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Fotovoltaico termico: in Svizzera si progetta una parabola da record
Un sistema di raffrescamento applicato agli specchi riflettenti consentirà di lavorare con altissime temperature senza rischio di scioglimento

I laboratori IBM svizzeri, con sede a Zurigo, in collaborazione con l’azienda del ticinese Airlight Energy metteranno a punto un innovativo sistema fotovoltaico termico ad alta concentrazione (HCPVT), che concentrerà radiazioni solari trasformandole in energia utilizzabile.
A rendere il progetto unico e innovativo è l’altissimo livello di efficienza energetica raggiungibile da questo sistema a concentrazione a solare, fino all’80% delle radiazioni captate, con un costo tre volte inferiore rispetto a qualsiasi altro sistema attivo attualmente: il 30% dell’energia catturata da questa tecnologia verrebbe immediatamente convertita in elettricità, mentre un 50% “di scarto” finirebbe nell’acqua per altri usi termici.
La progettazione è stata in parte sviluppata grazie ad un finanziamento delle autorità svizzere pari a circa 2,4 milioni di dollari e, secondo i ricercatori, costerà circa 250 dollari a metro quadro, cioè tre volte meno rispetto ai tradizionali sistemi a concentrazione solare, con un costo energetico inferiore ai 10 cents al kWh, pari ai prezzi dell’energia prodotta da una centrale elettrica a carbone (la più conveniente nel mercato delle fossili).
Il progetto, che coinvolge anche istituti di ricerca e aziende svizzere, ricalca i già noti sistemi a concentrazione solare. Come detto, la differenza sta nella capacità di convogliare le radiazioni solari garantendo la piena efficienza dell’apparecchio, che non incorre negli abituali problemi di pericolo di scioglimento (viste le altissime temperature a cui viene sottoposto) grazie all’innovativo sistema di raffreddamento (già utilizzato dal computer Aquasar) in grado di lavorare come un radiatore, con dei microcanali, consentendo all’intero sistema di lavorare sotto la soglia di pericolo fusione.
Il sistema fotovoltaico termico è costituito da una larga parabolica con numerosi specchi collegata ad un sistema di tracciamento che sceglie il posizionamento migliore (in base alla direzione dei raggi solari).
Una volta impostata la direzione ottimale, i raggi del sole si riflettono sugli specchi, i quali presentano ciascuno una serie di ricevitori con chip fotovoltaici a tripla giunzione: in questo modo, se la parabola è installata in una regione soleggiata, ogni centimetro quadrato convertirà mediamente fino a 250 watt in otto ore.
I chip fotovoltaici presenti sugli specchi sono montati su una microstruttura che pompa liquidi di raffreddamento in pochi decimi di micrometro per assorbire il calore e allontanarlo 10 volte meglio di quanto possa fare il raffreddamento ad aria.
Fonte: IlSole24ore
A rendere il progetto unico e innovativo è l’altissimo livello di efficienza energetica raggiungibile da questo sistema a concentrazione a solare, fino all’80% delle radiazioni captate, con un costo tre volte inferiore rispetto a qualsiasi altro sistema attivo attualmente: il 30% dell’energia catturata da questa tecnologia verrebbe immediatamente convertita in elettricità, mentre un 50% “di scarto” finirebbe nell’acqua per altri usi termici.
La progettazione è stata in parte sviluppata grazie ad un finanziamento delle autorità svizzere pari a circa 2,4 milioni di dollari e, secondo i ricercatori, costerà circa 250 dollari a metro quadro, cioè tre volte meno rispetto ai tradizionali sistemi a concentrazione solare, con un costo energetico inferiore ai 10 cents al kWh, pari ai prezzi dell’energia prodotta da una centrale elettrica a carbone (la più conveniente nel mercato delle fossili).
Il progetto, che coinvolge anche istituti di ricerca e aziende svizzere, ricalca i già noti sistemi a concentrazione solare. Come detto, la differenza sta nella capacità di convogliare le radiazioni solari garantendo la piena efficienza dell’apparecchio, che non incorre negli abituali problemi di pericolo di scioglimento (viste le altissime temperature a cui viene sottoposto) grazie all’innovativo sistema di raffreddamento (già utilizzato dal computer Aquasar) in grado di lavorare come un radiatore, con dei microcanali, consentendo all’intero sistema di lavorare sotto la soglia di pericolo fusione.
Il sistema fotovoltaico termico è costituito da una larga parabolica con numerosi specchi collegata ad un sistema di tracciamento che sceglie il posizionamento migliore (in base alla direzione dei raggi solari).
Una volta impostata la direzione ottimale, i raggi del sole si riflettono sugli specchi, i quali presentano ciascuno una serie di ricevitori con chip fotovoltaici a tripla giunzione: in questo modo, se la parabola è installata in una regione soleggiata, ogni centimetro quadrato convertirà mediamente fino a 250 watt in otto ore.
I chip fotovoltaici presenti sugli specchi sono montati su una microstruttura che pompa liquidi di raffreddamento in pochi decimi di micrometro per assorbire il calore e allontanarlo 10 volte meglio di quanto possa fare il raffreddamento ad aria.
Fonte: IlSole24ore