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Fotovoltaico: ANIE/GIFI vuole chiarezza sui Consorzi di riciclo
La gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici, introdotta nel 5° Conto Energia, si sta rivelando come ulteriore barriera per il settore del fotovoltaico.
ANIE/GIFI, il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane di Confindustria, ha riportato l’attenzione sull’obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici, introdotto a luglio con il nuovo Conto Energia, di iscrizione ad un Consorzio di riciclo con determinati requisiti per lo smaltimento corretto dei moduli.
Questi requisiti, come denuncia ANIE/GIFI, non sono ancora stati resi noti e pertanto i proprietari degli impianti continuano a ricevere comunicazioni da parte del GSE in merito alle tariffe incentivanti in cui si indica che sono approvate ma condizionate all’inoltro del certificato di adesione ad un Consorzio conforme a requisiti tuttora sconosciuti.
Questo buco informativo sta danneggiando il settore, con i proprietari che si rifanno su chi ha venduto loro l’impianto.
“Si è creata un’ulteriore paradossale barriera allo sviluppo del fotovoltaico – ha accusato Valerio Natalizia, presidente dell’associazione – Come operatori del settore ci impegniamo costantemente a fornire un servizio professionale e affidabile ai nostri clienti. Purtroppo la burocrazia sta facendo fallire molte aziende, che preferiscono portare all’estero le loro competenze, licenziando così il personale sul territorio italiano”.
ANIE/GIFI assieme alle imprese associate ha comunque fornito alle Istituzioni una serie di proposte per risolvere la questione:
- Identificazione chiara ed inequivocabile dei produttori dei moduli FV;
- Definizione delle corrette operazioni per lo smaltimento e riciclo dei moduli;
- Obbligo, per i produttori, di adesione ai Consorzi/Sistemi per lo smaltimento a fine vita dei moduli a decorrere da almeno 30 giorni dopo la pubblicazione della lista degli stessi sul sito GSE, senza clausole retroattive;
- Sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto in quanto causa costi maggiorati e difficoltà di gestione;
- Creazione di una lettera fac-simile che i Consorzi devono rilasciare ai propri consorziati affinché i proprietari dell’impianto non incorrano nel rischio di rigetto della tariffa incentivante.
ANIE/GIFI, il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane di Confindustria, ha riportato l’attenzione sull’obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici, introdotto a luglio con il nuovo Conto Energia, di iscrizione ad un Consorzio di riciclo con determinati requisiti per lo smaltimento corretto dei moduli.
Questi requisiti, come denuncia ANIE/GIFI, non sono ancora stati resi noti e pertanto i proprietari degli impianti continuano a ricevere comunicazioni da parte del GSE in merito alle tariffe incentivanti in cui si indica che sono approvate ma condizionate all’inoltro del certificato di adesione ad un Consorzio conforme a requisiti tuttora sconosciuti.
Questo buco informativo sta danneggiando il settore, con i proprietari che si rifanno su chi ha venduto loro l’impianto.
“Si è creata un’ulteriore paradossale barriera allo sviluppo del fotovoltaico – ha accusato Valerio Natalizia, presidente dell’associazione – Come operatori del settore ci impegniamo costantemente a fornire un servizio professionale e affidabile ai nostri clienti. Purtroppo la burocrazia sta facendo fallire molte aziende, che preferiscono portare all’estero le loro competenze, licenziando così il personale sul territorio italiano”.
ANIE/GIFI assieme alle imprese associate ha comunque fornito alle Istituzioni una serie di proposte per risolvere la questione:
- Identificazione chiara ed inequivocabile dei produttori dei moduli FV;
- Definizione delle corrette operazioni per lo smaltimento e riciclo dei moduli;
- Obbligo, per i produttori, di adesione ai Consorzi/Sistemi per lo smaltimento a fine vita dei moduli a decorrere da almeno 30 giorni dopo la pubblicazione della lista degli stessi sul sito GSE, senza clausole retroattive;
- Sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto in quanto causa costi maggiorati e difficoltà di gestione;
- Creazione di una lettera fac-simile che i Consorzi devono rilasciare ai propri consorziati affinché i proprietari dell’impianto non incorrano nel rischio di rigetto della tariffa incentivante.
