Energia rinnovabile dalle infrastrutture sotterranee

Utilizzare i tunnel ferroviari, le fognature, o le gallerie adibite al passaggio dei cavi elettrici e telefonici come fonte di energia geotermica, per riscaldare e raffrescare gli edifici soprastanti, grazie ad un sistema di tubi collettori in grado di recuperare il calore e trasferirlo ad una pompa di calore geotermica. Tutto questo si può fare grazie al nuovo sistema RAUWAY Flex di Rehau. Sia nella stagione invernale che in quella estiva, il nuovo sistema REHAU, realizzato con materiali polimerici tecnologici e all’avanguardia, risolve i problemi in termini di ventilazione delle infrastrutture sotterranee e genera, al contempo, energia gratuita e pulita, riutilizzabile a diversi scopi.
Nel dettaglio, questo innovativo sistema è composto da tubi collettori installati, durante la fase di costruzione, direttamente all’interno dei segmenti in cemento armato della galleria. Per l’estrazione dell´energia geotermica, viene fatto circolare del liquido (come acqua) all’interno dei tubi RAUWAY Flex, in modo tale che il calore generato all’interno dei tunnel e quello proveniente dal terreno circostante venga scambiato e trasportato in superficie, dove viene quindi estratto, per mezzo di una pompa di calore acqua/acqua.
La possibilità di generare energia gratuita e pulita, riutilizzabile per riscaldare gli edifici costruiti al di sopra delle gallerie, rende il sistema REHAU ulteriormente vantaggioso ed efficiente dal punto di vista energetico, così come ha dimostrato l’applicazione pilota, realizzata in collaborazione con l’azienda di consulenza Arup e l´appaltatore Züblin, che ha interessato un tunnel della ferrovia ad alta velocità in Austria.
Rispetto alla normale ventilazione delle gallerie, il sistema RAUWAY Flex risulta più efficiente sia in termini di raffrescamento delle aree sotterranee, consentendo di raggiungere temperature costanti di 23ºC in estate, sia in termini economici per quanto interessa la gestione dell’impianto. Le tubazioni REHAU possono essere integrate nell’ intera lunghezza dei tunnel, oppure, nel caso delle applicazioni ferroviarie, solo nelle aree delle stazioni, laddove il problema del surriscaldamento è più critico per gli utenti.
