Speciale 53
I biocarburanti: utilizzi, possibilità, tecnologie
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
I biocarburanti si usano già, ma non ce ne rendiamo conto
Assocostieri è l’associazione italiana che aderisce a Confindustria ed a Confindustria Energia che rappresenta la logistica di oli minerali. Nell’ambito dell’associazione è stata costituita l’Unione Produttori Biodiesel che rappresenta tutti i produttori di biodiesel nazionali ed anche alcuni operatori europei. Per questo Speciale abbiamo intervistato la Dott.ssa Maria Rosaria Di Somma, direttore generale di Assocostieri.
Dott.ssa Di Somma, Qual è il panorama normativo vigente in Italia per i biocarburanti e che sviluppi immagina per il prossimo futuro?
L’Italia si è adeguata alle disposizioni emanate dalla Comunità europea con la cosiddetta direttiva 20-20-20 che prevede, tra l’altro, che al 2020 i paesi aderenti all’Unione europea dovranno assicurare l’utilizzo del 10% di fonti rinnovabili nei trasporti. Per raggiungere questo target vengono utilizzati i biocarburanti in miscela con i prodotti fossili (benzina e gasolio). Al momento, in Europa ed in Italia, viene utilizzato in misura prevalente il biodiesel che viene miscelato, per obbligo, nella misura del 7% con il gasolio. Il gasolio che viene utilizzato per rifornire le autovetture contengono il 7% di biodiesel anche se ai punti vendita non viene indicata la presenza di biodiesel nel gasolio.
Per adempiere al target comunitario, l’Italia ha imposto per legge alle compagnie petrolifere la percentuale del 4.5% di utilizzo di biocarburanti in miscela con i prodotti fossili. Tale percentuale passerà al 5% a partire dall’anno 2014.
Per quanto riguarda il nostro Paese, fino ad oggi, il mercato ha registrato l’utilizzo quasi esclusivo del prodotto biodiesel per la copertura dell’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti ma è possibile utilizzare altri biocarburanti come il bioetanolo e l’ETBE.
Per il futuro, cosa vi aspettate?
Per il futuro è all’esame dell’Unione europea una nuova direttiva che, pur confermando l’obbligo di utilizzo dei biocarburanti ai fini ambientali, incoraggia l’utilizzo di biocarburanti di seconda generazione che non utilizzano materie prime alimentari per la produzione, pur confermando una percentuale piuttosto significativa di utilizzo di quelli di prima generazione.
L’orientamento comunitario, comunque ancora in fase di approfondimento a livello del Consiglio e del Parlamento europeo, ci trova concordi, in quanto è inteso a sviluppare nuova tecnologia e nuova ricerca con benefici anche negli investimenti e nei livelli occupazionali.
Tutti i biocarburanti che vengono utilizzati in Europa ed in Italia rispondono a stringenti requisiti di sostenibilità che vengono rigorosamente controllati dal Ministero dell’ambiente, dal Ministero dello sviluppo economico, con il supporto del GSE, e dal Ministero delle politiche agricole.
Dal punto di vista dei prezzi, invece?
Dal punto di vista dei prezzi, quello dei biocarburanti segue l’andamento dei prezzi del prodotto fossile di riferimento.
Non crede che l’utilizzo massivo di colture per biocarburanti potrebbe portare ad un aumento dei prezzi nei prodotti destinati all’alimentazione, come è successo negli Stati Uniti, o peggio, come sta accadendo in diversi paesi africani?
L’aumento dei prezzi nei prodotti destinati all’alimentazione scaturisce da motivazioni indipendenti dall’utilizzo dei biocarburanti; i cambiamenti nelle abitudini alimentari dei paesi asiatici, i cambiamenti climatici, le speculazioni finanziarie hanno un impatto rilevante sui prezzi delle materie prime alimentari che vengono utilizzate anche nel settore delle bioenergie. E’ stato dimostrato che pur in presenza di maggiore utilizzo di biocarburanti non ne è scaturito automaticamente un aumento dei prezzi delle materie prime alimentari.
Comunque, i criteri di sostenibilità definiti dalla Commissione europea, implementati in Italia a partire dal 2012, proibiscono l’utilizzo di biocarburanti provenienti da zone deforestate e da zone ricche di biodiversità. La nuova direttiva all’esame della Comunità europea che raccomanda e premia i biocarburanti prodotti da materie prime non destinate all’alimentazione, è un ulteriore elemento che servirà a smorzare le polemiche di chi sostiene che i biocarburanti affamano il mondo.
Dott.ssa Di Somma, Qual è il panorama normativo vigente in Italia per i biocarburanti e che sviluppi immagina per il prossimo futuro?
L’Italia si è adeguata alle disposizioni emanate dalla Comunità europea con la cosiddetta direttiva 20-20-20 che prevede, tra l’altro, che al 2020 i paesi aderenti all’Unione europea dovranno assicurare l’utilizzo del 10% di fonti rinnovabili nei trasporti. Per raggiungere questo target vengono utilizzati i biocarburanti in miscela con i prodotti fossili (benzina e gasolio). Al momento, in Europa ed in Italia, viene utilizzato in misura prevalente il biodiesel che viene miscelato, per obbligo, nella misura del 7% con il gasolio. Il gasolio che viene utilizzato per rifornire le autovetture contengono il 7% di biodiesel anche se ai punti vendita non viene indicata la presenza di biodiesel nel gasolio.
Per adempiere al target comunitario, l’Italia ha imposto per legge alle compagnie petrolifere la percentuale del 4.5% di utilizzo di biocarburanti in miscela con i prodotti fossili. Tale percentuale passerà al 5% a partire dall’anno 2014.
Per quanto riguarda il nostro Paese, fino ad oggi, il mercato ha registrato l’utilizzo quasi esclusivo del prodotto biodiesel per la copertura dell’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti ma è possibile utilizzare altri biocarburanti come il bioetanolo e l’ETBE.
Per il futuro, cosa vi aspettate?
Per il futuro è all’esame dell’Unione europea una nuova direttiva che, pur confermando l’obbligo di utilizzo dei biocarburanti ai fini ambientali, incoraggia l’utilizzo di biocarburanti di seconda generazione che non utilizzano materie prime alimentari per la produzione, pur confermando una percentuale piuttosto significativa di utilizzo di quelli di prima generazione.
L’orientamento comunitario, comunque ancora in fase di approfondimento a livello del Consiglio e del Parlamento europeo, ci trova concordi, in quanto è inteso a sviluppare nuova tecnologia e nuova ricerca con benefici anche negli investimenti e nei livelli occupazionali.
Tutti i biocarburanti che vengono utilizzati in Europa ed in Italia rispondono a stringenti requisiti di sostenibilità che vengono rigorosamente controllati dal Ministero dell’ambiente, dal Ministero dello sviluppo economico, con il supporto del GSE, e dal Ministero delle politiche agricole.
Dal punto di vista dei prezzi, invece?
Dal punto di vista dei prezzi, quello dei biocarburanti segue l’andamento dei prezzi del prodotto fossile di riferimento.
Non crede che l’utilizzo massivo di colture per biocarburanti potrebbe portare ad un aumento dei prezzi nei prodotti destinati all’alimentazione, come è successo negli Stati Uniti, o peggio, come sta accadendo in diversi paesi africani?
L’aumento dei prezzi nei prodotti destinati all’alimentazione scaturisce da motivazioni indipendenti dall’utilizzo dei biocarburanti; i cambiamenti nelle abitudini alimentari dei paesi asiatici, i cambiamenti climatici, le speculazioni finanziarie hanno un impatto rilevante sui prezzi delle materie prime alimentari che vengono utilizzate anche nel settore delle bioenergie. E’ stato dimostrato che pur in presenza di maggiore utilizzo di biocarburanti non ne è scaturito automaticamente un aumento dei prezzi delle materie prime alimentari.
Comunque, i criteri di sostenibilità definiti dalla Commissione europea, implementati in Italia a partire dal 2012, proibiscono l’utilizzo di biocarburanti provenienti da zone deforestate e da zone ricche di biodiversità. La nuova direttiva all’esame della Comunità europea che raccomanda e premia i biocarburanti prodotti da materie prime non destinate all’alimentazione, è un ulteriore elemento che servirà a smorzare le polemiche di chi sostiene che i biocarburanti affamano il mondo.
In questo Speciale
Cogenerazione con motore MWM per biogas da FORSU
Un impianto di cogenerazione da biogas realizzato a Pavia per lo sfruttamento del biogas p...