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In ospedale tre padovani per intossicazione da monossido di carbonio, indagato l’installatore della stufa a pellet
A causa di una stufa a pellet che sarebbe stata installata male, tre padovani sono all'ospedale per intossicazione da monossido di carbonio. Indagato l'installatore.
Tre persone sono finite in ospedale ieri sera, in provincia di Padova, per intossicazione da monossido di carbonio, molto probabilmente a causa della scorretta installazione della stufa a pellet. E l’installatore verrà indagato per lesioni colpose.
È successo ieri sera verso le 18.30 a Mestrino, comune del padovano in cui queste tre persone vivono in una vecchia abitazione strutturata su due piani, suddivisa in due appartamenti in cui vivono due famiglie imparentate tra loro.
Da pochi giorni nell’abitazione al piano terra era stata installata una stufa a pellet, che era stata collegata a una canna fumaria già presente, inserita nel muro.
Nausea, vomito e vertigini hanno iniziato ad assalire ieri pomeriggio l’inquilina del secondo piano (75 anni) alla quale, accompagnata all’ospedale, è stata diagnosticata una probabile intossicazione da monossido di carbonio. Dopo di lei, anche il marito e l’inquilina del piano terra (la proprietaria della stufa a pellet) sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti.
Da un sopralluogo effettuato immediatamente da carabinieri e vigili del fuoco, è stato possibile rilevare come, effettivamente, i livelli del gas nell’abitazione fossero più alti rispetto alla norma.
Probabilmente la canna fumaria a cui la stufa a pellet era stata collegata non era correttamente dimensionata, o era in parte ostruita, e il monossido di carbonio è stato convogliato nell’appartamento al piano superiore.
Stufa e canna fumaria sono state poste sotto sequestro dai vigili del fuoco, che hanno redatto un’informativa generica, riservandosi di aggiornarla in caso di ulteriori reati che potrebbero emergere dopo le ispezioni.
Sarà necessario verificare, innanzitutto, se siano stati rispettati i protocolli previsti per legge al momento dell’installazione, e se siano stati svolti tutti i controlli del caso, anche sul tiraggio della canna fumaria.
L’installatore della stufa, in ogni caso, è indagato per lesioni colpose, e la sua posizione potrebbe aggravarsi qualora venissero riscontrate irregolarità anche procedurali.
Fonte: Il Mattino di Padova
È successo ieri sera verso le 18.30 a Mestrino, comune del padovano in cui queste tre persone vivono in una vecchia abitazione strutturata su due piani, suddivisa in due appartamenti in cui vivono due famiglie imparentate tra loro.
Da pochi giorni nell’abitazione al piano terra era stata installata una stufa a pellet, che era stata collegata a una canna fumaria già presente, inserita nel muro.
Nausea, vomito e vertigini hanno iniziato ad assalire ieri pomeriggio l’inquilina del secondo piano (75 anni) alla quale, accompagnata all’ospedale, è stata diagnosticata una probabile intossicazione da monossido di carbonio. Dopo di lei, anche il marito e l’inquilina del piano terra (la proprietaria della stufa a pellet) sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti.
Da un sopralluogo effettuato immediatamente da carabinieri e vigili del fuoco, è stato possibile rilevare come, effettivamente, i livelli del gas nell’abitazione fossero più alti rispetto alla norma.
Probabilmente la canna fumaria a cui la stufa a pellet era stata collegata non era correttamente dimensionata, o era in parte ostruita, e il monossido di carbonio è stato convogliato nell’appartamento al piano superiore.
Stufa e canna fumaria sono state poste sotto sequestro dai vigili del fuoco, che hanno redatto un’informativa generica, riservandosi di aggiornarla in caso di ulteriori reati che potrebbero emergere dopo le ispezioni.
Sarà necessario verificare, innanzitutto, se siano stati rispettati i protocolli previsti per legge al momento dell’installazione, e se siano stati svolti tutti i controlli del caso, anche sul tiraggio della canna fumaria.
L’installatore della stufa, in ogni caso, è indagato per lesioni colpose, e la sua posizione potrebbe aggravarsi qualora venissero riscontrate irregolarità anche procedurali.
Fonte: Il Mattino di Padova
