Focus Progetti
Questo articolo ha più di 3 anni
Impianti fotovoltaici a fine vita: ENEA e Eco PV per il recupero efficiente delle materie prime
Il consorzio Eco PV e l’ENEA hanno concluso un accorso ATS per lo studio di un sistema che permetta il recupero delle materie prime dagli impianti Fotovoltaici
ENEA e Eco PV insieme per la ricerca sul riciclo e recupero delle materie prime provenienti dagli impianti fotovoltaici non più attivi, parteciperanno congiuntamente a un nuovo accordo di scopo nato per rispondere a un bando del MAATM.
La tutela ambientale e l’interesse al riciclo sono aspetti sempre più importanti della vita quotidiana e sociale, anche quando sono associati alle modalità di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con la sempre maggiore diffusione dei sistemi di generazione FER risulta importante soffermarsi anche sulle possibilità di recupero delle materie componenti gli impianti che, per quanto sostenibili ed efficienti, hanno una durata nel tempo che, come tutto, non è infinita.
Gli impianti fotovoltaici più efficienti hanno un deterioramento progressivo e una vita utile che si aggira sui 25-30 anni, dopo dei quali ovviamente è necessario sostituire le parti che li compongono: pannelli, accumulatori, inverter (che hanno durata media di 10 anni).
Ciò provoca un’enorme quantità di rifiuti compositi di difficile riutilizzo e, tutti noi sappiamo, perché il nostro pianeta possa continuare ad essere ospitale nel futuro è necessario che il riciclo diventi una parte centrale di ogni processo produttivo.
Partendo da questo presupposto l’agenzia nazionale Enea e il Consorzio Eco-PV hanno concluso un contratto ATS – Associazione Temporanea di Scopo, con il fine di dare operatività ad un progetto di ricerca sulle modalità di recupero delle materie prime seconde derivanti dai pannelli fotovoltaici dismessi.
Il progetto in questione risponde al “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2018.
«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale» ha riferito Attilio De Simone, general manager di Eco-Pv.
Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche, ha a sua volta espresso soddisfazione per il nuovo progetto congiunto con il Consorzio, che da anni è riconosciuto dal GSE come ente idoneo alla raccolta e recupero dei moduli fotovoltaici a fine vita, affermando: «Con il cofinanziamento del ministero sono stati premiati i contenuti tecnici e innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato».
La tutela ambientale e l’interesse al riciclo sono aspetti sempre più importanti della vita quotidiana e sociale, anche quando sono associati alle modalità di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con la sempre maggiore diffusione dei sistemi di generazione FER risulta importante soffermarsi anche sulle possibilità di recupero delle materie componenti gli impianti che, per quanto sostenibili ed efficienti, hanno una durata nel tempo che, come tutto, non è infinita.
Gli impianti fotovoltaici più efficienti hanno un deterioramento progressivo e una vita utile che si aggira sui 25-30 anni, dopo dei quali ovviamente è necessario sostituire le parti che li compongono: pannelli, accumulatori, inverter (che hanno durata media di 10 anni).
Ciò provoca un’enorme quantità di rifiuti compositi di difficile riutilizzo e, tutti noi sappiamo, perché il nostro pianeta possa continuare ad essere ospitale nel futuro è necessario che il riciclo diventi una parte centrale di ogni processo produttivo.
Partendo da questo presupposto l’agenzia nazionale Enea e il Consorzio Eco-PV hanno concluso un contratto ATS – Associazione Temporanea di Scopo, con il fine di dare operatività ad un progetto di ricerca sulle modalità di recupero delle materie prime seconde derivanti dai pannelli fotovoltaici dismessi.
Il progetto in questione risponde al “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2018.
«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale» ha riferito Attilio De Simone, general manager di Eco-Pv.
Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche, ha a sua volta espresso soddisfazione per il nuovo progetto congiunto con il Consorzio, che da anni è riconosciuto dal GSE come ente idoneo alla raccolta e recupero dei moduli fotovoltaici a fine vita, affermando: «Con il cofinanziamento del ministero sono stati premiati i contenuti tecnici e innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato».