Empire State Building: risparmiati 2,4 milioni di dollari e 4.000 tonnellate di emissioni

Un anno dopo il completamento di un innovativo progetto di riqualificazione energetica, l’Empire State Building ha ottenuto risultati migliori del previsto ed ha superato del 5% i risultati di efficienza energetica garantiti per il primo anno, risparmiando 2,4 milioni di dollari e diventando, di fatto, un caso esemplare per il mercato del real estate commerciale su come sia possibile ridurre i costi, massimizzare il ritorno dell’investimento, accrescere il valore dell’immobile e proteggere l’ambiente.
"In primis, rendere l’Empire State Building un edificio efficiente dal punto di vista energetico è stata una saggia decisione che ci ha permesso di risparmiare già nel primo anno milioni di dollari” ha dichiarato Anthony Malking, dell’ Empire State Building Company. “Abbiamo un modello concreto, che dimostra a chi possiede e gestisce immobili come aumentarne il valore e tagliare i costi, integrando l’efficienza energetica nei progetti di miglioramento dell’edificio”.
Per il progetto, Malkin e la Clinton Climate Initiative (CCI) Cities Program, un partner del C40 – Cities Climate Leadership Group, hanno riunito un gruppo di aziende leader nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità, composto da: Empire State Building Company, LLC, Johnson Controls, Inc, Jones Lang Lasalle e Rocky Mountain Institute.
Dave Meyers, presidente di Johnson Controls, Building Efficiency, ha commentato:”Malkin aveva deciso di portare l’innovazione nel cuore di un patrimonio storico. Il progetto sta iniziando a ripagare gli sforzi, ed ha permesso di creare un nuovo modello cui ispirarsi a livello globale. Nel mondo vi sono milioni e milioni di metri quadri di edifici per uffici inefficienti dal punto di vista energetico: è essenziale affrontare il problema, per affrontare la crescente richiesta di energia, risparmiare, creare posti di lavoro e ridurre le emissioni di gas serra”.
La parte principale della riqualificazione energetica dell’Empire State Building è stata completata; l’insieme del progetto sarà completato man mano che i nuovi proprietari realizzeranno al suo interno spazi di lavoro con elevate performance. Oggi l’Empire State Building è più efficiente, e non solo: si stima che si siano risparmiate 4.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Quando tutti gli spazi al suo interno saranno stati riqualificati, il risparmio complessivo nei costi salirà a 4,4 milioni di dollari all’anno, con unariduzione del 38% dei consumi energetici che taglierà le emissioni di gas serra di 105.000 tonnellate nei prossimi quindici anni.
Il progetto di riqualificazione energetica si è basato su otto innovative azioni di miglioramento, rivolte all’infrastruttura base dell’edificio, agli spazi comuni e agli spazi di proprietà privata. Fra le misure messe in atto da Johnson Controls e Jones Lang LaSalle vi sono: il rinnovamento di tutte le 6.500 finestre dell’edificio, il retrofit dell’impianto di refrigerazione, l’introduzione di nuovi sistemi di controllo degli impianti e un sistema di gestione dell’energia basato su web, a disposizione degli occupanti dell’edificio.
I partner hanno sviluppato un progetto dettagliato e Johnson Controls ha garantito i risparmi attraverso un contratto di rendimento energetico da 20 milioni di dollari. Con il contratto di rendimento energetico, i risparmi ottenuti dalla riqualificazione ripagano i costi del progetto entro i termini del contratto. Se i risparmi non vengono ottenuti, Johnson Controls paga la differenza fra il valore dei consumi misurati e verificati e i consumi garantiti contrattualmente.
Il progetto ha portato nuovi occupanti nell’edificio, fra cui LinkedIn, Skanska, Li&Fung,Coty Inc. e DFIC. Queste aziende cercano spazi che riflettano i loro stessi valori di sostenibilità, siano più confortevoli per i dipendenti e permettano loro di monitorare e controllare i consumi energetici.
Per assicurarsi che ogni progetto energetico apportasse i miglioramenti delle performance, così come previsto da un modello di sviluppo di progetto replicabile, Johnson Controls e Jones Lang LaSalle hanno realizzato un processo di misura e verifica (M&V) che include: calibrazione del modello energetico; aggiornamento delle previsioni di progetto relative alle condizioni atmosferiche, all’occupazione dell’edificio, ai miglioramenti operativi; attribuzione ad ogni progetto dei miglioramenti reali delle performance. I risparmi annuali che possono essere ottenuti sono calcolati basandosi sul protocollo International Performance Measurement and Verification Protocol – Option D, utilizzando un modello di simulazione energetica calibrato eQuest.
Negli Stati Uniti, gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici, secondo dati del World Business Council for Sustainable Development. In agglomerati urbani ad alta densità abitativa come New York, gli edifici commerciali arrivano a consumare fino al 75% dell’energia totale. Se ogni edificio di questo tipo a New York seguisse questo modello, le emissioni di anidride carbonica si ridurrebbero di 4 milioni di tonnellate – l’equivalente di quanto viene emesso da una tipica centrale elettrica a carbone.
“I risultati promettenti del primo anno mettono in evidenza l’impatto di questo progetto leader a livello mondiale, che rappresenta un modello di azione per la sostenibilità ambientale cui ispirarsi, non solo per gli altri proprietari immobiliari di New York, ma anche per tutte le città che fanno parte del network C40 Cities” ha dichiarato Terri Wills, Director of Global Initiavies, C40, in partnership con la Clinton Climate Initiative. Il presidente del network C40 è il sindaco di New York Michael Bloomberg."Il progetto implementato nell’Empire State Building dimostra che una riduzione significativa dei consumi energetici è una via efficace e conveniente, e può rendere un edificio più appetibile per acquirenti di alto livello” ha detto Ray Quartararo, international director di Jones Lang LaSalle. “Continuando a lavorare con nuovi e vecchi proprietari, vediamo che la gran parte di loro vogliono contribuire alla riduzione dei consumi energetici, scegliendo di insediarsi in edifici sostenibili per l’ambiente e ottenendo allo stesso tempo un ritorno economico importante”.
“I risparmi ottenuti da questo progetto di riqualificazione energetica totale si sono avuti in larga parte grazie a tre fattori: la guida e la visione di Tony Malkin, una squadra che ha saputo mettere alla prova i modi tradizionali di lavorare in questo campo, e un progetto “integrato” che ha reso più economico puntare su grandi risparmi piuttosto che su risparmi incrementali” ha spiegato Amory Lovins, il presidente e chief scientist del Rocky Mountain Institute
