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Retrofit degli F-gas: ATF spiega come effettuarlo in 12 passaggi
Una guida di ATF spiega cosa considerare e come agire per svolgere correttamente le operazioni di Retrofit degli HFC

Le operazioni di retrofit tra vecchi e nuovi gas destano ancora numerosi dubbi negli esperti del settore, Associazione Tecnici del Freddo ha per questo redatto e approvato una Linea Guida che chiarisca ogni perplessità e spieghi in modo chiaro le procedure di conversione e le modalità di recupero degli HFC.
La “Linea Guida per il retrofit dei refrigeranti HFC ad altro GWP con refrigeranti a minor GWP non infiammabili” è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo durante un incontro che si è tenuto il 14 marzo scorso durante MCE 2018. Il testo è stato quindi pubblicato pochi giorni fa sul sito di ATF, con la raccomandazione esplicita di effettuare il retrofit solo con un gas refrigerante non infiammabile di Classe A1.
All’interno del documento (disponibile alla fine di questo focus) si possono rinvenire esempi e indicazioni sulla tipologia di gas refrigerante da utilizzare per sostituire gas HFC ad alto potenziale inquinante, così come una serie di criteri da seguire nell’operazione di retrofit. Partendo dalle indicazioni contenute nella EN 378 si consiglia a ogni tecnico del freddo di considerare:
La linea guida ATF riassume poi in dodici comodi punti le operazioni da eseguire per procedere in modo corretto al retrofit di un circuito e presenta una utilissima tabella all’interno grazie alla quale è possibile individuare quale sia il refrigerante, o miscela di HFO, più idoneo a sostituire al gas HFC che alimenta l’impianto sul quale si intende eseguire il retrofit. Su questo punto tuttavia Associazione Tecnici del Freddo ricorda che l’elenco dei refrigeranti cambia molto spesso, pertanto consiglia di richiedere ai propri fornitori le informazioni più recenti sulle ultime miscele disponibili.
Anche le operazioni da svolere In seguito alle operazioni di retrofit sono spiegate dalla Linea Guida ATF perché è fondamentale, oltre che obbligatorio, recuperare gli HFC o HCFC sostituiti. Di questa operazione si deve occupare un tecnico certificato che può:
Non da ultimo ATF attraverso il suo testo ricorda di non miscelare mai arbitrariamente dei gas differenti all’interno di una bombola o un impianto, pratica scorretta che rende non rigenerabile il gas e che va ad innalzare i costi di smaltimento e di termodistruzione.
Per maggiori informazioni sulle operazioni di retrofit e per approfondire l’argomento si invita a scaricare gratuitamente la linea guida ATF disponibile qui sotto.
La “Linea Guida per il retrofit dei refrigeranti HFC ad altro GWP con refrigeranti a minor GWP non infiammabili” è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo durante un incontro che si è tenuto il 14 marzo scorso durante MCE 2018. Il testo è stato quindi pubblicato pochi giorni fa sul sito di ATF, con la raccomandazione esplicita di effettuare il retrofit solo con un gas refrigerante non infiammabile di Classe A1.
All’interno del documento (disponibile alla fine di questo focus) si possono rinvenire esempi e indicazioni sulla tipologia di gas refrigerante da utilizzare per sostituire gas HFC ad alto potenziale inquinante, così come una serie di criteri da seguire nell’operazione di retrofit. Partendo dalle indicazioni contenute nella EN 378 si consiglia a ogni tecnico del freddo di considerare:
- Il grado di infiammabilità del gas;
- Il livello delle prestazioni che si intende raggiungere;
- Le pressioni di lavoro del nuovo e del vecchio refrigerante, così da sapere come gestire il set-point di alta pressione;
- La temperatura di scarico del nuovo refrigerante, che spesso è più alta di quello ad altro GWP;
- Il valore di glide ammissibile per l’impianto;
- La compatibilità dell’olio del circuito;
- L’effettiva compatibilità dei componenti dell’impianto;
- La capacità di scarico della PRV;
- La quantità di corrente assorbita dal sistema retrofittato rispetto a quello originario.
La linea guida ATF riassume poi in dodici comodi punti le operazioni da eseguire per procedere in modo corretto al retrofit di un circuito e presenta una utilissima tabella all’interno grazie alla quale è possibile individuare quale sia il refrigerante, o miscela di HFO, più idoneo a sostituire al gas HFC che alimenta l’impianto sul quale si intende eseguire il retrofit. Su questo punto tuttavia Associazione Tecnici del Freddo ricorda che l’elenco dei refrigeranti cambia molto spesso, pertanto consiglia di richiedere ai propri fornitori le informazioni più recenti sulle ultime miscele disponibili.
Anche le operazioni da svolere In seguito alle operazioni di retrofit sono spiegate dalla Linea Guida ATF perché è fondamentale, oltre che obbligatorio, recuperare gli HFC o HCFC sostituiti. Di questa operazione si deve occupare un tecnico certificato che può:
- Inviare l’F-gas a un’azienda autorizzata che si occupi della sua distruzione per incenerimento;
- Inviarlo ad un impianto che lo rigeneri e gli conferisca le proprietà che aveva quello vergine;
- Sottoporlo a una pulizia che gli consenta di essere impiegato come refrigerante riciclato.
Non da ultimo ATF attraverso il suo testo ricorda di non miscelare mai arbitrariamente dei gas differenti all’interno di una bombola o un impianto, pratica scorretta che rende non rigenerabile il gas e che va ad innalzare i costi di smaltimento e di termodistruzione.
Per maggiori informazioni sulle operazioni di retrofit e per approfondire l’argomento si invita a scaricare gratuitamente la linea guida ATF disponibile qui sotto.