Focus Rinnovabili

03.03.2025

Energia eolica in Europa: crescita in corso, ma troppo lenta per raggiungere gli obiettivi

L’energia eolica in Europa cresce, ma a un ritmo insufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici. Ostacoli normativi e infrastrutturali rallentano il settore, mentre la domanda industriale di elettricità aumenta.

Secondo i dati 2024 diffusi da WindEurope, nel corso dell’ultimo anno l’Europa ha installato 16,4 GW di nuova capacità eolica, di cui 12,9 GW all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, questo volume risulta ancora insufficiente per garantire la sicurezza energetica dell’UE, essendo ben al di sotto della crescita necessaria per rispettare gli impegni ambientali e industriali.

Tra i principali ostacoli che frenano il settore emerge la lentezza nei processi autorizzativi, il lento sviluppo della rete di distribuzione e un livello di elettrificazione ancora troppo basso.

Le previsioni per il periodo 2025-2030 indicano la necessità di un’accelerazione: affinchè l’eolico possa diventare il pilastro della transizione energetica europea, la sua capacità installata annuale dovrà raddoppiare entro la fine del decennio. Se questo obiettivo verrà mantenuto, l’energia del vento potrebbe coprire una parte rilevante del fabbisogno elettrico necessario per attuare il Clean Industrial Deal dell’UE.

Energia eolica: crescita disomogenea tra i Paesi europei

Nel 2024, l’84% della nuova capacità eolica installata in Europa ha riguardato impianti onshore. La Germania ha guidato la crescita con oltre 4 GW aggiunti, seguita da Regno Unito, Francia, Finlandia, Turchia, Spagna e Svezia, che hanno tutti superato il gigawatt di nuove installazioni.

L’energia eolica ha rappresentato il 20% del consumo elettrico complessivo in Europa, con punte molto più elevate in alcuni Paesi: la Danimarca, ad esempio, ha coperto il 56% del proprio fabbisogno con questa fonte rinnovabile, mentre altre 8 nazioni – tra cui Germania, Regno Unito e Paesi Bassi – hanno superato il 25%.

A livello finanziario, il settore ha registrato investimenti per 32 miliardi di euro destinati alla realizzazione di nuovi impianti, che porteranno alla creazione di ulteriori 20 GW di capacità nei prossimi anni. Inoltre, nelle più recenti aste governative sono stati assegnati 37 GW di nuovi progetti (29 GW nell’UE), un segnale positivo per il futuro della transizione energetica.

Tuttavia, se i processi autorizzativi e l’espansione della rete non subiranno una netta accelerazione, molti di questi progetti rischiano di subire ritardi significativi.

Energia eolica: autorizzazioni, infrastrutture e pianificazione della rete

Nonostante la crescita del settore eolico, la velocità di sviluppo resta dimezzata rispetto a quanto sarebbe necessario per garantire una transizione efficace. Secondo Giles Dickson, CEO di WIndEurope, i principali ostacoli rimangono 3:

  • La lentezza dei permessi;
  • L’insufficiente sviluppo della rete;
  • Il ritardo nell’elettrificazione di settori chiave.

A livello normativo, l’UE ha introdotto nuove regolamentazioni per semplificare le procedure autorizzative, ma molti Stati membri non le stanno ancora applicando in modo efficace. La Germania rappresenta un caso virtuoso: nel 2023 ha approvato sette volte più progetti di eolico onshore rispetto a cinque anni prima. Affinché altri paesi possano replicare questo successo, è necessario snellire i processi burocratici e adottare strategie di pianificazione più rapide.

Un altro nodo critico riguarda la rete elettrica europea, che non sta tenendo il passo con lo sviluppo delle rinnovabili. Centinaia di gigawatt di nuova capacità eolica sono attualmente in attesa di connessione alla rete, ma senza interventi mirati, molti impianti rischiano di rimanere bloccati. Alcuni Stati stanno adottando strategie di prioritizzazione per favorire i progetti più avanzati o strategici, ma un’azione coordinata a livello europeo è essenziale per garantire un’espansione efficiente delle infrastrutture.

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