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In 15 anni riduzione di consumi ed emissioni e crescita delle rinnovabili: il Rapporto ISPRA
Il Rapporto pubblicato dall’ISPRA sui consumi energetici, emissioni di gas serra e energia rinnovabile

L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il rapporto “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”, il documento che sintetizza i risultati delle ricerche dell’Istituto in merito ad un’analisi storica sui consumi di energia rinnovabile.
Secondo quanto riportato da ISPRA, in Italia in quasi quindici anni i consumi energetici si sono ridotti del 17,4% e la produzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta abbondantemente, passando dal 16% al 39,5%.
La crescita economica, il mix energetico di fonti fossili e rinnovabili, l’efficienza della trasformazione sono tra i fattori principali che hanno determinato la riduzione delle emissioni di gas serra: nel 2019 le emissioni totali sono state ridotte del 29% rispetto al 2005, anche se fino al 2008 più di due terzi dell’energia utilizzata in Italia proveniva da combustibili fossili.
Anche l’evoluzione delle attività produttive e l’andamento della domanda di beni e servizi hanno inciso sulle quote di emissioni, che hanno subito un crollo soprattutto in tempi recenti, in particolare a causa dei momenti di lockdown che tutti i paesi, europei e non, hanno vissuto per contrastare la diffusione del Covid-19.
Mentre dal 1990 al 2007 i combustibili fossili rappresentavano il 90% dei consumi energetici, dal 2007 ha cominciato a crescere l’importanza e l’utilizzo delle fonti rinnovabili: inizialmente geotermico e idroelettrico erano le risorse più utilizzate, seguiti dalle biomasse, ma negli anni successivi l’energia solare termica fotovoltaica e l’energia eolica hanno assunto un ruolo sempre più significativo.
Così come le fonti, anche i consumi energetici hanno subito dei cambiamenti rilevanti negli ultimi anni: il settore dei servizi è diventato protagonista delle economie attuali e di conseguenza continua a richiedere sempre più risorse; l’industria si sta orientando verso soluzioni più sostenibili per contrastare i cambiamenti climatici, mentre a livello domestico l’andamento dei consumi è altalenante e dipende soprattutto dalle temperature medie.
Ciò che ha maggiormente determinato la riduzione delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle energie rinnovabili è stata sicuramente la politica energetica e sostenibile promossa dall’Unione Europea, unita alle iniziative per la decarbonizzazione e la transizione energetica avviate dai singoli paesi.
Tra i provvedimenti più importati degli ultimi anni ci sono sicuramente gli Accordi di Parigi, con i quali nel 2015 tutti gli stati del mondo si sono impegnati a ridurre le loro emissioni entro il 2030 per contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°. E poi il Green Deal, con il quale la Commissione Europea ha proposto di portare l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, e la recente proposta di una prima “Legge europea sul clima” per riuscire ad arrivare all’obiettivo emissioni zero il prima possibile, accelerando la transizione energetica ed ecologica di tutti gli Stati membri.
L’Italia, seguendo la linea delle iniziative europee, ha elaborato il PNIEC, il Piano Nazionale per l’Energia e il Clima per avviare una politica energetica sostenibile che porti a risultati importanti entro il 2030, eliminando progressivamente l’utilizzo di combustibili fossili e sviluppando progetti per l’utilizzo di fonti rinnovabili per decarbonizzare il sistema energetico italiano.
Secondo quanto riportato da ISPRA, in Italia in quasi quindici anni i consumi energetici si sono ridotti del 17,4% e la produzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta abbondantemente, passando dal 16% al 39,5%.
La crescita economica, il mix energetico di fonti fossili e rinnovabili, l’efficienza della trasformazione sono tra i fattori principali che hanno determinato la riduzione delle emissioni di gas serra: nel 2019 le emissioni totali sono state ridotte del 29% rispetto al 2005, anche se fino al 2008 più di due terzi dell’energia utilizzata in Italia proveniva da combustibili fossili.
Anche l’evoluzione delle attività produttive e l’andamento della domanda di beni e servizi hanno inciso sulle quote di emissioni, che hanno subito un crollo soprattutto in tempi recenti, in particolare a causa dei momenti di lockdown che tutti i paesi, europei e non, hanno vissuto per contrastare la diffusione del Covid-19.
Mentre dal 1990 al 2007 i combustibili fossili rappresentavano il 90% dei consumi energetici, dal 2007 ha cominciato a crescere l’importanza e l’utilizzo delle fonti rinnovabili: inizialmente geotermico e idroelettrico erano le risorse più utilizzate, seguiti dalle biomasse, ma negli anni successivi l’energia solare termica fotovoltaica e l’energia eolica hanno assunto un ruolo sempre più significativo.
Così come le fonti, anche i consumi energetici hanno subito dei cambiamenti rilevanti negli ultimi anni: il settore dei servizi è diventato protagonista delle economie attuali e di conseguenza continua a richiedere sempre più risorse; l’industria si sta orientando verso soluzioni più sostenibili per contrastare i cambiamenti climatici, mentre a livello domestico l’andamento dei consumi è altalenante e dipende soprattutto dalle temperature medie.
Ciò che ha maggiormente determinato la riduzione delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle energie rinnovabili è stata sicuramente la politica energetica e sostenibile promossa dall’Unione Europea, unita alle iniziative per la decarbonizzazione e la transizione energetica avviate dai singoli paesi.
Tra i provvedimenti più importati degli ultimi anni ci sono sicuramente gli Accordi di Parigi, con i quali nel 2015 tutti gli stati del mondo si sono impegnati a ridurre le loro emissioni entro il 2030 per contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°. E poi il Green Deal, con il quale la Commissione Europea ha proposto di portare l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, e la recente proposta di una prima “Legge europea sul clima” per riuscire ad arrivare all’obiettivo emissioni zero il prima possibile, accelerando la transizione energetica ed ecologica di tutti gli Stati membri.
L’Italia, seguendo la linea delle iniziative europee, ha elaborato il PNIEC, il Piano Nazionale per l’Energia e il Clima per avviare una politica energetica sostenibile che porti a risultati importanti entro il 2030, eliminando progressivamente l’utilizzo di combustibili fossili e sviluppando progetti per l’utilizzo di fonti rinnovabili per decarbonizzare il sistema energetico italiano.