Speciale 37
Riscaldamento centralizzato, termoregolazione e contabilizzazione
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
a Intervista a Matteo Birindelli - Responsabile vendite contabilizzazione Diretta ed Indiretta, Honeywell Italia
Fino al 30% di risparmio con la termoregolazione
Per una famiglia media, a quanto ammontano effettivamente i risparmi che si possono ottenere con l’installazione dei vostri prodotti per contabilizzazione e termoregolazione?
«C’è da fare un distinguo. In realtà il discorso della contabilizzazione dei costi è più che altro un deterrente psicologico, subentra un fattore di coscienza, cioè gli utenti diventano coscienti che, alzando la temperatura, i consumi salgono, assieme ai costi naturalmente. Il costo diventa quindi un deterrente che, ovviamente, aiuta a prevenire gli sprechi.
Il risparmio vero però si ottiene con la termoregolazione, che consente di gestire un impianto a zone. Per quanto riguarda Honeywell parliamo soprattutto del sistema Evohome, che consente, lavorando in radiofrequenza, di creare e gestire fino a 8 zone in modo autonomo: da quello che abbiamo visto e dalle case-histories che abbiamo analizzato, il risparmio energetico si aggira attorno ad un 20-30%.
Con una combinazione di questi due sistemi, però, il risparmio può essere ancora più alto, perché l’utente è consapevole che, ad esempio, scaldando un radiatore il ripartitore contabilizzerà i costi, che, inevitabilmente saliranno. Quindi in questo modo subentra un meccanismo di coscienza, da parte dell’utente, per quanto riguarda l’utilizzo dell’impianto in modo intelligente ed efficiente».
Il mercato della contabilizzazione e della termoregolazione in strutture esistenti, con apposite norme che migliorino quelle esistenti, secondo voi, potrebbe essere un perno per far uscire il settore da questa stagnazione?
«Grazie alle nuove regolamentazioni già in vigore, soprattutto in Lombardia e in Piemonte, stiamo assistendo ad una forte spinta in questa direzione. Dobbiamo ricordare però che in altre parti d’Italia il mercato è già stato sviluppato, in questo caso quindi il nord è arrivato in ritardo. Faccio un esempio: a Roma sono almeno 15 anni che questi sistemi sono in uso e oggi sono largamente diffusi, indipendentemente dal fatto che esista una legge, quindi, questi sistemi sono molto richiesti, perché gli utenti, giustamente, vogliono pagare effettivamente quello che consumano.
In Lombardia e Piemonte sicuramente questo ha dato una forte spinta al mercato, parliamo di qualche milione di pezzi da installare. Tanti impianti sono già stati realizzati, anche se sono state fatte delle proroghe, ma il dato che mi sento di segnalare è che sempre più gli utenti finali stanno entrando nell’ottica dell’utilizzo di questi prodotti, indipendentemente dalle disposizioni di legge».
Quali sono state le considerazioni degli operatori con esperienze come quelle del Piemonte e di altre regioni che hanno spinto fortemente la termoregolazione attraverso valvole termostatiche?
«Gli installatori di base propongono la soluzione ‘testa termostatica – valvola termostatizzabile’, ovvero l’Entry-Level della regolazione per un impianto che poi deve essere contabilizzato.
Per l’utente finale nel momento in cui si installano le teste termostatiche c’è l’effetto novità, quindi stanno molto attenti alla regolazione della temperatura, ma con il passare degli anni questo effetto scema e quindi il risparmio energetico si riduce; invece con un sistema come Evohome la regolazione avviene in automatico, quindi l’utente deve solo impostare la temperatura nei diversi ambienti e poi il sistema gestisce tutto in automatico».
La contabilizzazione attraverso i ripartitori porterà migliorie nei prossimi anni o la tecnologia è matura e stabile?
«Negli ultimi anni una miglioria importante è già stata fatta: rispetto alla versione a lettura diretta si è fatto un primo passo, passando alla versione in radio frequenza dei ripartitori, che consente agli operatori di non entrare negli appartamenti per effettuare le letture.
Il passo successivo è stato creare un prodotto di tipo Walk-by, grazie a questo possono essere omesse le centrali di raccolta dati all’interno del condominio: la società di servizio potrà quindi effettuare la lettura senza collegarsi alle centrali dati. Questo riduce di molto i costi per l’utente finale, perché ovviamente rende superflua l’installazione delle centrali ad ogni piano.
Il passo successivo sicuramente sarà la gestione da remoto tramite protocollo internet. Attualmente i sistemi possono già essere gestiti via GSM, il passo successivo sarà farli funzionare con un protocollo Ip e dare all’utente la possibilità di vedere i consumi in real time, per ogni singolo appartamento e per ogni singola stanza, valutando anche i consumi degli altri inquilini del condominio, per poter avere dei metri efficaci di paragone».
Pensate potrà esserci anche una riduzione sensibile dei prezzi?
«Il trend del mercato è quello: ovviamente una distribuzione massiva di prodotti porta a delle economie di scala e si arriva quindi ad una riduzione dei prezzi. Ad ogni modo, rispetto a qualche anno fa i prezzi sono già scesi parecchio».
La gestione delle centrali termiche per mantenere gli alti standard di rendimento necessita l'uso intensivo di controlli e gestioni elettronici. Spesso però gli operatori non sono in grado di trasferire al cliente finale le corrette informazioni per la gestione di questi componenti, ritenete sia possibile migliorare questa situazione? Se sì, come?
«Per quanto riguarda questo aspetto, se parliamo di regolazione elettronica, affrontare un discorso con l’utente finale vuol dire pensare all’impianto autonomo. Nell’impianto centralizzato, all’interno della centrale ovviamente c’è una centralina elettronica, ma in quel caso l’utente finale non è coinvolto assolutamente.
Discorso differente per gli impianti autonomi: a quel punto la caldaia necessita di una programmazione che mi consenta di sfruttarla in modo intelligente. Spesso e volentieri si trova ignoranza in questo settore, gli installatori installano la caldaia e i controlli, poi lasciano l’utente a programmarsi il regolatore.
Dal punto di vista aziendale, abbiamo cercato di studiare dei sistemi di regolazione semplici da gestire, attivando anche un numero verde al quale l’utente può rivolgersi per chiedere consigli e aiuto per la programmazione del cronotermostato».
Avete allo studio anche un sistema che possa gestire la climatizzazione per tutto l’arco dell’anno, quindi caldo e freddo?
«Per il terziario produciamo già sistemi di questo tipo, abbiamo una divisione di Building Management che può fornire dei controllori molto sofisticati, in grado di gestire edifici complessi per tutto l’anno. Per il mercato residenziale invece stiamo implementando il software di Evohome, per fargli per consentirgli di gestire anche il raffrescamento, soprattutto per quanto riguarda gli impianti a pannello radiante».
Quali consigli dareste agli installatori per i vostri prodotti?
«Spesso l’installatore non arriva a proporre sistemi avanzati di gestione, perché deve essere molto competitivo con l’offerta, in realtà, per differenziarsi dalla massa, gli installatori dovrebbero imparare ad offrire tutto il ventaglio di possibilità esistenti per la regolazione: saranno poi gli utenti a scegliere il tipo di sistema più adatto alle loro esigenze.
Anche la ripartizione spesso viene un po’ sottovalutata, invece sarebbe importante informare gli utenti anche su questa possibilità.
Noi di Honeywell abbiamo creato un network di centri certificati per l’installazione dei ripartitori: chi installa questi prodotti deve dare anche un servizio all’utente finale, perché così facendo si crea una sinergia importante, che è davvero molto apprezzata dagli utenti finali.
Quello che possiamo dire agli installatori interessati al prodotto Honeywell è: “Chiamateci!”. Noi saremo ben felici di inserirvi nel nostro network, offriamo formazione a titolo gratuito, si tratta quindi di crescere assieme e di poter offrire sempre il meglio ai vostri clienti».
«C’è da fare un distinguo. In realtà il discorso della contabilizzazione dei costi è più che altro un deterrente psicologico, subentra un fattore di coscienza, cioè gli utenti diventano coscienti che, alzando la temperatura, i consumi salgono, assieme ai costi naturalmente. Il costo diventa quindi un deterrente che, ovviamente, aiuta a prevenire gli sprechi.
Il risparmio vero però si ottiene con la termoregolazione, che consente di gestire un impianto a zone. Per quanto riguarda Honeywell parliamo soprattutto del sistema Evohome, che consente, lavorando in radiofrequenza, di creare e gestire fino a 8 zone in modo autonomo: da quello che abbiamo visto e dalle case-histories che abbiamo analizzato, il risparmio energetico si aggira attorno ad un 20-30%.
Con una combinazione di questi due sistemi, però, il risparmio può essere ancora più alto, perché l’utente è consapevole che, ad esempio, scaldando un radiatore il ripartitore contabilizzerà i costi, che, inevitabilmente saliranno. Quindi in questo modo subentra un meccanismo di coscienza, da parte dell’utente, per quanto riguarda l’utilizzo dell’impianto in modo intelligente ed efficiente».
Il mercato della contabilizzazione e della termoregolazione in strutture esistenti, con apposite norme che migliorino quelle esistenti, secondo voi, potrebbe essere un perno per far uscire il settore da questa stagnazione?
«Grazie alle nuove regolamentazioni già in vigore, soprattutto in Lombardia e in Piemonte, stiamo assistendo ad una forte spinta in questa direzione. Dobbiamo ricordare però che in altre parti d’Italia il mercato è già stato sviluppato, in questo caso quindi il nord è arrivato in ritardo. Faccio un esempio: a Roma sono almeno 15 anni che questi sistemi sono in uso e oggi sono largamente diffusi, indipendentemente dal fatto che esista una legge, quindi, questi sistemi sono molto richiesti, perché gli utenti, giustamente, vogliono pagare effettivamente quello che consumano.
In Lombardia e Piemonte sicuramente questo ha dato una forte spinta al mercato, parliamo di qualche milione di pezzi da installare. Tanti impianti sono già stati realizzati, anche se sono state fatte delle proroghe, ma il dato che mi sento di segnalare è che sempre più gli utenti finali stanno entrando nell’ottica dell’utilizzo di questi prodotti, indipendentemente dalle disposizioni di legge».
Quali sono state le considerazioni degli operatori con esperienze come quelle del Piemonte e di altre regioni che hanno spinto fortemente la termoregolazione attraverso valvole termostatiche?
«Gli installatori di base propongono la soluzione ‘testa termostatica – valvola termostatizzabile’, ovvero l’Entry-Level della regolazione per un impianto che poi deve essere contabilizzato.
Per l’utente finale nel momento in cui si installano le teste termostatiche c’è l’effetto novità, quindi stanno molto attenti alla regolazione della temperatura, ma con il passare degli anni questo effetto scema e quindi il risparmio energetico si riduce; invece con un sistema come Evohome la regolazione avviene in automatico, quindi l’utente deve solo impostare la temperatura nei diversi ambienti e poi il sistema gestisce tutto in automatico».
La contabilizzazione attraverso i ripartitori porterà migliorie nei prossimi anni o la tecnologia è matura e stabile?
«Negli ultimi anni una miglioria importante è già stata fatta: rispetto alla versione a lettura diretta si è fatto un primo passo, passando alla versione in radio frequenza dei ripartitori, che consente agli operatori di non entrare negli appartamenti per effettuare le letture.
Il passo successivo è stato creare un prodotto di tipo Walk-by, grazie a questo possono essere omesse le centrali di raccolta dati all’interno del condominio: la società di servizio potrà quindi effettuare la lettura senza collegarsi alle centrali dati. Questo riduce di molto i costi per l’utente finale, perché ovviamente rende superflua l’installazione delle centrali ad ogni piano.
Il passo successivo sicuramente sarà la gestione da remoto tramite protocollo internet. Attualmente i sistemi possono già essere gestiti via GSM, il passo successivo sarà farli funzionare con un protocollo Ip e dare all’utente la possibilità di vedere i consumi in real time, per ogni singolo appartamento e per ogni singola stanza, valutando anche i consumi degli altri inquilini del condominio, per poter avere dei metri efficaci di paragone».
Pensate potrà esserci anche una riduzione sensibile dei prezzi?
«Il trend del mercato è quello: ovviamente una distribuzione massiva di prodotti porta a delle economie di scala e si arriva quindi ad una riduzione dei prezzi. Ad ogni modo, rispetto a qualche anno fa i prezzi sono già scesi parecchio».
La gestione delle centrali termiche per mantenere gli alti standard di rendimento necessita l'uso intensivo di controlli e gestioni elettronici. Spesso però gli operatori non sono in grado di trasferire al cliente finale le corrette informazioni per la gestione di questi componenti, ritenete sia possibile migliorare questa situazione? Se sì, come?
«Per quanto riguarda questo aspetto, se parliamo di regolazione elettronica, affrontare un discorso con l’utente finale vuol dire pensare all’impianto autonomo. Nell’impianto centralizzato, all’interno della centrale ovviamente c’è una centralina elettronica, ma in quel caso l’utente finale non è coinvolto assolutamente.
Discorso differente per gli impianti autonomi: a quel punto la caldaia necessita di una programmazione che mi consenta di sfruttarla in modo intelligente. Spesso e volentieri si trova ignoranza in questo settore, gli installatori installano la caldaia e i controlli, poi lasciano l’utente a programmarsi il regolatore.
Dal punto di vista aziendale, abbiamo cercato di studiare dei sistemi di regolazione semplici da gestire, attivando anche un numero verde al quale l’utente può rivolgersi per chiedere consigli e aiuto per la programmazione del cronotermostato».
Avete allo studio anche un sistema che possa gestire la climatizzazione per tutto l’arco dell’anno, quindi caldo e freddo?
«Per il terziario produciamo già sistemi di questo tipo, abbiamo una divisione di Building Management che può fornire dei controllori molto sofisticati, in grado di gestire edifici complessi per tutto l’anno. Per il mercato residenziale invece stiamo implementando il software di Evohome, per fargli per consentirgli di gestire anche il raffrescamento, soprattutto per quanto riguarda gli impianti a pannello radiante».
Quali consigli dareste agli installatori per i vostri prodotti?
«Spesso l’installatore non arriva a proporre sistemi avanzati di gestione, perché deve essere molto competitivo con l’offerta, in realtà, per differenziarsi dalla massa, gli installatori dovrebbero imparare ad offrire tutto il ventaglio di possibilità esistenti per la regolazione: saranno poi gli utenti a scegliere il tipo di sistema più adatto alle loro esigenze.
Anche la ripartizione spesso viene un po’ sottovalutata, invece sarebbe importante informare gli utenti anche su questa possibilità.
Noi di Honeywell abbiamo creato un network di centri certificati per l’installazione dei ripartitori: chi installa questi prodotti deve dare anche un servizio all’utente finale, perché così facendo si crea una sinergia importante, che è davvero molto apprezzata dagli utenti finali.
Quello che possiamo dire agli installatori interessati al prodotto Honeywell è: “Chiamateci!”. Noi saremo ben felici di inserirvi nel nostro network, offriamo formazione a titolo gratuito, si tratta quindi di crescere assieme e di poter offrire sempre il meglio ai vostri clienti».
In questo Speciale
Termoregolazione e contabilizzazione per impianti centralizzati, l’evoluzione normativa
Breve compendio normativo per i progettisti, con un elenco delle principali norme nel camp...