
15.05.2020
Impianti in pompa di calore, uno studio Olimpia Splendid analizza i terminali più efficienti
Le pompe di calore sono sistemi di climatizzazione estremamente efficienti, questo è ben noto, ma Olimpia Splendid, azienda italiana che dal 1956 si distingue nel campo della climatizzazione, il riscaldamento ed il trattamento aria, si è domandata quali sistemi di emissioni collegati alle pompe di calore offrano le migliori performance.
Per ottenere maggiori informazioni su questo tema l’azienda ha quindi incaricato l’Ing. Filippo Busato, Presidente AiCARR, di effettuare uno studio comparativo che illustri le performance ottenibili da sistemi di emissione di tipo ventilradiatore e da un pavimento radiante.
Per effettuare l’analisi sono stati analizzati impianti a servizio di edifici residenziali dalle caratteristiche moderne, energicamente efficienti, grazie a involucri a basse dispersioni, che assicurano elevate temperature superficiali interne in inverno ed il contenimento dei carichi termici in estate.
Al fine di offrire risultati completi e soddisfacenti, gli edifici sono stati poi collocati in tre località italiane caratterizzate da climi in linea con le 3 aree climatiche definite dall’UE: Courmayeur (clima Cold), Torino (clima Average) e Napoli (clima Warm).
Pompa di calore: la scelta dipende dal clima
Uno dei primi risultati interessanti riguarda l’effetto del clima sul potenziale delle pompe di calore. La differenza climatica determina infatti un diverso carico termico e frigorigeno all’interno dell’edificio, influenzando così in modo importante il comportamento del sistema in pompa di calore. Stabilito che gli edifici considerati hanno la medesima geometria e caratteristiche termo-igrometriche differenziate per zona, si è appurato che per ottenere la stessa classe energetica è necessario adoperare pompe di calore di tipologie diverse, la cui scelta varierà a seconda del clima in cui devono operare.
“L’Italia è un Paese molto diversificato climaticamente e proprio il clima è stato uno dei parametri che ha determinato le maggiori differenze di comportamento delle tipologie impiantistiche prese in considerazione” – ha spiegato l’Ing. Busato – “Occorre predisporre impianti diversi in presenza di climi differenti, perché le condizioni climatiche determinano sostanziali variazioni sulle performance degli impianti in pompa di calore”.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, invece, le performance non cambiano a seconda dei sistemi di emissione, si può affermare che l’utilizzo di ventilradiatori non richieda l’utilizzo di pompe di calore significativamente più efficienti rispetto agli impianti radianti.
In un edificio moderno il comfort non varia
Lo studio dell’Ing. Busato ha invece confermato la centralità della qualità dell’involucro edilizio nella determinazione del comfort climatico indoor e della sua correlazione con l’efficienza dei sistemi di emissione utilizzati. In presenza di edifici dalle caratteristiche strutturali moderne: con isolamento ottimale, serramenti e superfici trasparenti dalle basse dispersioni e prestazioni energetiche complessivamente efficienti, si è rilevato che non vi è una differenza di comfort prodotta da un sistema radiante piuttosto che da un sistema con ventilradiatori.
“Lo studio ha evidenziato come il sistema a ventilradiatori sia in linea con le esigenze della nuova edilizia. Non solo: quest’ultimo favorisce anche un maggiore comfort acustico nel periodo estivo, in assenza del rumore dato dal compressore del deumidificatore, necessario per il pavimento radiante” ha chiarito l’Ing. Busato.
Differenze di costo nel breve e lungo periodo
Un fattore da non trascurare poi è quello economico, nella valutazione delle differenze di costo di installazione e di gestione dei diversi sistemi di emissione. Ai fini dell’analisi sono stati considerati un pavimento radiante tradizionale, con isolamento da 44mm, e dei ventilatori Bi2 Air SLR inverted di Olimpia Splendid.
I risultati hanno permesso di appurare che il sistema a ventilradiatori è complessivamente più economico di quello radiante a pavimento, che invece risente di più elevati costi di posa e dalla necessità di prevedere l’installazione di deumidificatori. Considerando invece i costi di funzionamento, si rileva un risparmio relativo ottenibile dal radiante nei mesi invernali, bilanciato però da costi più elevati nei mesi estivi, a causa della presenza del deumidificatore.
In sostanza, si può affermare che il costo di funzionamento può portare ad essere più vantaggioso un sistema piuttosto che un altro, a seconda del fabbisogno nella stagione estiva e in quella invernale. Analizzando però i dati sul medio-lungo periodo, sfruttando i flussi di cassa su 15 anni, comprendendo anche i costi d’installazione iniziali, in tutti i tre climi considerati risulta più vantaggiosa economicamente la soluzione a ventilradiatori. “Se questo vantaggio economico è lieve nei climi freddi, la convenienza dei ventilradiatori aumenta man mano che il clima diviene più caldo” ha concluso l’Ing. Busato.
Lo studio completo realizzato dall’Ing. Busato sulle performance degli impianti di climatizzazione a pompa di calore connessi a differenti sistemi di emissione è disponibile al sito web di Olimpia Splendid (a questa pagina).
Per ottenere maggiori informazioni su questo tema l’azienda ha quindi incaricato l’Ing. Filippo Busato, Presidente AiCARR, di effettuare uno studio comparativo che illustri le performance ottenibili da sistemi di emissione di tipo ventilradiatore e da un pavimento radiante.
Per effettuare l’analisi sono stati analizzati impianti a servizio di edifici residenziali dalle caratteristiche moderne, energicamente efficienti, grazie a involucri a basse dispersioni, che assicurano elevate temperature superficiali interne in inverno ed il contenimento dei carichi termici in estate.
Al fine di offrire risultati completi e soddisfacenti, gli edifici sono stati poi collocati in tre località italiane caratterizzate da climi in linea con le 3 aree climatiche definite dall’UE: Courmayeur (clima Cold), Torino (clima Average) e Napoli (clima Warm).
Pompa di calore: la scelta dipende dal clima
Uno dei primi risultati interessanti riguarda l’effetto del clima sul potenziale delle pompe di calore. La differenza climatica determina infatti un diverso carico termico e frigorigeno all’interno dell’edificio, influenzando così in modo importante il comportamento del sistema in pompa di calore. Stabilito che gli edifici considerati hanno la medesima geometria e caratteristiche termo-igrometriche differenziate per zona, si è appurato che per ottenere la stessa classe energetica è necessario adoperare pompe di calore di tipologie diverse, la cui scelta varierà a seconda del clima in cui devono operare.
“L’Italia è un Paese molto diversificato climaticamente e proprio il clima è stato uno dei parametri che ha determinato le maggiori differenze di comportamento delle tipologie impiantistiche prese in considerazione” – ha spiegato l’Ing. Busato – “Occorre predisporre impianti diversi in presenza di climi differenti, perché le condizioni climatiche determinano sostanziali variazioni sulle performance degli impianti in pompa di calore”.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, invece, le performance non cambiano a seconda dei sistemi di emissione, si può affermare che l’utilizzo di ventilradiatori non richieda l’utilizzo di pompe di calore significativamente più efficienti rispetto agli impianti radianti.
In un edificio moderno il comfort non varia
Lo studio dell’Ing. Busato ha invece confermato la centralità della qualità dell’involucro edilizio nella determinazione del comfort climatico indoor e della sua correlazione con l’efficienza dei sistemi di emissione utilizzati. In presenza di edifici dalle caratteristiche strutturali moderne: con isolamento ottimale, serramenti e superfici trasparenti dalle basse dispersioni e prestazioni energetiche complessivamente efficienti, si è rilevato che non vi è una differenza di comfort prodotta da un sistema radiante piuttosto che da un sistema con ventilradiatori.
“Lo studio ha evidenziato come il sistema a ventilradiatori sia in linea con le esigenze della nuova edilizia. Non solo: quest’ultimo favorisce anche un maggiore comfort acustico nel periodo estivo, in assenza del rumore dato dal compressore del deumidificatore, necessario per il pavimento radiante” ha chiarito l’Ing. Busato.
Differenze di costo nel breve e lungo periodo
Un fattore da non trascurare poi è quello economico, nella valutazione delle differenze di costo di installazione e di gestione dei diversi sistemi di emissione. Ai fini dell’analisi sono stati considerati un pavimento radiante tradizionale, con isolamento da 44mm, e dei ventilatori Bi2 Air SLR inverted di Olimpia Splendid.
I risultati hanno permesso di appurare che il sistema a ventilradiatori è complessivamente più economico di quello radiante a pavimento, che invece risente di più elevati costi di posa e dalla necessità di prevedere l’installazione di deumidificatori. Considerando invece i costi di funzionamento, si rileva un risparmio relativo ottenibile dal radiante nei mesi invernali, bilanciato però da costi più elevati nei mesi estivi, a causa della presenza del deumidificatore.
In sostanza, si può affermare che il costo di funzionamento può portare ad essere più vantaggioso un sistema piuttosto che un altro, a seconda del fabbisogno nella stagione estiva e in quella invernale. Analizzando però i dati sul medio-lungo periodo, sfruttando i flussi di cassa su 15 anni, comprendendo anche i costi d’installazione iniziali, in tutti i tre climi considerati risulta più vantaggiosa economicamente la soluzione a ventilradiatori. “Se questo vantaggio economico è lieve nei climi freddi, la convenienza dei ventilradiatori aumenta man mano che il clima diviene più caldo” ha concluso l’Ing. Busato.
Lo studio completo realizzato dall’Ing. Busato sulle performance degli impianti di climatizzazione a pompa di calore connessi a differenti sistemi di emissione è disponibile al sito web di Olimpia Splendid (a questa pagina).
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