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12.02.2016
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FGas anche su Amazon: continua la protesta della CNA

FGas venduti anche su Amazon, la CNA insorge: continuano a mancare controlli e sanzioni per i soggetti e le aziende che continuano a operare pur non essendo certificati.
Regolamento FGas, patentino frigoristi e certificazioni: dopo mesi di denunce per il mancato rispetto delle regole e per i mancati controlli da parte delle autorità, la polemica continua.

A catturare l’attenzione della CNA Installazione Impianti, questa volta, gli FGas venduti su Amazon, una delle più grandi aziende di e-commerce statunitense: pare, infatti, che il famosissimo portale pubblicizzi la vendita di contenitori FGas, naturalmente senza alcun tipo di controllo sui potenziali compratori.

Ancora un colpo basso per le aziende certificate FGas, che tanto si sono adoperate per regolarizzarsi con la normativa europea entrata in vigore il 1° Gennaio 2015. Aziende che già da tempo, rappresentate dalla CNA, pretendono che vengano svolti i dovuti controlli in modo che solo chi è certificato sia autorizzato a operare. Ma i controlli, evidentemente, non sono ancora così efficienti.

Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti, ha ribadito come la situazione, ormai, sia insostenibile. Chi, infatti, rispettando la legge, ha conseguito la certificazione per operare con i gas fluorurati a effetto serra, investendo tempo e denaro, non merita di doversi confrontare quotidianamente con quanti, invece, non si sono ancora adeguati alla normativa europea e continuano ad acquistare e vendere FGas e installare impianti che lo contengono senza essere certificati né tantomeno controllati.

La CNA, in rappresentanza di tutte le aziende e i soggetti che hanno ottenuto la certificazione, richiede dunque a gran voce al Ministero l’avvio di una campagna di controlli intensiva in tutto il nostro Paese, che punisca severamente chi non rispetta le normative, come previsto dal Regolamento europeo.

Battipaglia conclude sottolineando il fatto che il mancato rispetto delle regole e i controlli inesistenti rischiano di vanificare tutti gli sforzi finora messi in atto per sensibilizzare i soggetti interessati a proposito dell’importanza della certificazione. È indispensabile, dunque, aggiornare il Regolamento Europeo soprattutto per quanto riguarda la parte relativa alle sanzioni, in modo da punire giustamente quanti non si siano ancora adeguati.