Focus Incentivi
Questo articolo ha più di 3 anni
Ecobonus verso la proroga al 2016, i dati del dossier CRESME
Presentato “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione col CRESME. Verso la proroga dell'Ecobonus al 2016.

Solo nel 2014, investimenti pari a 28,5 miliardi di euro e un livello di occupazione stimabile attorno ai 424.800 posti di lavoro. Questi alcuni dei dati più rilevanti per quanto riguarda l’Ecobonus, riportati all’interno del dossier presentato pochi giorni fa.
“Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” è il dossier predisposto dal Servizio studi della Camera in collaborazione con il CRESME, che ha l’obiettivo di fornire una stima dell’impatto delle detrazioni fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Nel documento viene sottolineato come le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica abbiano visto la propria realizzazione nel periodo 1998-2007, ma la loro applicabilità è stata prorogata e modificata nel corso degli anni.
In particolare, nel periodo 1998-2015, gli incentivi fiscali hanno riguardato oltre 12,5 milioni di interventi, per un totale di 207 miliardi di euro in termini di investimenti attivati. Di questi 207 miliardi, 178 hanno interessato il recupero edilizio, mentre i rimanenti 30 miliardi hanno riguardato la riqualificazione energetica.
Elaborando una stima relativa unicamente al 2014, il valore da evidenziare è quasi sorprendente: 28,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 24,5 miliardi relativi al recupero, 3,9 alla riqualificazione energetica.
Per quanto riguarda, invece, i primi otto mesi del 2015, è necessario segnalare una flessione rispetto a quanto registrato nel 2013 e nel 2014; anno che, però, ha registrato il dato a consuntivo più alto dell’intero periodo di applicazione degli incentivi.
L’impatto è stato positivo anche dal punto di vista dell’occupazione: nel periodo 2008-2015, infatti, gli investimenti legati alle misure di incentivazione fiscale hanno riguardato oltre 2 milioni di occupati che, solo per il 2014, sono stati 424.800.
Vediamo, infine, l’intensità dell’impatto che le misure di incentivazione hanno avuto sulla finanza pubblica. Sempre considerando il periodo 1998-2015, il dossier rileva come, visti i minori introiti a conseguenza della defiscalizzazione, stimati in 90,2 miliardi di euro, sia necessario evidenziare un gettito fiscale e contributivo pari a 77,7 miliardi di euro per i lavori svolti, con un saldo totale negativo pari a 12,5 miliardi di euro.
Inoltre il documento evidenzia come, affinando ulteriormente l’analisi, sarebbe possibile rilevare un saldo positivo per lo Stato di oltre 10,5 miliardi di euro, introducendo i minori introiti legati agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e considerando la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati.
A seguito dei dati raccolti e delle valutazioni effettuate, sembra che i presupposti per la proroga dell’Ecobonus anche al 2016 esistano e siano concreti. Ci si attende, dunque, qualche novità importante dalla nuova Legge di Stabilità.
Il dossier elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con il CRESME è in allegato.
“Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” è il dossier predisposto dal Servizio studi della Camera in collaborazione con il CRESME, che ha l’obiettivo di fornire una stima dell’impatto delle detrazioni fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Nel documento viene sottolineato come le detrazioni fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica abbiano visto la propria realizzazione nel periodo 1998-2007, ma la loro applicabilità è stata prorogata e modificata nel corso degli anni.
In particolare, nel periodo 1998-2015, gli incentivi fiscali hanno riguardato oltre 12,5 milioni di interventi, per un totale di 207 miliardi di euro in termini di investimenti attivati. Di questi 207 miliardi, 178 hanno interessato il recupero edilizio, mentre i rimanenti 30 miliardi hanno riguardato la riqualificazione energetica.
Elaborando una stima relativa unicamente al 2014, il valore da evidenziare è quasi sorprendente: 28,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 24,5 miliardi relativi al recupero, 3,9 alla riqualificazione energetica.
Per quanto riguarda, invece, i primi otto mesi del 2015, è necessario segnalare una flessione rispetto a quanto registrato nel 2013 e nel 2014; anno che, però, ha registrato il dato a consuntivo più alto dell’intero periodo di applicazione degli incentivi.
L’impatto è stato positivo anche dal punto di vista dell’occupazione: nel periodo 2008-2015, infatti, gli investimenti legati alle misure di incentivazione fiscale hanno riguardato oltre 2 milioni di occupati che, solo per il 2014, sono stati 424.800.
Vediamo, infine, l’intensità dell’impatto che le misure di incentivazione hanno avuto sulla finanza pubblica. Sempre considerando il periodo 1998-2015, il dossier rileva come, visti i minori introiti a conseguenza della defiscalizzazione, stimati in 90,2 miliardi di euro, sia necessario evidenziare un gettito fiscale e contributivo pari a 77,7 miliardi di euro per i lavori svolti, con un saldo totale negativo pari a 12,5 miliardi di euro.
Inoltre il documento evidenzia come, affinando ulteriormente l’analisi, sarebbe possibile rilevare un saldo positivo per lo Stato di oltre 10,5 miliardi di euro, introducendo i minori introiti legati agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e considerando la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati.
A seguito dei dati raccolti e delle valutazioni effettuate, sembra che i presupposti per la proroga dell’Ecobonus anche al 2016 esistano e siano concreti. Ci si attende, dunque, qualche novità importante dalla nuova Legge di Stabilità.
Il dossier elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con il CRESME è in allegato.