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ECOKompact: la caldaia a biomasse onnivora ed ecologica

Dopo anni di costanti ricerche e sperimentazioni sulle varie tipologie di combustibili come: cippato, pellet, cereali, paglia, mais, pellet di colza, noccioli di ciliegie e quant’altro, siamo riusciti a sviluppare una conoscenza tale da permetterci di costruire una caldaia a biomassa granulare con una combustione ottimale per qualsiasi tipo di combustibile trito, indipendentemente dalla potenza del prodotto (15kW – 130kW).

L’utilizzo dei più disparati tipi di combustibili impiegabili ha reso necessario l’adeguamento e la regolazione sia della quantità di alimentazione del combustibile che dell’aria comburente in funzione dei valori energetici, della qualità ed al contenuto d’acqua.

Per garantire una combustione ottimale occorre analizzare in tempo reale tutti i parametri che concorrono alla sua ottimizzazione regolandoli continuamente e variando l’apporto quantitativo di combustibile in ingresso. Tutto questo è possibile perché l’intero ciclo è gestito da un microprocessore che ricevendo informazioni dalla sonda lambda ne controlla e ne imposta tutti i parametri necessari, effettua le analisi, ne rileva i dati (contenuto di ossigeno, temperatura dei gas di scarico, velocità di riscaldamento, ecc.. ) ed è in grado di regolare e ottimizzare la combustione in modo da garantire costantemente il miglior rendimento dell’impianto. L’elaborazione dei dati rilevati consente al sistema di calcolare il potere energetico del combustibile e di variare il suo caricamento in base alla potenza richiesta, permettendo una combustione pulita e poco inquinante e soprattutto un notevole risparmio.

Con l’aggiunta di uno speciale dosatore la caldaia ECOKompakt è in grado di additivare i combustibili di cereali e/o suoi derivati con degli agglomeranti naturali, che evitano il formarsi di scorie. Senza questo particolare accorgimento le ceneri a temperature di 750÷800°C fonderebbero ed  andrebbero a depositarsi sulle pareti della camera di combustione e del deposito di raccolta della cenere, generando degli strati crostosi sovrapposti di difficile e laboriosa asportazione e con conseguente intasamento della caldaia. Con l’utilizzo di queste sostanze si riesce a eliminare quasi completamente la formazione di queste scorie e si può quindi elevare la temperatura di combustione (>1100°C) impedendo così il formarsi di composti chimici particolarmente aggressivi per le strutture metalliche.

Inoltre grazie a questo accorgimento si riduce sensibilmente anche la formazione di emissioni inquinanti in particolar modo gli ossidi d’azoto (NOx) riportandoli ai livelli del cippato o del pellet.