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F-Gas: in arrivo controlli serrati per aziende e professionisti che operano senza patentino
Il MiSE denuncia distorsioni sulla concorrenza e irregolarità diffuse, i controlli partiranno al più presto, multe salate per chi non è in regola.

Il MiSE e il Ministero dell’Ambiente annunciano controlli più serrati per tutte le aziende che operano con i gas refrigeranti, per contrastare la commercializzazione illegale di F-gas a effetto serra, verificando che il D.P.R. 27 gennaio 2012 venga rispettato.
Secondo la Senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, “si tratta di una doverosa iniziativa da mettere in campo, che dal un lato va nel senso di rafforzare le tutele verso i consumatori, e più in generale nei confronti dei cittadini con particolare attenzione al diritto alla salute, e dall’altro porsi come uno strumento di difesa per quelle aziende ottemperanti delle prescrizione di legge a non vedersi colpite nei loro legittimi interessi da produzioni illegali, che avrebbero come effetto quello di creare gravi effetti di distorsione sulla concorrenza”.
Anche CNA, che nei mesi scorsi aveva già denunciato questa situazione in diverse occasioni, ha espresso soddisfazione attraverso le parole di Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti.
Battipaglia ha sottolineato però che “dalle parole bisogna passare immediatamente ai fatti, per garantire l’attività delle imprese che operano correttamente sul mercato sanzionando invece chi, non in possesso di certificato, con la sua attività faceva illegalmente concorrenza sleale alle imprese in regola”.
Ricordiamo che le sanzioni, per chi non ottempera agli obblighi di legge, sono davvero molto salate: da 7.000 fino a 100.000 euro, sono sanzionabili, ad esempio, le aziende che impiegano personale non certificato, che non effettuano correttamente lo smaltimento dei gas recuperati dalle apparecchiature, oppure che non mantengono correttamente il registro F-gas (tutti i dettagli qui).
Secondo la Senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, “si tratta di una doverosa iniziativa da mettere in campo, che dal un lato va nel senso di rafforzare le tutele verso i consumatori, e più in generale nei confronti dei cittadini con particolare attenzione al diritto alla salute, e dall’altro porsi come uno strumento di difesa per quelle aziende ottemperanti delle prescrizione di legge a non vedersi colpite nei loro legittimi interessi da produzioni illegali, che avrebbero come effetto quello di creare gravi effetti di distorsione sulla concorrenza”.
Anche CNA, che nei mesi scorsi aveva già denunciato questa situazione in diverse occasioni, ha espresso soddisfazione attraverso le parole di Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti.
Battipaglia ha sottolineato però che “dalle parole bisogna passare immediatamente ai fatti, per garantire l’attività delle imprese che operano correttamente sul mercato sanzionando invece chi, non in possesso di certificato, con la sua attività faceva illegalmente concorrenza sleale alle imprese in regola”.
Ricordiamo che le sanzioni, per chi non ottempera agli obblighi di legge, sono davvero molto salate: da 7.000 fino a 100.000 euro, sono sanzionabili, ad esempio, le aziende che impiegano personale non certificato, che non effettuano correttamente lo smaltimento dei gas recuperati dalle apparecchiature, oppure che non mantengono correttamente il registro F-gas (tutti i dettagli qui).