Efficienza, risparmio energetico ed energie rinnovabili nei condomini e negli edifici del terziario
Risparmio energetico
Da una nuova ricerca del World Wildlife Fund risulta che a limitare la diffusione dell’efficienza
energetica nelle nostre abitazioni sono fondamentalmente tre fattori: pigrizia, disinformazione e
cavilli burocratici.
La ricerca, realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università dell’Insubria, è
stata pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore.
“La tecnologia esiste, l’azione è sicuramente conveniente da un punto di vista economico”.
Circa il 75% delle abitazioni italiane sono state costruite prima del 1976, anno in cui per la prima
volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli
edifici.
Ciò significa che la maggior parte delle abitazioni attualmente esistenti nel nostro Paese risalgono
a un’epoca in cui erano assenti norme prescrittive sul rendimento energetico nell´edilizia e che
solo un numero (relativamente) piccolo di edifici è stato realizzati con qualche attenzione ai consumi
energetici.
Dunque, gran parte delle case e dei palazzi in Italia si presentano, afferma la ricerca,
come “vecchie carcasse inquinanti e rumorose che consumano e sprecano energia e
sono nemiche dell´aria pulita e del clima”.
Il condominio e le abitazioni in genere contribuiscono notevolmente all´inquinamento e agli sprechi
energetici.
Secondo i dati forniti nel 2005 da Adiconsum, su circa 400.000 condomini con impianti di riscaldamento
centralizzati, almeno 250.000 hanno impianti di riscaldamento vecchi di oltre 15 anni,
dunque obsoleti, inefficienti e bisognosi di interventi di riqualificazione per migliorarne l´efficienza
e per risparmiare combustibile.
Questa situazione appare strana se si pensa che il potenziale di risparmio energetico nei condomini
italiani è attivabile a costo zero, anzi spesso a costo negativo. Infatti l’investimento è ampiamente
ripagato con il risparmio energetico come sotto specificato:
• 1 euro investito nella sostituzione dei vetri ne restituisce oltre 4
• 1 euro speso per isolare i tetti o sostituire caldaie ne rende più di 2
• 1 euro investito per l’isolamento delle pareti o per sostituire finestre o impianti solari termici
ne rende 1 e mezzo.
Solo con una maggiore conoscenza ed una presa di coscienza da parte del sistema politico amministrativo,
della filiera creditizia, imprenditoriale e del cittadino utente, sarà possibile sviluppare
ed incrementare l’efficienza ed il risparmio energetico nonchè l’utilizzo delle energie rinnovabili.
Nel seminario saranno sinteticamente illustrate le agevolazioni creditizie, gli sgravi fiscali e gli
incentivi per l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per gli utenti.
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