Ripartizione delle spese di riscaldamento e acqua calda sanitaria: la norma UNI 10200:2013
All’inizio dei lavori di revisione il gruppo di lavoro ha dovuto decidere fra due opzioni:
1. enunciare con precisione i principi su cui si basa la ripartizione delle spese di climatizzazione, lascian-do al termotecnico di realizzarli, adattando il metodo di ripartizione al proprio impianto;
2. fornire un metodo adattabile ai più svariati tipi di impianto.
Con ampia maggioranza è stata scelta la seconda opzione, non senza qualche dubbio, data la grande varietà di impianti esistenti. L’obiettivo era di fornire un metodo utilizzabile per la maggioranza degli impianti, pur non escludendo che, in casi particolari, si dovesse ricorrere comunque a qualche adattamento. La complessità è per la verità solo apparente; l’utente potrà constatare che se la norma è applicata ad un impianto molto semplice, con un solo generatore di calore e con contabilizzazione diretta, molti addendi si azzerano ed il calcolo diventa assai semplice. Se l’impianto è invece complesso, utilizza più vettori energetici e diverse tipologie di contatori, il calcolo diventa più complesso, e la norma costituisce allora un’utile guida. In linea generale è però utile precisare che le norme UNI non sono obbligatorie. Se sono stati compresi e sono osservati i principi che sono alla base dei criteri di ripartizione, il calcolo può essere adattato ad una particolare situazione in piena legittimità. E’ utile però precisare che la norma UNI costituisce presunzione di osservanza della regola dell’arte (in questo caso osservanza dei principi dettati dalla legge). La non osservanza della norma pone l’utente, in caso di contestazioni, nella condizione di dover dimostrare di aver osservato i principi di legge. |
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I principi fondamentali |
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E’ quindi importante ribadire i principi fondamentali che sono alla base dei criteri di ripartizione. 2. D.P.R. 02.04.2009 n. 59, Art. 4, Comma 11: |
3. Norma UNI 10200 - Punto 11 - Paragrafo 4: NOTA (*): L’errore del 5% si riferisce alla contabilizzazione diretta. La precisione dei contatori di calore dipende, infatti, dalle condizioni di lavoro dei dispositivi (portate e differenze di temperatura) sulle quali il progettista può e deve incidere per contenere l’errore. Per la contabilizzazione indiretta occorre invece osservare le indicazioni della norma. La precisione è quella tipica del sistema |
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4. Consumo Volontario e Consumo Involontario Come si vede, i principi sono pochi e chiari e la norma fornisce i dettagli per la loro applicazione. Non sempre però i dettagli sono sufficientemente esaurienti. Sono state segnalate alcune lacune che, previa discussione nel gruppo di lavoro, potranno costituire la base per alcune integrazioni. Le segnalazioni riguardano: Aspetti formali (terminologia e sim-boli)La terminologia ed i simboli devono essere allineati alle specifiche tecniche UNI/TS 11300 (ciò è importante al fine di agevolare il calcolo ed il reperimento dei dati forniti dalla diagnosi). Millesimi di fabbisogno
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Consumo involontarioSe si adottano i valori tabulati, il coefficiente kinv deve esse applicato all’energia erogata dalla caldaia (mi-surata da un contatore di calore o determinata attraverso il consumo di combustibile ed il rendimento di generazione). Secondo la norma si applica invece al fabbisogno ideale dell’involucro (ciò è in contrasto con le modalità con cui sono stati ricavati i valori tabulati). Tubazioni a vista
Prospetto previsionale
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Case di vacanza
Quando il grado di occupazione è molto basso, la migliore approssimazione è rappresentata dalla valorizzazione dell’unità di ripartizione (per es. 1 kWh/unità), sebbene si tratti di un uso improprio dei ripartitori. Per gradi di occupazione più elevati si può utilizzare anche la seconda opzione che è però approssimata perché non è possibile prevedere quali tratti del sistema di distribuzione rimangono attivi e quali inattivi (freddi). La perdita della rete dipende dalla posizione degli appartamenti occupati, che possono essere vicini o lontani dalla caldaia coinvolgendo, secondo i casi, tratti diversi di tubazioni di distribuzione. In attesa che il gruppo di lavoro si pronunci sulle questioni sopra segnalate, riteniamo che gli operatori del settore che devono utilizzare la norma possano già applicare, se li condivi-dono, i concetti sopra esposti. |
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Quando l’energia prodotta è compresa fra il 100% e l’80% di quella calcolata, è incerto se si tratti di mancata occupazione, di stagione favorevole o conduzione al risparmio e si può utilizzare la dispersione proporzionale oppure no, a secondo di quale sia la causa presunta. Sotto l’80% si può legittimamente presumere l’occupazione saltuaria o parziale. |
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