Speciale 43
Fotovoltaico e grid parity: analisi delle tecnologie e dell'andamento dei costi
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Redazione ExpoClima
I prezzi medi di un impianto, rendimenti e prospettive future
Senza avere la pretesa di fornire dati completi, o di analizzare in modo esaustivo un mercato complesso e in costante movimento, abbiamo realizzato una breve indagine tra alcune aziende che producono moduli fotovoltaici in Italia e in Europa, ottenendo dei risultati interessanti, che hanno comunque confermato quanto detto all’interno di questo Speciale.
Le domande chiedevano di stimare il prezzo al netto di tasse ed eventuali costi aggiuntivi (montaggio, strutture, trasporto, inverter, etc.) per un impianto fotovoltaico sufficiente a produrre 4 kW di picco su tetto a falda, orientato esattamente a sud e con inclinazione di 25°.
La media, per un impianto con moduli monocristallini è di 8.100 €, con un minimo di 7.000 € e un massimo di 8.800 €. Con i moduli policristallini, invece, i prezzi sono mediamente più bassi (7.700 €), ma con differenze più sostanziali: da un minimo di 6.500 € ad un massimo di 9.600 €. Infine, i moduli in silicio amorfo risultano mediamente costosi circa quanto i policristallini (in media 7.600 per un impianto con le caratteristiche sopra descritte), ma con differenze meno marcate: da un minimo di 7.000 ad un massimo di 8.000 €.
Abbiamo chiesto poi anche i prezzi degli inverter, sempre per lo stesso ipotetico impianto da 4kW, ottenendo un prezzo medio di 800 €, con minimi e massimi molto vicini alla media (dai 740 agli 880 €).
Circa la metà dei produttori hanno inoltre dichiarato che negli ultimi 5 anni il rendimento medio dei propri moduli è aumentato dal 5 al 15%, circa un quarto ha dichiarato invece invece un aumento dei rendimenti dall’1 al 5%, mentre il 25% ha dichiarato aumenti al di sopra del 25%. Nessuno dei produttori ha dichiarato un aumento dei rendimenti al di sotto del 5%.
Per quanto riguarda le prospettive per il futuro, invece, la metà dei produttori ha dichiarato di non aspettarsi alcuna diminuzione sensibile dei prezzi nei prossimi anni, mentre l’altro 50% ha previsto diminuzioni comunque non superiori al 10%.
Nessuno, come era prevedibile, si attende un aumento della domanda: con la fine del quinto conto energia, infatti, le risposte si dividono in modo abbastanza uniforme tra l’aspettativa di una modesta diminuzione della domanda, e una forte diminuzione della domanda.
Le domande chiedevano di stimare il prezzo al netto di tasse ed eventuali costi aggiuntivi (montaggio, strutture, trasporto, inverter, etc.) per un impianto fotovoltaico sufficiente a produrre 4 kW di picco su tetto a falda, orientato esattamente a sud e con inclinazione di 25°.
La media, per un impianto con moduli monocristallini è di 8.100 €, con un minimo di 7.000 € e un massimo di 8.800 €. Con i moduli policristallini, invece, i prezzi sono mediamente più bassi (7.700 €), ma con differenze più sostanziali: da un minimo di 6.500 € ad un massimo di 9.600 €. Infine, i moduli in silicio amorfo risultano mediamente costosi circa quanto i policristallini (in media 7.600 per un impianto con le caratteristiche sopra descritte), ma con differenze meno marcate: da un minimo di 7.000 ad un massimo di 8.000 €.
Abbiamo chiesto poi anche i prezzi degli inverter, sempre per lo stesso ipotetico impianto da 4kW, ottenendo un prezzo medio di 800 €, con minimi e massimi molto vicini alla media (dai 740 agli 880 €).
Circa la metà dei produttori hanno inoltre dichiarato che negli ultimi 5 anni il rendimento medio dei propri moduli è aumentato dal 5 al 15%, circa un quarto ha dichiarato invece invece un aumento dei rendimenti dall’1 al 5%, mentre il 25% ha dichiarato aumenti al di sopra del 25%. Nessuno dei produttori ha dichiarato un aumento dei rendimenti al di sotto del 5%.
Per quanto riguarda le prospettive per il futuro, invece, la metà dei produttori ha dichiarato di non aspettarsi alcuna diminuzione sensibile dei prezzi nei prossimi anni, mentre l’altro 50% ha previsto diminuzioni comunque non superiori al 10%.
Nessuno, come era prevedibile, si attende un aumento della domanda: con la fine del quinto conto energia, infatti, le risposte si dividono in modo abbastanza uniforme tra l’aspettativa di una modesta diminuzione della domanda, e una forte diminuzione della domanda.