Nel 2012 il rapporto tra posti di lavoro e ingegneri laureati presenta per la prima volta un difetto di 16mila unità, ovvero ci sarebbero 16mila ingegneri in più rispetto alla domanda di posti di lavoro da parte delle aziende e anche nel nord-ovest, dove solitamente la domanda era più alta rispetto all’offerta, si riscontra per la prima volta un “esubero” di 3000 unità.
Non stupisce quindi che sia in aumento il numero di ingegneri che decide di migrare all’estero, alla ricerca di opportunità e retribuzioni migliori: in Francia e Gran Bretagna, tanto per citare due esempi, le retribuzioni medie per questa categoria risultano circa il doppio di quelle italiane. Ma anche nei paesi come la Spagna, dove il reddito degli ingegneri è simile a quello italiano, grazie ad una tassazione minore il guadagno netto risulta maggiore. Il risultato di questa disparità è quindi che, tra i laureati nel 2007, uno su dieci lavora in un paese straniero, un numero incredibile, ma destinato ad aumentare ancora nei prossimi anni.

In allegato (PDF) la ricerca del CNI.
