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FIPER sulla dipendenza italiana da gas: in Italia abbiamo “petrolio verde” per almeno 800 comuni
L'Italia importa il 92% di gas dall'estero. Secondo FIPER è necessario intervenire affinchè il nostro Paese sfrutti invece le biomasse presenti in loco.
A circa un mese dall’incidente accaduto il 13 Dicembre scorso, presso lo stabilimento di stoccaggio e distribuzione di gas di Baumgarten, la FIPER, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, torna a ragionare sulla dipendenza italiana dal gas proveniente dall’estero.
L’incidente accaduto in Austria ha fatto aumentare i dubbi sulla convenienza e sicurezza dell’utilizzo del gas come fonte energetica principale. Ciò ha causato inoltre nei rappresentanti FIPER e non solo dubbi sull’approccio imposto della nuova SEN 2017, Strategia Energetica Nazionale, che per far diminuire la dipendenza italiana dal carbone (i cui impianti dovrebbero essere chiusi entro il 2025) punta molto sull’utilizzo del gas a scapito delle fonti rinnovabili.
I dati ufficiali più recenti a disposizione di FIPER evidenziano come l’Italia importi ben il 92% del gas che utilizza. Circa la metà di questa enorme quantità di gas importato proviene da stabilimenti russi mentre il resto proviene da giacimenti Algerini, Olandesi, Libici e Norvegesi. La richiesta di gas in Italia è inoltre in aumento, con un +6,7% rispetto all’ultimo anno. Ciò considerato, il presidente FIPER Walter Righini ha affermato: “a mio avviso sarebbe opportuno non perdere delle occasioni che possano consentire di abbassare questo trend”.
Righini, con questa dichiarazione, conferma la visione di FIPER contenuta nello studio che la federazione ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, che illustra come in Italia risultino “non metanizzati” circa 800 Comuni presenti in fascia climatica E ed F. Comuni che potrebbero essere riscaldati grazie all’utilizzo di biomasse proveniente dai boschi presenti in loco, un “petrolio verde” che sarebbe un peccato non sfruttare.
Il Presidente Righini su questo tema, e sull’incidente di Baumgarten, conclude dichiarando: ”E’ veramente incomprensibile dal punto di vista di Sistema Paese come si continui a puntare sul gas, in nome del processo di decarbonizzazione, aumentando la dipendenza energetica e geopolitica dall’estero, sottovalutando le risorse energetiche rinnovabili disponibili sul nostro territorio: 6 giorni di scorta e stoccaggio di gas non mi sembrano sufficienti per tranquillizzare un Paese!”
L’incidente accaduto in Austria ha fatto aumentare i dubbi sulla convenienza e sicurezza dell’utilizzo del gas come fonte energetica principale. Ciò ha causato inoltre nei rappresentanti FIPER e non solo dubbi sull’approccio imposto della nuova SEN 2017, Strategia Energetica Nazionale, che per far diminuire la dipendenza italiana dal carbone (i cui impianti dovrebbero essere chiusi entro il 2025) punta molto sull’utilizzo del gas a scapito delle fonti rinnovabili.
I dati ufficiali più recenti a disposizione di FIPER evidenziano come l’Italia importi ben il 92% del gas che utilizza. Circa la metà di questa enorme quantità di gas importato proviene da stabilimenti russi mentre il resto proviene da giacimenti Algerini, Olandesi, Libici e Norvegesi. La richiesta di gas in Italia è inoltre in aumento, con un +6,7% rispetto all’ultimo anno. Ciò considerato, il presidente FIPER Walter Righini ha affermato: “a mio avviso sarebbe opportuno non perdere delle occasioni che possano consentire di abbassare questo trend”.
Righini, con questa dichiarazione, conferma la visione di FIPER contenuta nello studio che la federazione ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, che illustra come in Italia risultino “non metanizzati” circa 800 Comuni presenti in fascia climatica E ed F. Comuni che potrebbero essere riscaldati grazie all’utilizzo di biomasse proveniente dai boschi presenti in loco, un “petrolio verde” che sarebbe un peccato non sfruttare.
Il Presidente Righini su questo tema, e sull’incidente di Baumgarten, conclude dichiarando: ”E’ veramente incomprensibile dal punto di vista di Sistema Paese come si continui a puntare sul gas, in nome del processo di decarbonizzazione, aumentando la dipendenza energetica e geopolitica dall’estero, sottovalutando le risorse energetiche rinnovabili disponibili sul nostro territorio: 6 giorni di scorta e stoccaggio di gas non mi sembrano sufficienti per tranquillizzare un Paese!”
