Intervista a Intervista ad Andrea Arienti, Responsabile Linea Acqua Honeywell EVC

Il calcare aumenta i costi energetici: ecco perché è importante installare un addolcitore

Dott. Arienti, in alcuni casi il trattamento dell'acqua è fondamentale per il suo utilizzo, in altri è necessario per migliorarne la qualità. In quali casi suggerite di installare un impianto per la depurazione e perché?

«Noi ci rifacciamo fondamentalmente a due aspetti: un aspetto normativo e un aspetto tecnico, che è legato all'impiantistica.
Il primo. C'è un decreto ministeriale che richiede l'installazione di addolcitori, sia sull'acqua tecnica, quindi in centrale termica, che sull'acqua potabile. Il secondo. Quando la durezza dell'acqua supera i 20 gradi francesi è consigliata l'installazione di un addolcitore e di un filtro. L'addolcitore serve a regolare la presenza del calcare nell'acqua, il filtro protegge l'addolcitore dalle particelle che potrebbero comprometterne il funzionamento e quindi protegge allo stesso tempo anche tutti gli altri componenti dell'impianto».

L'installazione di questi prodotti quali vantaggi può dare per l'utente finale?

«Il calcare aumenta i costi energetici: l'acqua con una durezza superiore ai 15 gradi francesi compromette la resa termica degli impianti. Pensate che un millimetro di calcare può comportare dei consumi energetici più alti fino al 10%. C'è anche un'altra problematica, che riguarda più le signore ed è legata alla pelle, ai capelli e agli indumenti: con il calcare non sono mai veramente puliti. Infine una durezza molto elevata comporta un consumo maggiore di detergenti».

Quali tecnologie ritenete migliori per il trattamento dell'acqua in funzione dell'utilizzo?

«Come Honeywell abbiamo abbracciato una sola tecnologia, che ci sembrava l'unica vera risposta al trattamento del calcare: quella dell'addolcitore. A differenza di altre aziende italiane nella nostra gamma non sono presenti dosatori di polifosfati, perché non li riteniamo una soluzione valida, senza contare che, anche da un punto di vista normativo, sopra i 100kw è previsto l'addolcimento».

Quali saranno i vostri prodotti futuri e quali tecnologie adotterete?

«Il nostro addolcitore, Kalteksoft, che noi definiamo “addolcitore intelligente” o “addolcitore pensante”, è già la macchina più innovativa sul mercato dal punto di vista tecnologico. A breve andremo a lanciare un completamento di gamma: al momento copriamo una gamma impiantistica medio piccola, andremo ad aggiungere altre due taglie, per coprire gli impianti medio-grandi e grandi».

Depuratori/addolcitori/filtri o altro hanno un costo spesso non indifferente, mediamente in quanto tempo si recupera l'investimento?

«Abbiamo fatto uno studio in Germania, calcolando un tempo medio di ammortamento di circa 3 anni dalla spesa iniziale, senza contare che poi con questa tecnologia “intelligente” risparmiamo, rispetto alle macchine delle nostre gamme precedenti, fino ad un 40% di sale e un 50% di acqua. Quindi, calcolando che l'investimento medio per il cliente finale è di circa 1.500 euro, tre anni è una buona tempistica: se in più aggiungiamo dei risparmi notevoli anche sui costi di mantenimento, ovvero sul sale e sull'acqua necessaria al funzionamento della macchina, possiamo dire tranquillamente che il nostro prodotto è tra i più competitivi.
Infine, non tutti sanno che l'addolcitore rientra tra quelle apparecchiature che beneficiano dell'incentivo fiscale, nel momento in cui vado a cambiare anche il generatore di calore. Perciò con gli incentivi il tempo di ammortamento si riduce ulteriormente».

Quali suggerimenti darebbe agli utenti finali?

«Sarebbe importante che tutti gli utenti finali verificassero il grado di durezza della propria acqua domestica. Quando abbiamo lanciato Kaltecsoft avevamo anche creato un kit gratuito per fare questo test, ma comunque il kit tradizionale si trova facilmente anche in commercio a delle cifre molto basse. Come ho già detto, se la durezza dell'acqua supera i 15-20 gradi francesi sarebbe opportuno prendere in considerazione l'installazione di un addolcitore».

Ci sono delle aree in Italia dove l'acqua è più dura, dove quindi sarebbe più importante installare questi prodotti?

«La zona appenninica è quella dove la durezza dell'acqua è più importante, ma anche in buona parte della Sicilia, in alcune zone del Veneto e della Lombardia.
Al contrario le zone dove l'acqua è più dolce sono l'Alto Adige, la Val D'Aosta, la Valtellina e generalmente le aree dell'arco alpino.
In generale possiamo dire che l'acqua della nostra penisola è abbastanza dura, si va quasi sempre sopra i 15 gradi francesi, con punte anche sopra i 70 in alcune parti della Toscana».