Dossier tecnico

16.06.2016 Questo articolo ha più di 3 anni

Il bilanciamento degli impianti idronici, breve guida per progettisti e installatori #3

Parte 3 di 4: impianti a portata variabile

A differenza degli impianti a portata costante, funzionanti sempre con la portata di progetto, gli impianti a portata variabile operano mantenendo in circolazione solo ed esclusivamente la quantità di fluido che serve a cedere/assorbire il calore richiesto.

Gli impianti a portata variabile permettono di ridurre notevolmente i costi di gestione in quanto vi è minor energia dispersa dalle reti di distribuzione, e i circolatori installati non devono operare a velocità di rotazione fissa ma possono modulare, riducendo notevolmente l’elettricità assorbita.

Impianti a portata variabile

/ Terza parte /

 

Cimberio

Lo schema rappresentato nella Figura 1 è il tipico controllo che viene effettuato nei sistemi a portata variabile: il flusso termico viene regolato con una valvola a due vie , modulante.

FIGURA 1 - Sistema a portata variabile: valvola di controllo a due vie

Cimberio

 

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Anche in questo caso è necessario installare una valvola di bilanciamento, situazione rappresentata in Figura 2, sempre per il problema dello sviluppo dell’impianto: come spiegato  nei dossier precedenti, infatti, le derivazioni vicine al circolatore sono sempre più avvantaggiate e sono propense a ricevere portate maggiori rispetto a quelle più lontane. È necessario introdurre, quindi, delle perdite di carico specifiche che ne riequilibrano la situazione.

FIGURA 2 - Bilanciamento di un sistema di valvole di controllo a due vie

 

Come rappresentato nella Figura 3, Cimberio propone valvole di controllo a due vie con dispositivo di bilanciamento integrato che permettono di regolare, misurare e modulare la portata nel circuito. Sono del tutto paragonabili a una valvola di bilanciamento a orifizio variabile.

FIGURA 3 - Valvola di controllo con dispositivo di regolazione integrato

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Valvole di controllo della pressione differenziale

Queste valvole controllano una grandezza fisica differente dalle precedenti: la pressione differenziale tra due punti dell’impianto.

Utilizzando una DPCV si garantirà una prevalenza costante in tutti i rami che sono collegati alla valvola stessa.

Come detto in precedenza, negli impianti medio grandi si rende necessario installare una DPCV: le pompe a velocità variabile non sono in grado di controllare una rete estesa in quanto sono installate, generalmente, in un punto remoto rispetto gli utilizzatori.

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FIGURA 4 - Valvole di controllo della pressione differenziale

Cimberio

FIGURA 5 - Valvola di controllo della pressione differenziale elettronica

 

Tipicamente vengono installate alla base delle colonne montanti nel caso di edifici con pochi piani fuori terra, oppure direttamente nelle derivazioni di piano per gli edifici a sviluppo verticale.

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