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Consumo di biomassa nel Bacino Padano: un report sottolinea il grande valore del comparto
I consumi a biomassa nel 2018 studiati da AIEL e UniPd, ne fa uso un quinto delle famiglie coinvolte in una recente analisi statistica

Nonostante il consumo di biomassa sia una soluzione a cui rimangono fedeli moltissime famiglie italiane, questa fonte energetica viene perlopiù ignorata dagli enti ufficiali e dagli osservatori statistici, generalmente più interessati ad analizzare i dati di utilizzo di rinnovabili considerate più competitive. La carenza di dati attuali ed attendibili per questo particolare comparto è però ritenuta un limite dai principali attori del settore delle biomasse, dal momento che non vi è disponibilità di informazioni utili alla realizzazione di politiche climatiche adeguate a livello nazionale e sovranazionale.
Per ovviare alla carenza di coordinazione tra attori coinvolti e di informazioni sull’utilizzo delle fonti a biomassa, le Regioni del Bacino Padano negli scorsi mesi hanno collaborato a un ampio Progetto Europeo: Prepair, acronimo di “Po Regions Engaged to Policies of Air”.
Strutturato per sviluppare iniziative in quattro diversi ambiti interconnessi, il Progetto ha concluso l’ultima delle sue fasi con la produzione di una Stima del consumo residenziale di biomasse legnose nel Bacino Padano, che è stata realizzata analizzando i consumi di oltre 20 mila famiglie residenti nelle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e nella Provincia Autonoma di Trento.
I dati sono stati raccolti ed studiati dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e da AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, che hanno tra l’altro prodotto un vero e proprio database dei consumi energetici in ambito residenziale, suddividendo le informazioni anche per combustibile e per Comune di residenza.
Le informazioni sui consumi e sugli impianti utilizzati nei territori del Bacino Padano, raccolte attraverso questionari, sono ora state condivisi in un interessante Report sul “Bilancio energetico nel settore residenziale”.
Sulla base delle analisi emerge che il 22% delle famiglie intervistate, residenti nel territorio considerato, utilizza prodotti dal legno per scaldarsi o per cucinare. Nell’arco del 2018 sono consumate 2-2,5 tonnellate di legna per l’alimentazione di stufe, cucine ed inserti ad aria, mentre i consumi per gli stessi apparecchi a pellet scendono a 1,3 ton annue. Anche se meno diffusi, i caminetti a legna consumano un valore complessivo di 1-1,3 tonnellate di legna l’anno.
Complessivamente si può affermare che il 90% delle famiglie che utilizza apparecchi alimentati a biomasse legnose nel Bacino Padano lo faccia con frequenza: se ne deduce che circa un quinto degli edifici localizzati in questo territorio tragga buona parte del proprio riscaldamento da questa fonte poco considerata in ambito nazionale.

Tuttora la tipologia di apparecchio maggiormente installata è la stufa tradizionale a legna con 990.000 unità, seguita dalla stufa a pellet e dai caminetti aperti, rispettivamente 480mila e 470mila.
Per un approfondimento maggiore vi invitiamo a consultare il Report sul “Bilancio energetico nel settore residenziale”, disponibile qui di seguito, che presenta un’analisi completa dei dati 2018 di consumo di biomassa nel Bacino Padano.
Per ovviare alla carenza di coordinazione tra attori coinvolti e di informazioni sull’utilizzo delle fonti a biomassa, le Regioni del Bacino Padano negli scorsi mesi hanno collaborato a un ampio Progetto Europeo: Prepair, acronimo di “Po Regions Engaged to Policies of Air”.
Strutturato per sviluppare iniziative in quattro diversi ambiti interconnessi, il Progetto ha concluso l’ultima delle sue fasi con la produzione di una Stima del consumo residenziale di biomasse legnose nel Bacino Padano, che è stata realizzata analizzando i consumi di oltre 20 mila famiglie residenti nelle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e nella Provincia Autonoma di Trento.
I dati sono stati raccolti ed studiati dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e da AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, che hanno tra l’altro prodotto un vero e proprio database dei consumi energetici in ambito residenziale, suddividendo le informazioni anche per combustibile e per Comune di residenza.
Le informazioni sui consumi e sugli impianti utilizzati nei territori del Bacino Padano, raccolte attraverso questionari, sono ora state condivisi in un interessante Report sul “Bilancio energetico nel settore residenziale”.
Sulla base delle analisi emerge che il 22% delle famiglie intervistate, residenti nel territorio considerato, utilizza prodotti dal legno per scaldarsi o per cucinare. Nell’arco del 2018 sono consumate 2-2,5 tonnellate di legna per l’alimentazione di stufe, cucine ed inserti ad aria, mentre i consumi per gli stessi apparecchi a pellet scendono a 1,3 ton annue. Anche se meno diffusi, i caminetti a legna consumano un valore complessivo di 1-1,3 tonnellate di legna l’anno.
Complessivamente si può affermare che il 90% delle famiglie che utilizza apparecchi alimentati a biomasse legnose nel Bacino Padano lo faccia con frequenza: se ne deduce che circa un quinto degli edifici localizzati in questo territorio tragga buona parte del proprio riscaldamento da questa fonte poco considerata in ambito nazionale.

Tuttora la tipologia di apparecchio maggiormente installata è la stufa tradizionale a legna con 990.000 unità, seguita dalla stufa a pellet e dai caminetti aperti, rispettivamente 480mila e 470mila.
Per un approfondimento maggiore vi invitiamo a consultare il Report sul “Bilancio energetico nel settore residenziale”, disponibile qui di seguito, che presenta un’analisi completa dei dati 2018 di consumo di biomassa nel Bacino Padano.