Focus Eventi e formazione

25.06.2015
Questo articolo ha più di 3 anni

Da REbuild le strategie per riqualificare il patrimonio edilizio italiano

È in corso la quarta edizione di REbuild a Riva del Garda. Ricavare valore dagli immobili esistenti, efficientare la riqualificazione e semplificare i processi sono le parole chiave per correre verso l'industrializzazione nei processi di riqualificazione.
In Italia ci sono 18 milioni di case da riqualificare, con oltre l’88% del patrimonio edilizio che supera la classe C. Ma come fare questa riqualificazione? Come mettere mano a questo patrimonio? Se ne parla a REbuild, la due giorni di convegni dedicata a “Innovare la riqualificazione e la gestione immobiliare” che si sta svolgendo a Riva del Garda, oggi e domani.

Secondo Thomas Miorin, direttore di Habitech - Distretto Tecnologico Trentino, che apre la plenaria di fronte ad una sala gremita, ci sono tre strade possibili e praticabili:
  • Estrarre valore dagli immobili esistenti: l’energia è solo un punto di innesco per altre leve, come la dimensione funzionale, la digitalizzazione; ma anche la dimensione umana, partecipativa, sociale, la qualità della vita, il comfort e la salubrità degli ambienti. Senza dimenticare la bellezza, il lavoro sull’estetica del riuso sarà un passaggio fondamentale;
  • Aumentare l’efficienza delle operazioni di riqualificazione, ridurre i costi, ridurre i tempi, rivedere i processi in un’ottica di maggiore integrazione, digitalizzazione e industrializzazione;
  • Semplificazione: rendere il prodotto più attrattivo, passare da un’idea di progetto a un’idea di prodotto/servizio che pacchettizza una serie di elementi, offrendo anche delle garanzie chiare in termini di prestazioni, durabilità e finanza.

“Queste tre dimensioni sono le principali sulle quali è stato costruito il programma di questi due giorni - prosegue Miorin - che hanno registrato il sold out, segno di quanto queste tematiche siano attuali e suscitino l’interesse degli addetti ai lavori e non solo”.

Secondo Gianni Silvestrini, presidente del Green Building Council Italia, sono stati fatti dei passi avanti, ma anche l’edilizia deve fare la sua parte: “È necessario incrementare la quota annua di interventi di riqualificazione dall’1 al 2,5%; pensare le riqualificazioni non più come singoli appartamenti, ma come interi edifici o quartieri, e porsi come obiettivo non più il taglio dei consumi del 20, ma del 60-70%”.
“Per evitare l’aumento della temperatura globale di 2 gradi - prosegue Silvestrini - dovremmo aumentare di 8 volte gli investimenti in efficienza energetica”.

Secondo il GBC, infatti, la metà delle case italiane consumano il triplo rispetto alle case di recente costruzione. I risparmi, quindi, possono essere davvero notevoli. Per fare il salto di qualità, però, occorrono nuovi strumenti finanziari e un’industrializzazione del processo di riqualificazione per ridurre prezzi e costi, ma anche più formazione per gli operatori e una semplificazione burocratica.

La tendenza che arriva dai paesi del nord, come la Germania, è quindi quella di trovare delle soluzioni che permettano delle riqualificazioni rapide, che possano essere fatte in pochi giorni, a costi sempre più bassi.

Insomma, per dirla con le parole di Antonio Cianciullo, giornalista de “La Repubblica” che ha moderato l’incontro: “È necessario passare dalle testimonianze di eccellenza ai numeri che fanno il mercato”.

Per fare questo bisogna quindi trovare delle soluzioni innovative. Un caso interessante è quello dell’olandese Energiesprong, che ha brevettato un sistema per trasformare una casa in un “Net Zero Energy Building” in un solo giorno, grazie ad un rivestimento prefabbricato per l’involucro e ad un sistema impiantistico standardizzato (composto da pompa di calore, pannelli solari e VMC) installato all’esterno dell’abitazione.

Ron Van Erk, Manager European Market di Platform 31 - Energiesprong, spiega come questo sistema (che verrà approfondito domani nel corso di un altro Speech), garantisce allo stesso tempo la qualità dell’intervento, la convenienza economica e il miglioramento estetico e funzionale dell’abitazione, senza essere un intervento invasivo e senza che gli abitanti debbano abbandonare l’abitazione o convivere con un cantiere.

Queste quindi le caratteristiche che dovranno guidare la riqualificazione energetica in edilizia nei prossimi anni: la convenienza economica, la qualità dell’intervento, la rapidità dell’esecuzione e il miglioramento delle condizioni degli abitanti.