Focus Enti e Associazioni

13.05.2013
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Crisi Edilizia: il rilancio del mercato immobiliare secondo Abi e Ance

Tra le proposte avanzate la correzione dell’IMU, la stabilizzazione della detrazione Irpef 55% e altre misure di rilancio dell’offerta di credito.
Nel 2012 l’edilizia italiana è stata caratterizzata, in maniera purtroppo negativa, dal dimezzamento dei mutui, dall’aumento della pressione fiscale sugli immobili e dalla conseguente contrazione della domanda immobiliare.

Per cercare di risollevare la situazione, Abi e Ance hanno sottoscritto un documento con alcune proposte di rilancio della domanda: nei giorni scorsi, infatti, il presidente di Abi, Antonio Patuelli, assieme al suo direttore generale, Giovanni Sabatini, hanno sottoscritto il testo redatto assieme a Paolo Buzzetti e Antonio Gennari, presidente e vice-direttore generale di Ance.
 
La prima misura proposta è la correzione dell’IMU, l’imposta introdotta dal Governo Monti sulle proprietà immobiliari, giudicata iniqua persino dall’UE: “Occorre introdurre elementi di correzione dell’imposta, agendo da subito sulle rendite catastali, mediante una maggiore rivalutazione degli immobili di pregio allocati nei centri storici, rispetto a quelli situati in zone periferiche, e non, come è stato fatto, mediante una rivalutazione uguale per tutti”. Nel documento si chiede anche una riduzione del prelievo IMU per i proprietari di immobili dati in affitto e l’annullamento dell’imposta per gli edifici classificati come “magazzino”, cioè destinati alla vendita.
 
Ance ed Abi chiedono inoltre la stabilizzazione della detrazione fiscale del 55%, in scadenza al prossimo 30 giugno, rimodulandola in funzione dell’efficacia dell’intervento di riqualificazione energetica effettuato ed estendendola agli interventi di messa in sicurezza sismica: il documento chiede inoltre di migliorare l’azione della detrazione del 36% - 50%, includendo gli interventi di sostituzione edilizia, quelli per cui si demolisce l’esistente per ricostruire il nuovo con nuova sagoma e volumetria (attualmente esclusi dall’agevolazione).
 
Si dovrebbe inoltre favorire la mobilità della popolazione, riducendo le imposte sui trasferimenti delle unità immobiliari: in questo modo si aumenterebbe anche la mobilità della forza lavoro.
 
Il documento propone inoltre altre misure per risollevare l’edilizia italiana: chiede infatti di consentire sempre la detrazione degli interessi passivi per mutui stipulati per ristrutturare gli immobili (qualunque tipo di ristrutturazione) e il tetto potrebbe essere equiparato a quello previsto per l’acquisto dell’abitazione principale (quattro mila euro, anche questo peraltro è un limite da aggiornare anche sulla base degli indici di erosione del potere di acquisto).
Per evitare il lavoro sommerso, si potrebbe ammettere, almeno parzialmente, alla detrazione anche le spese di manutenzione ordinaria degli immobili. Ance ed Abi chiedono inoltre di rivedere la norma che regola l’aliquota per l’acquisto della prima casa.
 
 

Come rilanciare l’offerta di credito

 
Accanto alle proposte per rilanciare la domanda di unità immobiliari, il documento propone anche alcune misure per riattivare il circuito del credito a medio-lungo termine, migliorando il funding delle banche: Abi-Ance propongono di creare un circuito di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e di introdurre anche in Italia il sistema del Risparmio Casa, con piani di accumulo di risparmio finalizzati all’acquisto della prima casa.
Visto il momento di forte difficoltà, andrebbe istituito un Fondo di garanzia dello Stato che garantisca i rischi dei mutui per l’acquisto delle abitazioni, rivolto alle fasce più deboli della popolazione come immigrati, precari, lavoratori a tempo determinato).
Sarebbe inoltre opportuno coinvolgere il Fondo di Garanzia per le PMI nelle operazioni immobiliari ecosostenibili.
 
In allegato il documento completo firmato da Abi e Ance.