Articolo di Arch. Simone Michelotto

Impianti di climatizzazione e condizionamento a espansione diretta e idronici

Per comprendere la differenza tra gli impianti a split e gli impianti a fancoil è utile spiegare la distinzione tra impianti ad espansione diretta ed impianti idronici.

Negli impianti ad espansione diretta il circuito frigorifero coincide con l’impianto di climatizzazione in quanto le batterie di scambio dei terminali, attraversate dal fluido termovettore, costituiscono, in base al regime di funzionamento, l’evaporatore o il condensatore dello stesso; i terminali, ossia gli split, ad espansione diretta costituiscono parte del circuito frigorifero, ossia l’elemento evaporante o condensante a seconda della stagione. Il gas refrigerante, in fase di condensazione o di evaporazione, scambia energia direttamente con l’aria che climatizza l’ambiente, tuttavia, essendo i terminali a contatto diretto con gli ambienti, la loro resa è fortemente dipendente dalle condizioni climatiche interne in quanto assoggettata alle loro variazioni. Tali impianti presentano vantaggi quali la semplicità della loro composizione e l’economicità di installazione, tuttavia risultano meno precisi nel controllo dei parametri termoigrometrici.

Tipicamente, tali impianti sono costituiti da un compressore nel quale il refrigerante proveniente dall’evaporatore allo stato vapore viene riportato allo stato liquido per poter effettuare ripetutamente il ciclo; condensatore ed evaporatore, ossia gli scambiatori di calore refrigerante/aria, agendo sul refrigerante, cedono o sottraggono calore dall’aria ambiente; una valvola a quattro vie ha la funzione di invertire il ciclo del refrigerante, tra evaporatore e condensatore, in modo che il sistema possa raffrescare l’aria in regime estivo e riscaldarla in regime invernale.

 

I sistemi V.R.F

Tra gli impianti a espansione diretta vi sono i sistemi V.R.F. (Variabile Refrigerant Flow) che vantano una maggiore resa termica o frigorifera rispetto ai tradizionali impianti multisplit e si distinguono in V.R.F. a pompa di calore e V.R.F. a recupero di calore; questi ultimi sono in grado di riscaldare e raffrescare due ambienti contemporaneamente, inoltre, mediante il recupero del calore sottratto all’ambiente raffrescato, assicurano un buon livello di risparmio energetico. Il principale utilizzo dei sistemi V.R.F. è quello del trattamento dell’aria interna: i terminali, interni all’ambiente o canalizzati, trattano aria prelevata dall’ambiente interno al fine di raffreddarla o riscaldarla per poi immetterla nuovamente nello stesso; ciò permette solamente il controllo della temperatura e la deumidificazione dei locali, manca tuttavia controllo rigoroso dell’umidità relativa. Al fine di rinnovare l’aria indoor e di riequilibrare il grado igrometrico, possono essere impiegati i recuperatori di calore statici a flussi incrociati nei quali l’aria prelevata dall’esterno viene inviata allo scambiatore (nel quale avviene lo scambio energetico con l’aria prelevata dall’ambiente che viene poi espulsa) e successivamente immessa in ambiente. La vasta diffusione di questa tipologia di impianto è dovuta alle predette semplicità costruttiva ed economicità di acquisto e posa in opera, in concomitanza però di tutti i limiti del caso.

Gli impianti idronici sono impianti ad acqua nei quali la climatizzazione avviene per mezzo di terminali, alimentati ad acqua calda o refrigerata, posti all’interno degli ambienti da climatizzare. In questo caso, i terminali sono fancoil, tipicamente costituiti da un ventilatore che preleva l’aria direttamente dall’ambiente per convogliarla alla batteria di scambio posta all’interno del corpo del terminale il quale racchiude, oltre al ventilatore, la batteria di scambio, la sezione filtrante e la vasca di raccolta delle condense. Un’osservazione da fare riguardo questa tipologia di impianto è che l’aria che viene prelevata dall’ambiente è la stessa, filtrata, che vi viene immessa, non avviene dunque un rinnovo con aria esterna è pertanto da considerare tali impianti adatti per edifici nei quali sia possibile rinnovare l’aria ambiente a mezzo di ingresso d’aria dall’esterno o in abbinamento a un impianto V.M.C.

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