Idrogeno verde: la chiave per la decarbonizzazione globale
Grazie al suo potenziale di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C, l’idrogeno verde e i suoi derivati – tra cui ammoniaca, metanolo e acciaio verde – sono considerati elementi centrali nella transizione energetica globale.
L'idrogeno verde, prodotto utilizzando energie rinnovabili, rappresenta una soluzione fondamentale per ridurre le emissioni nei settori industriali più difficili da decarbonizzare, come l'industria pesante, la chimica, la navigazione e l'aviazione.
Grazie al suo potenziale di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C, l’idrogeno verde e i suoi derivati – tra cui ammoniaca, metanolo e acciaio verde – sono considerati elementi centrali nella transizione energetica globale.
Lo afferma il nuovo rapporto IRENA.
Il ruolo dell'idrogeno verde nei settori industriali
Nei settori industriali, l’idrogeno verde è una materia prima essenziale per la produzione di materiali chiave come ammoniaca verde, metanolo e acciaio sostenibile. Ridurre le emissioni associate a questi prodotti è una priorità assoluta, poiché essi costituiscono la base di molte catene di approvvigionamento globali.
La decarbonizzazione di questi settori richiede non solo innovazioni tecnologiche, ma anche politiche e strategie di supporto da parte dei governi per accelerare l'adozione dell'idrogeno verde a livello globale.
La creazione di un mercato globale per l'idrogeno verde richiede l'adozione di standard internazionali e schemi di certificazione coerenti. Questi strumenti offrono vantaggi chiave:
- Standard internazionali: allineano aspettative tra produttori e consumatori in diverse regioni, riducono i rischi di investimento e aumentano la credibilità dei progetti.
- Schemi di certificazione: forniscono garanzie sulla sostenibilità delle catene del valore, dimostrando che i prodotti "verdi" sono effettivamente a basse emissioni.
Tuttavia, la diversità delle metodologie di calcolo delle emissioni e dei limiti di sistema tra diversi paesi rappresenta una sfida significativa, con il rischio di aumentare i costi amministrativi per i produttori.
Un aspetto cruciale per lo sviluppo del mercato dell'idrogeno verde è l’interoperabilità dei certificati tra le diverse giurisdizioni. L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) sottolinea l'importanza di estendere questa interoperabilità ai settori derivati, come ammoniaca, metanolo e acciaio, per garantire una decarbonizzazione integrata lungo l’intera catena del valore.
Attualmente, gli sforzi di collaborazione internazionale si concentrano sull'allineamento degli schemi di certificazione per l'idrogeno, ma è necessario ampliare questo approccio ai prodotti derivati per favorire l’espansione di mercati globali coerenti.
Idrogeno verde: le raccomandazioni per il futuro
Il rapporto di IRENA identifica tre pilastri fondamentali per accelerare la crescita dell'idrogeno verde e delle sue materie prime derivate:
- Progettazione normativa: creare quadri normativi semplici e coerenti.
- Gestione degli schemi di certificazione: sviluppare e implementare sistemi di certificazione snelli e trasparenti.
- Collaborazione internazionale: promuovere il riconoscimento reciproco dei certificati per ridurre la complessità e i costi.
Questi interventi sono considerati essenziali per facilitare la crescita dei progetti di idrogeno verde e garantire che le catene del valore delle materie prime verdi siano sostenibili.
L'idrogeno verde e i suoi derivati rappresentano una soluzione indispensabile per la decarbonizzazione globale. Tuttavia, per realizzare il loro pieno potenziale, è necessario superare le barriere normative e amministrative attraverso standardizzazione e collaborazione internazionale. Solo così sarà possibile creare mercati integrati e sostenibili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici globali.