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Elbi S.p.a. 24.11.2015
Questo articolo ha più di 3 anni

Eprain: il nuovo sistema ELBI per il trattamento acque di prima pioggia

L'innovativo sistema studiato e prodotto da ELBI per il trattamento acque di prima pioggia nelle aree commerciali, urbane e industriali che salvaguarda l'ambiente.
Il trattamento delle acque di prima pioggia riguarda anche le aree urbanizzate dedicate ad attività produttive o commerciali, che sono sempre più numerose, dove di conseguenza aumentano anche le zone impermeabili nelle quali l’acqua non può filtrare direttamente nel terreno.

Proprio per questo motivo sono state approvate delle leggi che impediscono il recapito nei corsi d'acqua (o nelle pubbliche fognature) di acque meteoriche di dilavamento ancora “sporche” di idrocarburi, residui oleosi, e altro materiale.


L'impianto Eprain per il trattamento acque di prima pioggia


Trattamento acque di prima pioggia

L’impianto ideato da Elbi e battezzato EPRAIN permette di raccogliere e trattare le acque di prima pioggia provenienti dal dilavamento di piazzale esterno, cariche di residui di varia natura, rendendole di nuovo pulite e adatte ad essere riversate nei corsi d’acqua superficiali, senza il rischio di inquinare l’ambiente.

Le acque meteoriche, contenenti oli, idrocarburi, solidi sospesi e sedimentabili, entrano nel pozzetto selezionatore dove avviene una prima filtrazione dai solidi grossolani (ghiaia, pietrisco), per poi proseguire con la depurazione nelle fasi successive.

L’acqua passa nel settore di accumulo e sedimentazione dimensionato in modo da contenere le acque di prima pioggia (i primi 5 mm di pioggia uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio come da L. Reg. Lombardia n. 62 del 27/05/85).

Una volta riempito questo settore, la valvola antiriflusso, posta nella parte iniziale del sistema, blocca il riflusso delle acque immagazzinate, mentre l’acqua di dilavamento che continua ad entrare nel selezionatore causa l’innalzamento del battente nel pozzetto in modo che l’acqua scolmi nella tubatura di by-pass confluendo direttamente nel recettore finale.

L’acqua immagazzinata nel settore di sedimentazione/accumulo, dopo che si è separata dalle sostanze sedimentabili, viene spinta ad un disoleatore a coalescenza tramite una elettropompa sommergibile a girante aperta arretrata completa di galleggiante di sicurezza. La fase di scarico del settore di sedimentazione/accumulo avviene a distanza di 48 h dal termine della pioggia mediante l’elettropompa che viene avviata da una centralina elettronica di comando azionata da un sensore di pioggia. Il suo spegnimento è garantito dal galleggiante di minima posto all’interno del settore di sedimentazione/accumulo.

Nel disoleatore con filtro a coalescenza avverrà la separazione fisica degli oli e idrocarburi per flottazione e per coalescenza. Il disoleatore è dotato di otturatore a galleggiante che assicura l’interruzione del flusso in uscita nel caso in cui nella gonna di calma del disoleatore si sia accumulata una quantità eccessiva di oli/idrocarburi evitando così lo scarico nel recettore finale.

Le acque di prima pioggia, una volta trattate, vengono immesse attraverso un pozzetto d’ispezione fiscale nel recettore finale, come ad esempio un corso d’acqua.

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