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19.09.2018
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Energia Elettrica: il MiSE ha revocato la firma al WP sul futuro Regolamento UE per l’energia elettrica

Stop del governo alla firma del working paper sul futuro Regolamento europeo sull’energia elettrica: “servono nuove valutazioni”
Arriva lo stop del Governo alla firma del Working Paper 10008/2018 sul “Regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica”, una decisione giustificata dalla necessità di avere più tempo per stabilire con sicurezza i futuri indirizzi nazionali in fatto di energia elettrica.
 
Mentre infatti proseguono le negoziazioni inter-istituzionali a livello europeo tra Consiglio dell’UE e Parlamento UE, l’Italia ha scelto di ritirare la propria firma così da prendere tempo e permettere al - nuovo – governo di rimodulare le posizioni precedentemente assunte, in virtù dei propri indirizzi politici.
 
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico e Onorevole Davide Crippa, nel commentare questa scelta, ha riferito alla stampa: “Ci siamo fermati perché riteniamo sia necessario valutare, in termini di impatto, se siano più convenienti meccanismi flessibili di capacity o una riserva strategica sul modello tedesco che, anche se attiva solo nei picchi di domanda, possa comunque causare danni alla salute dei cittadini. Tutto ciò per limitare le distorsioni e creare una vera Unione dell'Energia, allocare efficientemente le risorse pubbliche su scala europea e favorire una transizione energetica rapida, coordinata e coesa in tutta la Ue, evitando che tali meccanismi favoriscano centrali poco sostenibili da un punto di vista ambientale.”
 
L’aspetto ambientale di questa politica è quindi ritenuto profondamente centrale dal corpo di Governo;  l’on. Crippa in quanto suo rappresentante ha sottolineato che: “Qualora, in ultima istanza si reputasse necessaria l'introduzione di meccanismi di regolazione delle capacità a livello di Stati Membri, per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Unione, riteniamo che questi ultimi vadano indirizzati ad impianti che rispettino, quanto più possibile, standard emissivi tali da tutelare la salute dei cittadini e l'ambiente.”
 
Tenendo conto dell’importanza del processo di decarbonizzazione e del passaggio a un’energia elettrica prodotta con le rinnovabili per il futuro dell’Italia e del mondo, l’on. Crippa sottolinea che “qualora si pervenisse ad un accordo in tal senso tra Consiglio Ue e Parlamento europeo, esso dovrà avviarsi in tempi rapidi garantendo la valutazione dell'appropriatezza dei meccanismi esistenti che non dovessero essere necessari e/o non dovessero rispettare i limiti emissivi di cui sopra, contravvenendo così agli obiettivi di decarbonizzazione dell'Unione europea".