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Fotovoltaico, ANIE/GIFI denuncia 6mila posti di lavoro persi nel 2012
Oltre il 7% della produzione elettrica nazionale proviene dal fotovoltaico, eppure questo settore nell’ultimo anno ha dovuto registrare 6mila posti di lavoro in meno e ha assistito alla fuga oltre confine di molte aziende italiane.
La situazione del fotovoltaico italiano è stata presentata nei giorni scorsi a Milano in occasione dell’assemblea annuale di ANIE/GIFI, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane.
Secondo gli imprenditori la situazione attuale è frutto di una catena normativa e legislativa (tra 5° Conto Energia e norma CEI 0-21) che hanno irrigidito un settore, quello del fotovoltaico, che in tempi di crisi aveva dimostrato una dinamicità unica generando benefici per tutta l’economia italiana.
“Stiamo vivendo il periodo peggiore della storia del fotovoltaico italiano – ha confermato Valerio Natalizia, presidente di ANIE/GIFI – con una situazione al limite del paradosso. Nonostante tutto le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l’assemblea è stata l’occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore”.
Tra le proposte emerse dalla classe imprenditoriale fotovoltaica emergono la richiesta di ridurre la burocrazia e gli oneri per l’accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti PV e l’estensione del meccanismo dello Scambio sul Posto: provvedimenti, questi, che non avrebbero ripercussioni in bolletta e sulle casse dello Stato ma, anzi, contribuirebbero ad abbassare i costi degli impianti.
L’auspicio per l’associazione è, dunque, una maggiore disponibilità da parte delle istituzioni verso un settore che fino ad un anno fa garantiva 100mila posti di lavoro.
La situazione del fotovoltaico italiano è stata presentata nei giorni scorsi a Milano in occasione dell’assemblea annuale di ANIE/GIFI, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane.
Secondo gli imprenditori la situazione attuale è frutto di una catena normativa e legislativa (tra 5° Conto Energia e norma CEI 0-21) che hanno irrigidito un settore, quello del fotovoltaico, che in tempi di crisi aveva dimostrato una dinamicità unica generando benefici per tutta l’economia italiana.
“Stiamo vivendo il periodo peggiore della storia del fotovoltaico italiano – ha confermato Valerio Natalizia, presidente di ANIE/GIFI – con una situazione al limite del paradosso. Nonostante tutto le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l’assemblea è stata l’occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore”.
Tra le proposte emerse dalla classe imprenditoriale fotovoltaica emergono la richiesta di ridurre la burocrazia e gli oneri per l’accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti PV e l’estensione del meccanismo dello Scambio sul Posto: provvedimenti, questi, che non avrebbero ripercussioni in bolletta e sulle casse dello Stato ma, anzi, contribuirebbero ad abbassare i costi degli impianti.
L’auspicio per l’associazione è, dunque, una maggiore disponibilità da parte delle istituzioni verso un settore che fino ad un anno fa garantiva 100mila posti di lavoro.
