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12.12.2012
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Edilizia, ANCE: nuovo record negativo del credito

Sta arrivando ad un livello di insostenibilità il razionamento del credito che ha colpito il settore delle costruzioni.
A denunciare la situazione di crisi persistente è l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che lamenta la forte restrizione che le banche stanno applicando all’edilizia, colpita molto di più rispetto ad altri settori economici.

Finanziamenti a medio lungo termine in continua discesa
Situazione peggiorata nei primi sei mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011: i finanziamenti a medio/lungo termine sono calati del 9%, dato che conferma l’andamento negativo del periodo 2007-2011, con un’ulteriore restrizione del 20% nel settore abitativo (nel non residenziale si è arrivati ad un -33%). Segno più solo per gli investimenti in macchinari ed attrezzature (+12% nel primo semestre 2012) che conferma il trend di forte crescita, +46%, dal 2007.

Stretta sui mutui nel residenziale
Nel periodo 2007-2011 i mutui erogati a famiglie per l’acquisto di una nuova casa sono scesi del 21,6%, con un picco negativo nel primo semestre 2012 di -48%, anche se i finanziamenti per l’acquisto di beni durevoli sono diminuiti appena del 9%.
La diversificazione del finanziamento nei vari settori ha portato a forti cambiamenti nel credito a medio/lungo termine: la quota dei prestiti per finanziare le costruzioni si è dimezzata (ora è al 7% del totale erogato) così come accade nei mutui per l’acquisto di immobili (dal 18% all’11%). Le previsioni della Banca d’Italia, secondo il Rapporto sulla Stabilità Finanziaria, prevedono un’ulteriore decrescita dei mutui immobiliari fino alla metà del 2013.

Molte imprese verso la crisi “indotta”
Nonostante i dati, a volte drammatici, ANCE non si stupisce della situazione: “Un razionamento di queste proporzioni – si legge in una nota diffusa dall’associazione – ha determinato la creazione di circoli viziosi che, oltre a danneggiare seriamente le imprese di costruzioni, peggiorano la situazione economico-finanziaria delle banche stesse”.

A farne le spese sono le imprese impegnate nel pubblico, vessate da una crescente domanda di credito e una grossa difficoltà ad accedere a finanziamenti bancari, ma anche le imprese impegnate in costruzioni private, portando spesso alla crisi “indotta” dell’impresa.

“In Italia – auspica ANCE – si sente forte l’esigenza di sviluppare strumenti finanziari specifici che consentano di riattivare il circuito del credito a medio-lunga scadenza, qualcosa di simile alle “cartelle fondiarie”, strumenti grazie ai quali sono stati compiuti i maggiori investimenti nel nostro Paese”.
Ance - stretta sul credito per l'edilizia

Consulta in allegato “Il credito nel settore delle costruzioni”, capitolo estratto dall’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni – dicembre 2012.